E. di una funzione Data una funzione univoca f a valori reali, definita in un insieme I, si possono presentare le seguenti due possibilità: a) esiste un numero reale (e quindi infiniti) tale che tutti [...] . È da sottolineare il fatto che l’e. superiore (o inferiore) della f non è necessariamente il suo massimo (o il suo minimo) valore in I; può darsi infatti che esistano valori della f, i quali differiscono di quanto poco si vuole dal valore dell’e ...
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multiplo
mùltiplo [agg. e s.m. Der. del lat. multiplus, da multus "molto"] [LSF] Non semplice, costituito da più enti semplici. ◆ [MTR] Unità di misura di una grandezza pari a un certo numero di volte [...] classe di grandezze. ◆ [ALG] M. secondo m di un numero n: numero che è uguale a m volte n. ◆ [ALG] Minimo comune m.: di numeri o di polinomi → minimo. ◆ [ALG] Punto m.: di una curva algebrica di equazione F(x, y)=0, è un punto di essa tale che tutte ...
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WILLMORE, Thomas James
Carlo Cattani
Matematico britannico, nato a Gillingham (Kent) il 16 aprile 1919. Professore all'università di Durham dal 1965 al 1984, e successivamente professore emerito, è [...] ottenuti da W., come la soluzione completa per l'immersione di sfere standard, e la determinazione in 4π del valore che rende minimo il funzionale. Per un certo tipo di toro di rivoluzione (detto toro di Clifford), W. ha congetturato in 2π2 il valore ...
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ampiezza
ampiézza [Der. di ampio, dal lat. amplus] [LSF] Generic., valore di una grandezza (a. di un angolo, ecc.; a. istantanea, locale, media, ecc.), con vari signif. specifici; così, per una grandezza [...] in un certo intervallo della variabile indipendente (di norma, il tempo), cioè la differenza tra il valore massimo e quello minimo assunti in quell'intervallo (per es., l'a. di marea: v. oltre); per grandezze sinusoidali, indica il valore massimo ...
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vertice In geometria, il punto d’incontro dei lati di un poligono o il punto in cui concorrono spigoli e facce di un poliedro, o di un angoloide. In una conica, si chiama v. ognuno dei punti d’incontro [...] della conica stessa con un suo asse. In geometria differenziale, v. di una linea, ogni punto di essa nel quale la curvatura abbia un massimo o un minimo (per il teorema dei quattro v. ➔ ovale). ...
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Ramo della matematica che si occupa delle tematiche legate al calcolo delle variazioni, affrontando problemi nei quali non sono direttamente applicabili i metodi classici dell'analisi lineare.
Abstract [...] congiunge i due punti. Tra tutte le traiettorie possibili, qual è quella lungo la quale la massa puntiforme impiega il minimo tempo per andare da un punto all’altro? La soluzione fu trovata nel 1697 dallo stesso Johann Bernoulli – e indipendentemente ...
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Matematico inglese (Huncoat, Accrington, 1907 - Cambridge 1969). Dal 1937 prof. a Manchester e successivamente a Bangor, all'University College di Londra e, dal 1958, a Cambridge. L'attività scientifica [...] la teoria dei numeri. Nell'ambito della geometria dei numeri ha ottenuto varî risultati sul problema di determinare il valore minimo che certi tipi di polinomî omogenei assumono nei punti a coordinate intere. Alcuni dei risultati di D. in teoria dei ...
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FRATTALI
Luigi Accardi
Nicola Rosato
Il termine ''frattale'' è stato introdotto da B. Mandelbrot nel saggio Les objects fractals (1975) per denotare una vasta classe di modelli matematici i quali, [...] 1/r compaia alla prima potenza è l'espressione matematica di ciò che s'intende quando si dice che gli intervalli hanno dimensione 1.
Il minimo numero di quadrati di lato r necessari per ricoprire un quadrato di lato l è dell'ordine di l2/r2 ∼ (1/r)2 ...
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lacuna
lacuna [Lat. lacuna "regione vuota, posto vacante", der. di lacus "lago"] [ALG] Nell'insieme Q dei numeri razionali, una sezione di Dedekind, cioè una coppia (A, B) di sottoinsiemi di Q godente [...] A⋃B=Q, ogni elemento di A è minore di ogni elemento di B, A non ha un massimo e B non ha un minimo; tale l. denuncia che nel soprainsieme R (numeri reali) dell'insieme Q esiste un numero irrazionale. ◆ [FSD] Posto vuoto in una struttura reticolare o ...
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semplificazione
semplificazióne [Der. del lat. simplificare "rendere semplice", comp. di simplex -icis "semplice" e del tema di facere "fare"] [ALG] Denomin. generica di procedimenti per ridurre in forma [...] algebrica, come, per es., la s. di una frazione (numerica o di polinomi) ottenuta dividendo numeratore e denominatore per uno stesso numero o una stessa espressione; se tale divisore comune è il minimo comune multiplo si ha la s., o riduzione, ai ...
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minimo
mìnimo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. minĭmus, superl. di minor «minore»; v. meno]. – Piccolissimo, il più piccolo. Funge da superlativo di piccolo (come il lat. minĭmus rispetto a parvus) e si contrappone direttamente a massimo. 1....
minima
mìnima s. f. [femm. sostantivato dell’agg. minimo, per ellissi da semibreve minima]. – Figura musicale di durata equivalente a una metà della semibreve, introdotta nella notazione nel sec. 14°.