Regista cinematografico ungherese (Vác 1921 - Budapest 2014), tra i più significativi esponenti del cinema magiaro. Dopo studî di etnologia e storia dell'arte, ha girato una serie di cortometraggi negli anni Sessanta e si è affermato come autore di film in cui l'uso di coreografie, canti e costumi popolari, una visione rituale e metaforica della storia, il linguaggio del piano-sequenza, definiscono ...
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Scrittore e sceneggiatore ungherese (Oroszvár, Slovacchia, 1926 - Budapest 2005). Nei suoi romanzi (Deszkakolostor "Il monastero di legno", 1959; A péntek lépcsőin "L'abbandono", 1959; Téli Sirokkó "Scirocco [...] in inverno", 1969; Vörös rekviem "Requiem rosso", 1975) rappresentò, con visione disincantata della vita, un'umanità disperata. Quasi tutti i film del regista MiklósJancsó si basano su sue sceneggiature. ...
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Cinema
Gianni Rondolino
sommario: 1. Le nuove scuole nazionali degli anni sessanta. 2. La fine di Hollywood e la rinascita del cinema americano. 3. Il cinema europeo dell'ultimo trentennio. 4. Il cinema [...] (Rysopis, Se-gni particolari: nessuno, 1964; Success is the best revenge, 1984, in Gran Bretagna); gli ungheresi MiklósJancsó (Szegénylegények, I disperati di Sándor, 1964; Csend és kiáltás, Silenzio e grido, 1968), István Gaál (Magasiskola, I ...
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Ungheria
Cinematografia
Il cinema dell'U. fu uno dei più floridi d'Europa tra la fine della Prima guerra mondiale e la fine della Seconda, nonostante una grave crisi attraversata durante gli anni Venti. [...] e poi si sostituì un folto gruppo di giovani, non pochi dei quali erano stati tra i fondatori del Balázs: MiklósJancsó (Szegénylegények, 1964, I disperati di Sandor; Csillagosok, katonák, 1967, L'armata a cavallo; Csend és kiáltás, 1968, Silenzio e ...
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Nome d'arte di Maria Luisa Ceciarelli, attrice cinematografica e teatrale, nata a Roma il 3 novembre 1931. Consegnata alla storia del cinema come musa dei drammi borghesi di Michelangelo Antonioni, ha [...] regia di Roger Vadim, Modesty Blaise (1966; Modesty Blaise, la bellissima che uccide) di Joseph Losey, La pacifista (1971) di MiklósJancsó, Le fantôme de la liberté (1974; Il fantasma della libertà) di Luis Buñuel, La raison d'état (1978; Ragione di ...
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Makk, Károly
Silvana Silvestri
Regista cinematografico ungherese, nato a Berettyóújfalu il 23 dicembre 1925. Solido professionista, la cui opera è stata costantemente accompagnata dal favore del pubblico, [...] cominciato a lavorare per la televisione, mentre altri, come István Szabó e Pál Gabór, hanno seguito l'esempio di MiklósJancsó, già attivo nelle coproduzioni a partire dagli anni Sessanta. M. che secondo una linea di comportamento tipica dei registi ...
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Gaslini, Giorgio
Marta Tedeschini Lalli
Compositore, pianista e direttore d'orchestra, nato a Milano il 22 ottobre 1929. Musicista tra i più originali del jazz europeo, ha fuso felicemente procedimenti [...] nell'horror e nel thriller; tra le musiche di questo periodo si ricordano in particolare quelle di La pacifista (1970) di MiklósJancsó, Un omicidio perfetto a termini di legge (1971) di Tonino Ricci, La notte dei diavoli (1972) di Giorgio Ferroni ...
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Nouvelle vague
Michel Marie
*La voce enciclopedica Nouvelle vague è stata ripubblicata da Treccani Libri, arricchita e aggiornata da un contributo di Goffredo Fofi.
L'espressione Nouvelle vague, che [...] Edwald Schorm (v. nová vlna) e da un gran numero di correnti nazionali del nuovo cinema, quella ungherese di MiklósJancsó e Judith Elek, quella tedesca di Volker Schlöndorff, Peter Fleishmann, Werner Herzog, Rainer Werner Fassbinder e Wim Wenders (v ...
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Modernità
Giorgio De Vincenti
La modernità nel cinema
Il concetto di m. applicato al cinema è stato a lungo sinonimo di modernizzazione: il cinema è l'arte moderna per eccellenza in quanto si basa su [...] , Vera Chytilová, Dušan Makavejev, Jerzy Skolimowski, Paulo Cesar Saraceni, Jan Němec, Miloš Forman, Jerzy Kawalerowicz, MiklósJancsó, Jean-Daniel Pollet, Shirley Clarke, Jean-Marie Straub e Danièle Huillet, Alexander Kluge, Rainer Werner Fassbinder ...
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Politico, cinema
Sergio Di Giorgi
Per cinema politico si intende un cinema che racconta e analizza la condizione umana di fronte al Potere e alla Storia e che si oppone alle verità imposte dalla 'storia [...] del cinema d'autore in senso militante.Nell'Europa dell'Est, il cinema ungherese ebbe il suo alfiere in MiklósJancsó che diresse una celebre tetralogia sui rapporti tra storia, politica, religione (Szegénylegènyek, 1964, I disperati di Sandor ...
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