Poeta della commedia di mezzo (4º sec. a. C.); della sua produzione conosciamo sette titoli: si tratta, in parte, di parodie del mito (Alcmeone, Busiride), in parte di argomenti tratti dalla vita quotidiana [...] (Il misantropo, L'allevatore di cavalli e altre), in un caso di commedia politica (Filippo). ...
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MENANDRO (XXII, p. 839)
Luigi MORETTI
L'opera di M. ci è ora meglio nota, soprattutto per la scoperta di una intera sua commedia in 969 versi, il Δύσκολος (o Μισάνϑρωπος), rappresentato vittoriosamente [...] d. C., che in origine conteneva certamente anche altre commedie del medesimo poeta. La vicenda è quanto mai tenue: un vecchio misantropo, Cnemone, si è ridotto a vivere in campagna con la figliola; nella casa accanto, ma ben separati, vivono anche la ...
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Autore drammatico (Firenze 1803 - ivi 1862); padre di Ferdinando. Svolse funzioni politiche e amministrative nel granducato di Toscana. Scrisse, firmando con lo pseudonimo di Anonimo fiorentino, numerose [...] veste da camera; Il marito e l'amante; L'amante muto). La sua fama è affidata soprattutto a Una donna di quarant'anni, recitata da A. Ristori nel 1853, a Il misantropo in società (1853) e a Il cavaliere d'industria (1854), il suo testo più fortunato. ...
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Martóne, Mario. - Regista teatrale e cinematografico italiano (n. Napoli 1959). Dopo alcune prove sperimentali (Avventure al di là di Thule, Faust), fondò nel 1978 il gruppo teatrale Falso Movimento, proponendo, [...] della prosa di autori classici e contemporanei (Filottete, 1987; Rasoi di Enzo Moscato, 1991; Riccardo II, 1993; Il misantropo, 1995; I sette contro Tebe, in collab. con Andrea Renzi, 1996). Nel 1992 ha realizzato il suo primo lungometraggio ...
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SANTUCCIO, Gianni
Attore teatrale, nato a Varese il 21 maggio 1914. Proveniente dalle file dell'Accademia naz. di arte drammatica, esordiente col teatro del GUF, ha fatto parte successivamente delle [...] franca e immediata, ricca di mutamenti psicologici, cosicché fra le sue interpretazioni possiamo ricordare il Don Giovanni e il Misantropo di Molière accanto alla Maria Magdalene di Hebbel, Il mago dei prodigi di Calderon e Come le foglie di Giacosa ...
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Commediografo greco (Atene 344-43 o 342-41 - ivi 293-92 o 291-90 a. C.). Figlio di un ricco cittadino, Diopeite, e nipote del commediografo Alessi. Sebbene la tradizione lo consideri scolaro di Teofrasto [...] 600 dell'Arbitrato. Di M. si possiede ora una commedia pressoché intera, in 969 versi, il Δύσκολος (o Μισάνθρωπος, il Misantropo), conservata in alcuni fogli di un codice papiraceo (forse della metà del 3º sec. d. C.) proveniente dalla collezione ...
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SQUARZINA, Luigi
Regista, studioso e autore di teatro, nato a Livorno il 18 febbraio 1922. Laureatosi in legge nel 1945, si è contemporaneamente diplomato regista presso l'Accademia nazionale d'arte [...] di cui S. è coautore e da Il fu Mattia Pascal di Pirandello); sul teatro greco (prima mondiale del riscoperto Misantropo di Menandro, Vicenza 1959); inoltre un ciclo elisabettiano iniziato con il citato Amleto, proseguito a Genova nel 1956 con la ...
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Stoppa, Paolo
Nicola Fano
Attore teatrale e cinematografico, nato a Roma il 16 giugno 1906 e morto ivi il 2 maggio 1988. Fornito di uno straordinario talento espressivo e dotatissimo dal punto di vista [...] una dimensione umana dimessa e malinconica: con De Sica in Miracolo a Milano (1951), dove ha l'ingrato ruolo di un misantropo disperato, quindi in Stazione Termini (1953), in L'oro di Napoli, nell'episodio Pizze a credito, accanto a Sophia Loren, in ...
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EMANUEL, Giovanni
Roberta Ascarelli
Nacque a Morano sul Po, nei pressi di Casale Monferrato (od. prov. Alessandria), l'11 febbr. 1848 da un piccolo proprietario terriero, Guglielmo, e da Rosa Pugno. [...] . Morelli (Arduino d'Ivrea), alcune commedie francesi (da Il matrimonio di Figaro di P. A. Beaumarchais a Il misantropo di Molière alle farse di V. Sardou) e, soprattutto, la produzione tragica di Shakespeare. Sempre estremamente diffidente fu invece ...
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misantropo
miṡàntropo agg. e s. m. (f. -a) [dal gr. μισάνϑρωπος, comp. di μισο- «miso-» e ἄνϑρωπος «uomo»]. – Di persona che prova un sentimento di odio, di antipatia, di avversione per il genere umano, o che, in senso più ampio, ha carattere...
misantropia
miṡantropìa s. f. [dal gr. μισανϑρωπία; v. misantropo]. – Avversione verso la società, che si manifesta nella ricerca della solitudine e nel rifiuto scontroso di ogni forma di socialità: è un atteggiamento dovuto sia a disprezzo...