Regista cinematografico ungherese (Vác 1921 - Budapest 2014), tra i più significativi esponenti del cinema magiaro. Dopo studî di etnologia e storia dell'arte, ha girato una serie di cortometraggi negli anni Sessanta e si è affermato come autore di film in cui l'uso di coreografie, canti e costumi popolari, una visione rituale e metaforica della storia, il linguaggio del piano-sequenza, definiscono ...
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Scrittore e sceneggiatore ungherese (Oroszvár, Slovacchia, 1926 - Budapest 2005). Nei suoi romanzi (Deszkakolostor "Il monastero di legno", 1959; A péntek lépcsőin "L'abbandono", 1959; Téli Sirokkó "Scirocco [...] in inverno", 1969; Vörös rekviem "Requiem rosso", 1975) rappresentò, con visione disincantata della vita, un'umanità disperata. Quasi tutti i film del regista MiklósJancsó si basano su sue sceneggiature. ...
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DEGRADA, Francesco
Cesare Fertonani
Formazione e prime esperienze
Nacque a Milano il 23 maggio 1940 da Luciano, impiegato, e Hirte De Libero; lo zio materno, che ebbe una fondamentale importanza nella [...] Muti, segnatamente l’Otello di Verdi al Comunale di Firenze con la seconda versione del finale del terz’atto (regìa di MiklósJancsó, 1980) e poi, alla Scala di Milano, Lo frate ’nnamorato di Pergolesi (Roberto De Simone, 1989), Nina o sia La pazza ...
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Nome d'arte di Maria Luisa Ceciarelli, attrice cinematografica e teatrale, nata a Roma il 3 novembre 1931. Consegnata alla storia del cinema come musa dei drammi borghesi di Michelangelo Antonioni, ha [...] regia di Roger Vadim, Modesty Blaise (1966; Modesty Blaise, la bellissima che uccide) di Joseph Losey, La pacifista (1971) di MiklósJancsó, Le fantôme de la liberté (1974; Il fantasma della libertà) di Luis Buñuel, La raison d'état (1978; Ragione di ...
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Makk, Károly
Silvana Silvestri
Regista cinematografico ungherese, nato a Berettyóújfalu il 23 dicembre 1925. Solido professionista, la cui opera è stata costantemente accompagnata dal favore del pubblico, [...] cominciato a lavorare per la televisione, mentre altri, come István Szabó e Pál Gabór, hanno seguito l'esempio di MiklósJancsó, già attivo nelle coproduzioni a partire dagli anni Sessanta. M. che secondo una linea di comportamento tipica dei registi ...
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Gaslini, Giorgio
Marta Tedeschini Lalli
Compositore, pianista e direttore d'orchestra, nato a Milano il 22 ottobre 1929. Musicista tra i più originali del jazz europeo, ha fuso felicemente procedimenti [...] nell'horror e nel thriller; tra le musiche di questo periodo si ricordano in particolare quelle di La pacifista (1970) di MiklósJancsó, Un omicidio perfetto a termini di legge (1971) di Tonino Ricci, La notte dei diavoli (1972) di Giorgio Ferroni ...
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GUGLIELMINO, Gian Maria
Caterina Cerra
Nacque a Genova il 25 genn. 1922 da Carlo Otto, giornalista e scrittore genovese, e da Isa Ingolotti, maggiore di quattro fratelli. Dopo aver frequentato il liceo [...] , dei quali si ricordano: Due presenze del teatro polacco, in Teatro e cinema, 1967, n. 2-3, pp. 14-21; MiklósJancsó, Torino 1970; Cinema sì. I film "segnalati" dal Sindacato critici cinematografici italiani, Roma 1982.
Il G. morì a Roma il 17 ...
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Di Palma, Carlo
Stefano Masi
Direttore della fotografia, nato a Roma il 17 aprile 1925. Insieme a Gianni Di Venanzo e Pasqualino De Santis fu uno dei protagonisti della rivoluzione dell'illuminazione [...] che inventò la mossa (1970) di Marcello Fondato, da La supertestimone (1971) di Franco Giraldi a La pacifista (1970) di MiklósJancsó. Fra il 1967 e il 1972 l'attrice non si fece mai illuminare da altri direttori della fotografia. Fu probabilmente ...
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Fábri, Zoltán
Silvana Silvestri
Regista e scenografo cinematografico ungherese, nato a Budapest il 15 ottobre 1917 e morto ivi il 24 agosto 1994.
Considerato il più autorevole rappresentante della cinematografia [...] il merito di rivelare Mari Törőcsik, una delle più grandi interpreti ungheresi del dopoguerra, apparsa anche nei film di MiklósJancsó. Un forte impatto sul pubblico ebbe Hannibál tanár úr, una satira contro le dittature che arrivò nelle sale una ...
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Clémenti, Pierre
Serafino Murri
Attore e regista cinematografico francese, nato a Parigi il 28 settembre 1942 e morto ivi il 28 dicembre 1999. La sua figura esile, il bel volto dai lineamenti irregolari [...] più richiesti dal cinema d'autore più rigoroso. Nelle opere di Pier Paolo Pasolini, Glauber Rocha, Bernardo Bertolucci e MiklósJancsó, fino, in tempi più recenti, ai film di João César Monteiro, C. ha rappresentato l'aspetto torbido e selvaggio ...
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