FERRARIO, Ercole
Marco Sandroni
Nato il 23 marzo 1816 a Samarate, nel basso Varesotto, da Luigi, agiato proprietario terriero, e da Maria Ambrosoli, compì i primi studi presso il ginnasio di Legnano [...] della ricerca di un linguaggio di comprensione immediata. Il dialogo, ambientato quasi teatralmente, diventò così per lui un modulo letterario efficace, di cui si servì frequentemente per propagandare quel programma di intervento nel contado e quelle ...
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DOMENICO di Bartolomeo da Venezia (Domenico Veneziano)
Hellmut Wohl
La data e il luogo di nascita di D. non sono documentati, ma egli si firma "Domenicho da Vinesia" in una lettera del 1438 a Piero de' [...] collocate attorno al 1445; mostrano una notevole integrazione fra disegno bidimensionale e tridimensionale nell'applicazione di un modulo comune per costruire la prospettiva e stabilire la proporzione di figure e sfondi architettonici. L'opera segna ...
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BAGLIONI, Bartolomeo, detto Baccio d'Agnolo
Luciano Berti
Nacque a Firenze il 19 maggio 1462. Già il padre (Agnolo) esercitava l'arte del legnaiolo, e fu in questo settore che Baccio dapprima si specializzò [...] si restrinse, invece, escludendo i bracci trasversali a una chiesa a un'unica nave con cappelle, discendente cioè dal modulo albertiano e ispirata particolarmente dal precedente del Cronaca in S. Salvatore al Monte, ma con uno stile meno sobrio ...
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FRACANZANO, Cesare
Monica Romano
Nacque a Bisceglie, in terra di Bari, da Alessandro, pittore, e da Elisabetta Milazzo il 16 ott. 1605 (Bugli, 1997).
Figlio di Ercole, il padre Alessandro nacque a Verona [...] la struttura decorativa di tale complesso ecclesiastico, affidato alle monache francescane, sì da giungere alla definizione di un modulo decorativo che sarebbe stato in seguito tenuto presente da Angelo Solimena in S. Giorgio a Salerno.
Nell ...
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FANTAGUZZI, Giuseppe
Graziella Martinelli
Nacque a Modena il 12 giugno del 1771 da Domenico e da Maria Monti, nella parrocchia di S. Giorgio in S. Bartolomeo (Cecchi Gattolin, 1975, p. 139); il padre, [...] passim).
Acuto e disincantato, il F. fissa volti e gesti con un'immediatezza priva di retorica, adottando un modulo ritrattistico semiufficiale, talvolta, invece, fermando appena un'idea fisionomica, in un'edizione più confidenziale e intimistica. A ...
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CAMERANA, Giovanni
Alessandra Briganti
Nacque a Casale Monferrato il 14 febbr. 1845 da Giuseppe e Francesca Leotardi, in una famiglia che contava magistrati e militari: magistrato era il padre, morto [...] ) fu caratterizzato da un'accentuata permanenza di moduli tardoromantici di stampo prevalentemente aleardiano, non immuni fino alle sue ultime prove.
La scoperta dell'irrazionale come modulo espressivo della realtà si traduceva infatti, da un lato, ...
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BONATTI, Stefano
Marco Franzini
Figlio di Augusto e di Ada Roisecco, nacque a Torino il 24 maggio 1902. Si laureò in chimica nel 1925, presso l'università di Pisa, con pieni voti assoluti. Nel novembre [...] sulle possibili diverse combinazioni di un unico modulo strutturale riconosciuto nella perrierite: viene ipotizzato un sequenze disordinate e gli ordinamenti a domini di moduli strutturali bidimensionalmente ordinati che hanno trovato largo sviluppo ...
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MARCHESI, Marcello
Lorenza Miretti
Nacque a Milano, il 4 apr. 1912, da Luigi ed Enrichetta Volpi. Nella prima infanzia si trasferì a Roma dove rimase fino ai diciotto anni presso uno zio, alla morte [...] un bilancio giornaliero" (ibid. p. 9): una dichiarazione d'intenti che privilegia l'adozione di una scrittura dal modulo breve, a volte prevalentemente elencativa, quasi sentenziosa.
Da ricordare, ancora, le sue traduzioni di alcuni album del fumetto ...
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ALBERIONE, Giacomo
Gianfranco Maggi
Nacque nella campagna di Fossano (Cuneo) il 4 apr. 1884, in una famiglia di modestissimi fittavoli, da Michele e da Teresa Olocco.
Studiò dapprima nel seminario minore [...] questa, fin dalla giovinezza, si poneva una speciale venerazione per la Madonna. Infine, l'A. propugnava, seguendo un modulo di impronta gesuitica, una rigorosa fedeltà gerarchica: ai tre tradizionali voti religiosi volle per i paolini aggiungerne un ...
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BAROVIER, Ercole
Rosa Barovier Mentasti
Figlio di Benvenuto e di Elisa Ballarin, nacque a Murano il 16 giugno 1889. Compì gli studi classici a Venezia, e si impegnò in varie attività estranee all'ambito [...] (1962), Siderei (1966), Rotellati (1970), Neomurrini (1972), per citare i modelli più significativi nei quali egli usò come modulo decorativo del "tessuto" vitreo tessere di colore diverso, sezioni di canne a millefiori o di canne forate, canne nel ...
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modulo
mòdulo s. m. [dal lat. modŭlus, dim. di modus «misura»]. – In genere, misura, forma, esemplare, che si assume come modello a cui attenersi, o come elemento fondamentale secondo il quale determinare o proporzionare le misure di un insieme;...
modulante
agg. [part. pres. di modulare2]. – Che modula: passaggio m., in musica, passaggio ad altra tonalità; segnale m., in elettronica e nella tecnica delle telecomunicazioni (anche, come s. f., la m.), l’onda che contiene l’informazione...