La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. Il Bourbakismo
Jean-Paul Pier
Il Bourbakismo
L'avvento e l'influenza di Bourbaki costituiscono uno dei fenomeni più sorprendenti nella matematica [...] le sue scelte. Benché le nozioni di limite e dicontinuità siano meno tardive di quella di intorno, quest'ultima è la prima di ideale primo, il capitolo descrive gli anelli e i modulidi frazioni. L'introduzione degli anelli locali e dei moduli ...
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Numeri
Umberto Zannier
Quanti? Quanto? Quando? A che distanza? Domande a cui rispondiamo, di solito, con numeri. Di essi facciamo continuo uso, e l’importanza concettuale, oltre che pratica, della nozione [...] a meno di multipli di un dato modulo m porta alla nozione delle cosiddette congruenze e dei numeri modulo m. di studio della topologia, costruita sul concetto dicontinuità; nel caso della retta, ossia del sistema dei numeri reali, la continuità ...
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La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. La teoria della misura
Maurice Sion
La teoria della misura
Con la nozione matematica di misura si vogliono analizzare concetti che si riferiscono [...] di analisi, il teorema della convergenza dominata di Lebesgue: se ogni elemento di una successione convergente di funzioni misurabili è limitato in modulo gli permise di formulare le condizioni di variazione limitata e dicontinuità assoluta nelle ...
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onda
ónda [Der. del lat. unda] [LSF] Fenomeno fisico per cui una perturbazione prodotta localmente in un mezzo si propaga a distanza, trasportando lontano energia e informazioni circa le sue caratteristiche [...] nella tecnica dei segnali, lo stesso che o. non modulata. ◆ [ASF] O. cosmologica di densità: v. cosmologia: I 799 a. ◆ [MCC] O. di accelerazione: v. meccanica dei continui: III 697 c. ◆ [TRM] O. di calore: lo stesso che o. termica (v. oltre). ◆ [MCF ...
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La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. La scuola di geometria algebrica italiana
Alberto Conte
Ciro Ciliberto
La scuola di geometria algebrica italiana
Gli inizi: Luigi Cremona e [...] birazionale tra curve di genere g e suddivide i campi di funzioni razionali su curve, ossia le curve di genere g a meno di trasformazioni birazionali, in classi, dipendenti da un certo numero di parametri continui o 'moduli', da lui valutati ...
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La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. L'emergere della concezione strutturale in algebra
Leo Corry
L'emergere della concezione strutturale in algebra
Il punto di vista strutturale [...] e il concetto dicontinuità. Troviamo così una discussione del teorema di Sturm sul numero di radici di un polinomio obiettivo del suo interesse, le proprietà dei numeri appartenenti a moduli e a ideali non sono mai oggetto d'indagine; ciò ...
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vettoriale
vettoriale [agg. Der. di vettore "inerente a vettori"] [ANM] Analisi, o calcolo, v.: la parte della matematica che s'occupa degli algoritmi con i quali si opera sui vettori (a questi si applicano, [...] tutti i concetti dell'analisi infinitesimale, quali quelli dicontinuità, limite, derivata, integrale, ecc.). ◆ [ di elementi, detti vettori, si dice spazio v. su K se: (a) tra gli elementi di V è definita una somma rispetto alla quale V è un "modulo ...
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rappresentazione galoisiana
Massimo Bertolini
Sia ℚ il campo dei numeri razionali e si indichi con ℚ_ la chiusura algebrica di ℚ. Il campo ℚ_ è il sottocampo del campo dei numeri complessi contenente [...] un’applicazione continua. Per esempio, se K è il campo ℂ dei numeri complessi, la condizione dicontinuità equivale a classi di resto modulo ℓ). Applicando gli automorfismi di Gℚ alle coordinate dei punti di E[ℓ] si ottengono automorfismi di E[ℓ]. ...
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Anatomia e medicina
La porzione d’impianto di un organo in accrescimento (r. del pelo, r. dell’unghia), oppure l’elemento morfologico che dà fissità a un organo (r. del dente, della lingua) o che ne costituisce [...] r. quadrata di 88792 a meno di una unità.
Espressione della r. quadrata di un numero a mezzo di una frazione continua
Sia p di indice minore di n: allora le altre r. n-esime sono potenze di essa. Tale è, per es., la r. n-esima che ha per modulo ...
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Livello massimo, al di sopra o al di sotto del quale si verifica un fenomeno.
Fisica
Angolo limite
In ottica, nel passaggio di un raggio da un mezzo a un altro con indice di rifrazione assoluto inferiore [...] -moduli oppure spazi topologici). In secondo luogo, mentre nel caso del l. di una successione o di una funzione di il calcolo del l. di una funzione a quello di l. di funzioni più semplici. Le seguenti formule, di uso continuo in analisi, sono casi ...
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modulo
mòdulo s. m. [dal lat. modŭlus, dim. di modus «misura»]. – In genere, misura, forma, esemplare, che si assume come modello a cui attenersi, o come elemento fondamentale secondo il quale determinare o proporzionare le misure di un insieme;...
modulazione
modulazióne s. f. [dal lat. modulatio -onis]. – 1. a. In musica, passaggio della voce o del suono da una tonalità a un’altra: può essere stabile o passeggera, secondo che nella nuova tonalità si resti durevolmente (tanto da far...