Ateniese (seconda metà del 5º sec. a. C.), famoso per il suo atteggiamento di avversione per tutta l'umanità, maturato come reazione all'ingratitudine degli uomini; si diceva che stimasse soltanto Alcibiade, [...] perché avrebbe causato la rovina degli Ateniesi. Gli antichi, soprattutto Luciano nel dialogo Timone (o Il misantropo), ne idealizzarono la figura, come di precursore del cinismo. n Dopo il dialogo di Luciano la figura di T. è stata ripresa, nell'età ...
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Letterato (Isola d'Istria 1797 - Trieste 1849); combatté (1829) in Grecia, donde tornò a Trieste; iracondo e misantropo, fu malvisto a causa dei suoi feroci epigrammi; autore di una tragedia, Francesca [...] da Rimini (1820), di Novelle orientali (1826) e di Apologhi (1828), tracciò anche alcuni profili critici nei quali si rivela entusiastico ammiratore del Leopardi (che largamente riecheggia in alcune canzoni) ...
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Poeta ateniese della commedia "antica"; contemporaneo di Aristofane; fece rappresentare la sua prima commedia alle Lenee del 429 a. C. Pare che la sua commedia il Misantropo fosse una commedia di carattere; [...] nelle Muse trattò lo stesso argomento delle Rane di Aristofane, che furono rappresentate contemporaneamente ...
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Poeta della commedia di mezzo (4º sec. a. C.); della sua produzione conosciamo sette titoli: si tratta, in parte, di parodie del mito (Alcmeone, Busiride), in parte di argomenti tratti dalla vita quotidiana [...] (Il misantropo, L'allevatore di cavalli e altre), in un caso di commedia politica (Filippo). ...
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Filologo classico italiano (Cesena 1909 - Roma 1992); prof. univ. dal 1936, ha insegnato letteratura greca nell'univ. di Roma. Si è occupato soprattutto di Luciano (1932), e poi dei poeti greci, con edizioni [...] critiche e studî (Callimaco, I giambi, 1940; Teocrito, 1946; Saffo ed Alceo, 1948; Il Misantropo di Menandro, 1959; il Sicionio di Menandro, 1965; l'Arte poetica di Aristotele, 1974; i frammenti di Empedocle col titolo di Poema fisico e lustrale, ...
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Autore drammatico (Firenze 1803 - ivi 1862); padre di Ferdinando. Svolse funzioni politiche e amministrative nel granducato di Toscana. Scrisse, firmando con lo pseudonimo di Anonimo fiorentino, numerose [...] veste da camera; Il marito e l'amante; L'amante muto). La sua fama è affidata soprattutto a Una donna di quarant'anni, recitata da A. Ristori nel 1853, a Il misantropo in società (1853) e a Il cavaliere d'industria (1854), il suo testo più fortunato. ...
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Poeta e critico giapponese (Odawara 1868 - Tokyo 1894). Influenzato da Byron e da Goethe nei suoi componimenti poetici (Soshū no shi "Poesia di un prigioniero", 1889; Hōraikyoku "Il canto del monte Hōrai", [...] stupì il mondo letterario con un'appassionata difesa dell'amore come libera scelta nel saggio Ensei shika to josei ("Il poeta misantropo e la donna", 1892) ed espresse la sua ricerca di un significato sociale, religioso o politico della vita umana in ...
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Scrittore francese (Parigi 1872 - ivi 1956). Per circa quarant'anni fu critico teatrale del Mercure de France, quindi collaborò alla Nouvelle revue française e alle Nouvelles littéraires. Ammiratore di [...] della sua vita spiritualmente avventurosa e intensa. Individualista e anticonformista, alimentò il mito dello scrittore cinico e misantropo. Importanti, oltre al Théâtre de Maurice Boissard, gli Entretiens radiofonici con R. Mallet, che lo resero ...
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Attrice televisiva, cinematografica e teatrale inglese (n. Londra 1985). Figlia d’arte (padre attore e madre sceneggiatrice), ha esordito sul piccolo schermo a soli nove anni. Nel 1999 ha recitato in Star [...] e Golden Globe) e The duchess (2008). L’esordio teatrale risale al 2009 con l’adattamento in chiave moderna de Il misantropo di Molière; nel 2011 è tornata sul palcoscenico con The children’s hour e ha presentato A dangerous method alla 68° Mostra ...
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misantropo
miṡàntropo agg. e s. m. (f. -a) [dal gr. μισάνϑρωπος, comp. di μισο- «miso-» e ἄνϑρωπος «uomo»]. – Di persona che prova un sentimento di odio, di antipatia, di avversione per il genere umano, o che, in senso più ampio, ha carattere...
misantropia
miṡantropìa s. f. [dal gr. μισανϑρωπία; v. misantropo]. – Avversione verso la società, che si manifesta nella ricerca della solitudine e nel rifiuto scontroso di ogni forma di socialità: è un atteggiamento dovuto sia a disprezzo...