È il nome del quinto e ultimo dei libri che costituiscono il Pentateuco (v.; v. anche bibbia); il nome, usato nella Volgata latina donde è passato nelle lingue moderne occidentali, deve la sua origine [...] primo discorso (I-IV, 43). - Dopo il proemio (I,1-5) che indica luogo e tempo (cioè di là dal Giordano nella terra di Moab, il 1° giorno dell'11° mese dell'anno 40° dall'uscita dall'Egitto), entra a parlare Mosè. Egli fa una rapida rassegna dei fatti ...
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Per quanto perdesse il suo nome nel diventare, come Costantinopoli o Nuova Roma, la capitale dell'Impero d'Oriente, Bisanzio ebbe la sorte di essere ancora ricordata quando si volle designare l'arte, la [...] gli Arabi, animati dalla nuova fede e spinti da un entusiasmo irrefrenabile. Le milizie bizantine furono sconfitte nel 634 a Rannath Moab (l'Agnnādain delle fonti arabe), nel 635 a Damasco, nel 636 sullo Yarmūk. La Siria ormai era loro aperta ed ...
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moabita
s. m. e f. [dal lat. Moabita o Moabites, gr. Μωαβίτης] (pl. m. -i). – Nome, usato per lo più al plur., degli abitanti di Moab, antica regione della Palestina a oriente del Mar Morto, etnicamente affini agli Israeliti con cui furono...
moabitico
moabìtico agg. [dal lat. Moabitĭcus] (pl. m. -ci). – Dell’antico popolo dei Moabiti (v. la voce prec.): la lingua m., o il moabitico s. m., lingua semitica strettamente affine all’ebraico.