BAGLIONI, Bartolomeo, detto Baccio d'Agnolo
Luciano Berti
Nacque a Firenze il 19 maggio 1462. Già il padre (Agnolo) esercitava l'arte del legnaiolo, e fu in questo settore che Baccio dapprima si specializzò [...] si restrinse, invece, escludendo i bracci trasversali a una chiesa a un'unica nave con cappelle, discendente cioè dal modulo albertiano e ispirata particolarmente dal precedente del Cronaca in S. Salvatore al Monte, ma con uno stile meno sobrio ...
Leggi Tutto
Arte musiva
Alessio Monciatti
Per Federico II committente e promotore d'arte il mosaico ebbe un ruolo marginale. Parallelamente alla preferenza per le fabbriche civili e militari rispetto a quelle ecclesiastiche, [...] e si riconoscono, ad esempio, nei caratteri della Vergine e nella forma del trono, nella conduzione dei panneggi e nel modulo della cornice a racemo. La scelta della posizione in facciata e l'adozione del modello dell'acheropita lateranense per il ...
Leggi Tutto
FRACANZANO, Cesare
Monica Romano
Nacque a Bisceglie, in terra di Bari, da Alessandro, pittore, e da Elisabetta Milazzo il 16 ott. 1605 (Bugli, 1997).
Figlio di Ercole, il padre Alessandro nacque a Verona [...] la struttura decorativa di tale complesso ecclesiastico, affidato alle monache francescane, sì da giungere alla definizione di un modulo decorativo che sarebbe stato in seguito tenuto presente da Angelo Solimena in S. Giorgio a Salerno.
Nell ...
Leggi Tutto
FANTAGUZZI, Giuseppe
Graziella Martinelli
Nacque a Modena il 12 giugno del 1771 da Domenico e da Maria Monti, nella parrocchia di S. Giorgio in S. Bartolomeo (Cecchi Gattolin, 1975, p. 139); il padre, [...] passim).
Acuto e disincantato, il F. fissa volti e gesti con un'immediatezza priva di retorica, adottando un modulo ritrattistico semiufficiale, talvolta, invece, fermando appena un'idea fisionomica, in un'edizione più confidenziale e intimistica. A ...
Leggi Tutto
BAROVIER, Ercole
Rosa Barovier Mentasti
Figlio di Benvenuto e di Elisa Ballarin, nacque a Murano il 16 giugno 1889. Compì gli studi classici a Venezia, e si impegnò in varie attività estranee all'ambito [...] (1962), Siderei (1966), Rotellati (1970), Neomurrini (1972), per citare i modelli più significativi nei quali egli usò come modulo decorativo del "tessuto" vitreo tessere di colore diverso, sezioni di canne a millefiori o di canne forate, canne nel ...
Leggi Tutto
CANCELLO
J. Geddes
Struttura di vari elementi di metallo o di legno disposta a chiusura manovrabile di un varco o in una recinzione. La maggior parte dei c. artisticamente rilevanti di epoca medievale [...] assai minore, si trovano a partire dal 1400 ca. nella Germania settentrionale, dove i c. sono comunque ancora basati sul modulo delle due volute in forma di C affrontate dal lato convesso, ma con piccole foglie o figurine di animali disposte alle ...
Leggi Tutto
BUZZI, Elia Vincenzo
Gabriella Ferri Piccaluga
Figlio di Francesco e di Barbara Giudici, nacque a Viggiù il 5 maggio 1708, in una famiglia di scultori, quadratori, "mercanti ed artefici di marmi" (Viggiù [...] da porre sopra i fianchi dell'altare (cfr. Cattaneo, Piccaluga Ferri). L'elegante figura del S.Giuseppe, pur ripetendo il modulo compositivo del S.Giovanni Buono, appare meno viva ed efficace. Il 16 luglio 1765 il capitolo della Fabbrica del duomo ...
Leggi Tutto
LA REGINA, Guido
Francesca Franco
Nacque a Napoli il 13 febbr. 1909 da Annibale ed Elvira Venanzi. Dal padre, pittore, apprese i primi insegnamenti e nel 1923, dopo le scuole tecniche, si iscrisse all'istituto [...] la facoltà di belle arti.
Frutto di questo soggiorno fu un ciclo di opere dominate dalla presenza di un modulo geometrico semplice ripetuto per rotazione e molteplice intersezione, come nel dipinto Habibi presentato nel 1968 alla VI Biennale romana ...
Leggi Tutto
EMBLEMA (ἔμβλημα o ἐμβεβλημένα)
O. Elia*
Originariamente viene così definito qualsiasi oggetto lavorato, inserito in uno più grande e di diversa maniera (da ἐμβάλλω = lat. conicio, insero).
Il termine, [...] e Plinio, Nat. hist., xxxiii, 5: turba gemmarum potamus et smaragdis teximus calices).
Alcune gemme a noi pervenute, anche di modulo superiore a quello degli anelli, devono aver servito da e. a vasi di metallo nobile (Furtwängler, Gemmen, Tav. xxv, 4 ...
Leggi Tutto
Materiale costituito essenzialmente da derivati del silicio, caratterizzato in genere da fragilità e trasparenza (proprietà che in alcuni tipi di v. possono anche mancare), di larghissimo impiego in molteplici [...] /mm2 (mentre per le fibre di v. sale a ca. 1000 N/mm2). La resistenza a compressione varia da 500 a 2000 N/mm2; il modulo di elasticità longitudinale da 50.000 a 80.000 N/mm2. Tali proprietà variano con la composizione e in molti casi sono additive e ...
Leggi Tutto
modulo
mòdulo s. m. [dal lat. modŭlus, dim. di modus «misura»]. – In genere, misura, forma, esemplare, che si assume come modello a cui attenersi, o come elemento fondamentale secondo il quale determinare o proporzionare le misure di un insieme;...
modulante
agg. [part. pres. di modulare2]. – Che modula: passaggio m., in musica, passaggio ad altra tonalità; segnale m., in elettronica e nella tecnica delle telecomunicazioni (anche, come s. f., la m.), l’onda che contiene l’informazione...