uniforme
unifórme [agg. Der. del lat. uniformis "che ha una medesima forma, che è costantemente uguale", comp. di uni- e formis "-forme"] [ALG] [ANM] In matematica, di ente che si presenta con le stesse [...] campo di definizione un solo valore. ◆ [MCC] Moto u.: moto di un punto, su una traiettoria qualsiasi, in cui il modulo della velocità è costante: moto circolare u., moto rettilineo u. (in cui è costante la velocità vettoriale), ecc. ◆ [ALG] Struttura ...
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coppia
còppia [Der. del lat. copula] [LSF] Insieme di due cose di specie identica o simile, messe insieme o collegate da speciali relazioni. ◆ [MCC] Nella meccanica applicata: (a) l'insieme di due corpi [...] r la distanza orientata dal punto di applicazione di una qualunque delle due forze al punto di applicazione dell'altra; il modulo di M vale comunque ±bF (positivo se M, r e F costituiscono una terna levogira). ◆ [FSN] C. di particelle: l'insieme ...
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KOSZUL, Jean-Louis
Carlo Cattani
Matematico francese, nato a Strasburgo il 3 gennaio 1921. Professore all'università di Strasburgo dal 1956 al 1963, e poi all'università di Grenoble; insignito dell'Ordine [...] coomologia delle algebre di Lie (1947-49): a lui spetta il merito di aver introdotto la nozione di omologia di un S-modulo costruendo un complesso che porta il suo nome (1950) e, dopo aver dato la nozione di ''trasgressione'', di aver dimostrato in ...
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Numeri
Umberto Zannier
Quanti? Quanto? Quando? A che distanza? Domande a cui rispondiamo, di solito, con numeri. Di essi facciamo continuo uso, e l’importanza concettuale, oltre che pratica, della nozione [...] Hensel concepì, nel 20° sec., i numeri p-adici; essi si definiscono a partire da un numero primo p e dai numeri modulo p, p2, p3,… (ossia dalle congruenze). Per questi numeri, molto utili in matematica, esiste una nozione di distanza p-adica, diversa ...
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scorrimento
scorriménto [Der. di scorrere, dal lat. excurrere "correre via", comp. di ex- "fuori" e currere "correre"] [ELT] [INF] Nella tecnica dei calcolatori elettronici: (a) il passaggio continuo [...] VI 546 b e d. ◆ [EMG] Lunghezza di s.: v. fasci di particelle cariche: II 520 e. ◆ [MCC] Modulo di s.: altro nome del modulo di rigidità torsionale, rapporto tra lo sforzo di taglio e la conseguente deformazione torsionale, costituente una delle due ...
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La grande scienza. Geometria numerativa e invarianti di Gromov-Witten
Enrico Arbarello
Geometria numerativa e invarianti di Gromov-Witten
Nel trattato Le coniche, Apollonio di Perge (262-180 a.C. circa) [...] il che è in accordo con la formula enunciata nel punto (b). Lo spazio M0,n è il più semplice esempio di spazio dei moduli di curve n-puntate. Esso corrisponde al caso di genere 0 e sarà oggetto di esame nel prossimo paragrafo, insieme con il caso più ...
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Curva algebrica di ordine 3°. Le c. si distinguono in piane e gobbe. C. piana Ogni curva piana rappresentata in coordinate cartesiane da un’equazione c. in due variabili: f (x, y)=0, dove f (x, y) è un [...] alla cubica. Il loro birapporto è costante al variare del punto sulla curva (teorema di Salmon) e si dice modulo della curva. Mentre una c. con punto doppio è razionale (si può rappresentare parametricamente mediante funzioni razionali), una c ...
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Solitoni
Francesco Calogero
SOMMARIO: 1. Introduzione: cenno storico. 2. Soluzione di equazioni lineari di evoluzione mediante la trasformata di Fourier. 3. L'equazione di Korteweg-de Vries. 4. La [...] ω′(z) ≡ dω(z)/dz), e a ‛disperdersi' (nel caso, qui discusso, di una sola dimensione spaziale, il suo massimo modulo,
va calando proporzionalmente a t−½).
La tecnica di soluzione della (1) mediante la trasformata di Fourier, anche se non sempre può ...
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La civilta islamica: antiche e nuove tradizioni in matematica. Aritmetica
Pascal Crozet
Aritmetica
Se ciò che in questa sede intendiamo per aritmetica si ricollega in generale al calcolo con quantità [...] utilizza infatti la proprietà secondo la quale un numero e la somma delle sue cifre in numerazione decimale sono congrui modulo 9. Più avanti ne dà una breve giustificazione, osservando che se si rappresenta dieci scrivendo 1 al secondo posto, e ...
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periodo
perìodo [Der. del lat. periodus, dal gr. períodos "circuito, giro", comp. di peri- "intorno" e hodós "strada"] [LSF] Per certi fenomeni, detti fenomeni periodici, il minimo intervallo di tempo, [...] a partire dai valori iniziali, cioè come prodotto di t o x per la pulsazione temporale ω=2π/T o per la pulsazione spaziale (il modulo del vettore d'onda nei fenomeni ondulatori) k=2π/λ; in base a queste relazioni si può definire il p. anche come l ...
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modulo
mòdulo s. m. [dal lat. modŭlus, dim. di modus «misura»]. – In genere, misura, forma, esemplare, che si assume come modello a cui attenersi, o come elemento fondamentale secondo il quale determinare o proporzionare le misure di un insieme;...
modulante
agg. [part. pres. di modulare2]. – Che modula: passaggio m., in musica, passaggio ad altra tonalità; segnale m., in elettronica e nella tecnica delle telecomunicazioni (anche, come s. f., la m.), l’onda che contiene l’informazione...