Studio della comunicazione non verbale (o paralinguistica) e, soprattutto, di quella che si attua attraverso i movimenti, i gesti, le posizioni, la mimica del corpo, in modo volontario o involontario. [...] o artificiali, quali i gesti di cortesia o di disprezzo, la gestualità nelle varie tradizioni teatrali, la gestualità oratoria, il mimo, il linguaggio gestuale muto dei monaci di clausura, dei sordomuti, degli zingari ecc., le modalità del bere e del ...
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teatro totale
locuz. sost. m. – Partendo dal teatro mimetico, attraverso il dramma borghese e l’opera pirandelliana, la rivoluzione futurista e il teatro dell’assurdo, il punto di vista sul teatro, e [...] , si è naturalmente evoluto verso il teatro totale. Dalla sinergia, o per meglio dire dall’intermedialità, di danza, mimo, canto, pittura, scultura, il t. t. vuole riscoprire il senso proprio e profondo della comunicazione artistica. Rinunciando ai ...
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TEATRO
Ferdinando Taviani
(XXXIII, p. 353; App. II, II, p. 948; III, II, p. 902; IV, III, p. 583)
È ormai impossibile pensare ''il teatro'' al singolare. La pluralità de ''i teatri'', delle tradizioni [...] morto novantaduenne nel marzo del 1991. Fu uno dei massimi maestri del teatro novecentesco, inventore dell'arte e della scienza del mimo, un protagonista quasi mai presente alla superficie di quel t. che fa successo e notizia su per i giornali. Dei t ...
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SOFRONE (Σόϕρων, Sophron)
Carlo GALLAVOTTI
Mimografo siracusano del sec. V a. C., ammiratissimo da Platone stesso, e padre di un altro mimografo meno celebre, Senarco. Egli, insieme con Epicarmo, è fra [...] non doveva superare il paio, benché potessero agire persone mute a compimento della scena; anzi pare che l'azione d'ogni mimo debba ridursi a un solo ruolo principale. Le scene e i soggetti erano presi certamente dalla vita comune, borghese, in tutta ...
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Nome d'arte dell'attore e regista cinematografico statunitense Joseph Francis Keaton (Pickway, Kansas, 1895 - Woodland Hills, California, 1966). Attore di musical, passò al cinema recitando dal 1917 a [...] da lui stesso diretti, che ebbero un rapido successo. Dotato delle qualità del ballerino, dell'acrobata, del clown e del mimo, K. creò una personale forma di comicità fondata sul contrasto tra la maschera imperturbabile dell'attore e la convulsa ...
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Nome d'arte dell'attore Antonio De Curtis (Napoli 1898 - Roma 1967). Esordì nel caffè-concerto imitando la "marionetta" creata da G. De Marco, per passare poi (1926) nelle compagnie di operette Maresca, [...] propria compagnia, si affermò (1929) nella parodia dei Tre Moschettieri di M. Manzini. Comico di grande forza e mimo eccezionale, erede della grande tradizione partenopea e insieme di certo "assurdo" petroliniano, è stato interprete acclamatissimo di ...
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PRATESI, Giovanni
Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 85 (2016), 2023
Nacque a Genova il 4 gennaio 1865, terzo e ultimo di tre figli, da Ferdinando Pratesi (1831-1879), coreografo, e Filomena [...] personaggio di Bito nel balletto Messalina di Luigi Danesi al Gran Teatro del Liceo di Barcellona. Sempre in questo teatro fu mimo in Rodope, azione coreografica di Raffaele Grassi nel febbraio del 1891 e in Excelsior di Luigi Manzotti nel marzo del ...
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TAMBURRI, Filippo (detto Pippo Tamburri)
Giuseppe Ceccarelli
Attore dialettale, nato a Roma nel 1840, ivi morto il 23 gennaio 1915. Figlio di un modesto maestro di musica, incominciò da bambino a far [...] 'infimo ordine, cantando nei vaudevilles, allora in gran voga, nelle opere comiche, nelle riviste, facendo anche da attore-mimo. Sostituì il "gobbo" Tacconi, della cui compagnia faceva parte, nel personaggio di Marco Pepe, e divenne popolarissimo. La ...
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Lettura in pubblico o dizione a memoria di un testo, o interpretazione di un’opera o di parte di un’opera teatrale, cinematografica, radiofonica o televisiva.
La r. teatrale
È l’arte di rendere fisicamente [...] ’esistenza virtuale (il personaggio immaginato).
Storia. In età classica si distingue una r. con la maschera (tragica e comica) e una senza maschera (mimo e pantomimo). In Grecia la r. raggiunge il suo apogeo nel 4° sec. a.C.; a Roma nel 1° sec. a.C ...
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LUCIANO di Samosata (Λουκιανός, Lucianus)
Nicola Festa
Scrittore greco del II sec. d. Cristo. Di carattere a preferenza umoristico e satirico; non senza pretesa di rispecchiare l'opinione pubblica e [...] , Tyrannicida, forse Patriae laudatio) devono considerarsi come saggi di composizione. Quando L. prese a trattare il dialogo e il mimo, avrà trovato naturale offrire anche ai suoi scolari certi saggi di dialoghi e di mimi. Tra i dialoghi degli dei e ...
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mimo1
mimo1 s. m. [dal lat. mimus, gr. μῖμος dal tema di μιμέομαι «imitare, rappresentare imitando»]. – 1. a. Particolare forma di commedia basata sulla rappresentazione realistica e buffonesca della vita, sviluppatasi come genere teatrale...
mimo2
mimo2 s. m. [dal nome lat. scient. del genere Mimus, che è dal lat. class. mimus «attore» (v. la voce prec.)]. – Nome con cui sono indicati la maggior parte degli uccelli appartenenti alla famiglia dei mimidi. La specie più nota è il...