Ragghianti, Carlo Ludovico
Paola Scremin
Storico e critico d'arte, nato a Lucca il 18 marzo 1910 e morto a Firenze il 3 agosto 1987. È una delle principali figure di riferimento della moderna critica [...] di un artista: in Stile di Piero della Francesca (1954), R. imposta il suo discorso critico facendo appello a un modulo che compone lo 'stile assoluto' dell'artista; le opere compaiono difficilmente nella loro interezza per un uso, a volte smodato ...
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Antropologia
Alterazione artificiale dei tratti somatici. Le d., operate seguendo i dettami della tradizione da diversi popoli del mondo, hanno attratto l’interesse degli etnologi fin dal 19° secolo. Possono [...] di una trave o di un solaio o di altra struttura, in una determinata d. della struttura medesima.
Nelle costruzioni stradali, modulo di d. è la misura convenzionale della capacità portante di un terreno, di uno strato di fondazione o di uno strato ...
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GIOVANNI BATTISTA di Iacopo, detto il Rosso Fiorentino
Roberto Ciardi
Nacque a Firenze, nel "popolo" di S. Michele Visdomini, l'8 marzo 1494.
Dall'atto del battesimo, celebrato il giorno seguente, non [...] situata la tavola, nella quale la Madonna e i santi appaiono collocati su un fondale che riprende i moduli dell'architettura reale sovrastante l'altare. Il pittore tiene sotto controllo ogni elemento della decorazione, in particolare l'eccezionale ...
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LUTI, Benedetto
Alessandro Serafini
Figlio di un artigiano fiorentino di nome Iacopo (Pascoli, p. 228), nacque a Firenze il 17 nov. 1666. Secondo Hugford (p. 61), il L. apprese l'arte del disegno e [...] vetrina del giorno di S. Bartolomeo (Bowron, 1980, p. 28).
Se la composizione si sviluppa secondo il tradizionale modulo barocco della diagonale, con una forte accentuazione dei contrasti chiaroscurali che ricorda i modi di Francesco Furini, l'enfasi ...
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COMODI (Commodi), Andrea (Giovan Andrea)
Fiorella Sricchia Santoro
Figlio di Riccardo, nacque a Firenze nel 1560.
Coetaneo dell'Empoli, del Boscoli, del Pagani, del Cigoli, del Passignano, cioè della [...] , pur pessimamente conservata, risulta di qualche interesse sia per l'impostazione iconografica, arieggiante un "devoto" modulo quattrocentesco fiammingo (a cui guardava notoriamente con favore la più intransigente critica della "libertà" manierista ...
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DELLE COLOMBE, Michele
Roberta Roani Villani
Figlio di Raffaello, fu pittore; dall'atto di morte (Archivio di Stato di Firenze, Medici e speziali, ed. in Roani Villani, 1984, pp. 60 s.: l'atto non fa [...] , che, tuttavia, riferisce l'opera del D. al Tosini).
Oltre alla componente salviatesca, più che altro ravvisabile nel modulo strutturale di gusto prettamente manierista della figura allungata dalla testa piccola, nel ritratto del D. sarebbe anche da ...
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Bramante, Donato
Fabrizio Di Marco
L'architetto del Rinascimento
Donato Bramante, nato da una famiglia povera in un borgo del ducato di Urbino, diventò uno dei maggiori architetti del Rinascimento; [...] si vede, per esempio, nel chiostro della chiesa di S. Maria della Pace, progettato nel 1500, dove fissò un modulo proporzionale quadrato che regola la planimetria, adottando quattro diversi ordini architettonici nei loggiati a due piani (tuscanico e ...
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ANTONA TRAVERSI, Giannino
Mario Quattrucci
Nato a Meda (Brianza) l'8 marzo 1860, fratello di Camillo; studente, a Napoli, fondò con S. Di Giacomo un giornale, Il Liceo. Laureatosi in legge a Napoli [...] ); più clamoroso fu l'insuccesso de La Grande Ombra (1914), che non incontrò il favore del pubblico, abituato al più facile modulo comico-satirico. Ancor più infelici i suoi lavori del dopoguerra: L'Offerta (1934), l'ultima sua commedia, riflette l ...
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Gregorio VII, santo
Ovidio Capitani
Poche sono le notizie biografiche sicure che lo riguardano, pur essendo G. una delle personalità più note del periodo storico che abbiamo riconosciuto come Medioevo, [...] 1) aveva dichiarato di essere stato colto alla sprovvista dal tumulto popolare che lo aveva voluto papa, secondo un modulo narrativo che era stato anche applicato a Gregorio Magno (O. Capitani, Tradizione e interpretazione, pp. 256 ss.) - quanto sia ...
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CATTANEO, Carlo
Ernesto Sestan
Nacque a Milano il 15 giugno 1801, da Melchiorre e da Maria Antonia Sangiorgi già vedova Cighera (Epistolario, IV, p. 260).
La famiglia era scesa nel Milanese nel secolo [...] , p. 253), onorati dalla collaborazione del Romagnosi. L'attività pubblicistica continuata del C. comincia nel 1831.
Sono, sul modulo del suo maestro Romagnosi, brevi, talora brevissime notizie, spesso non firmate o firmate con l'iniziale del cognome ...
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modulo
mòdulo s. m. [dal lat. modŭlus, dim. di modus «misura»]. – In genere, misura, forma, esemplare, che si assume come modello a cui attenersi, o come elemento fondamentale secondo il quale determinare o proporzionare le misure di un insieme;...
modulante
agg. [part. pres. di modulare2]. – Che modula: passaggio m., in musica, passaggio ad altra tonalità; segnale m., in elettronica e nella tecnica delle telecomunicazioni (anche, come s. f., la m.), l’onda che contiene l’informazione...