Attrice (Parigi 1711 - ivi 1767); esordì (1729) a Lilla; poi recitò alla Comédie-Française nella parte di Junie del Britannicus di J. Racine (1731); piacque per la grazia, l'eleganza e la voce melodiosa [...] e fu applaudita sia come Agnès nell'École des femmes di Molière sia come Chimène nel Cid di P. Corneille; nel 1732 Voltaire le affidò il personaggio di Zaïre, uno dei suoi maggiori trionfi. Si ritirò dalle scene nel 1763. ...
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Famiglia di attori il cui capostipite è Prov Michajlovič (Livny, Orël, 1818 - Mosca 1872). Fu lui che assunse come nome d'arte il cognome S. che poi rimase alla famiglia; il suo vero cognome era Ermilov. [...] Esordì al Teatro Malyj (1830) di Mosca. Recitò Molière, Gogol´, Turgenev, ma soprattutto Ostrovskij di cui fu attivo ed entusiasta divulgatore. È il continuatore della tradizione realistica di Ščepkin, nell'arte scenica. Anche suo figlio Michajl ...
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Tipo comico del teatro francese. È il servo devoto ma insieme maldestro, credulo e sciocco; veste una giacca rossa, calzoni scuri al ginocchio, calze a righe, ha il cappello a tricorno e parrucca con coda; [...] già esistente nel 17° sec. (balletti di corte, commedia di Molière), fu ripreso da L.-F. Dorvigny nel 1792 (Le désespoir de J.) e impersonato magistralmente da Jean Brunet; continuò per più di un ventennio ad apparire nei teatri popolari come ...
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Commediografo (Roma 1776 - Napoli 1834); più che alla poesia satirica, pur tentata per tutta la vita, G. deve la sua fama alle commedie, tutte costruite con sapiente soggezione al modello classico del [...] Goldoni, la cui lezione G. tempera efficacemente con la profonda conoscenza del teatro di Molière. Le migliori commedie di G. sono: L'ajo nell'imbarazzo (1807), che fu poi musicata da G. Donizetti, in cui disegnò il chiuso mondo retrivo nel quale era ...
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Poeta tedesco (Stoccarda 1878 - Los Angeles 1948). Fece parte dapprima del cenacolo di Stefan George, poi subì l'influsso di Hofmannsthal, fornendo continuità alla sua opera lungo la linea di un'aspirazione [...] estetizzante; e difatti, coerentemente, tradusse in tedesco, oltre a opere di Gaspare Gozzi, Eschilo e Molière, la Francesca da Rimini (1903) e Forse che sì forse che no (1910) di D'Annunzio. Fu quasi esclusivamente autore di drammi storici dall' ...
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Autore drammatico francese (Rouen 1625 - Les Andelys 1709), fratello di Pierre e di Antoine. Esordì con commedie d'imitazione spagnola, poi si volse alla tragedia: Timocrate (1656); Bérénice (1657); Stilicon [...] (1660); Camma reine de Galatie (1661); Maximian (1662); Ariane (1672). Adattò in versi il Don Juan di Molière (1677), e scrisse per la musica di Lulli l'opera Bellérophon (1679). In Le comte d'Essex (1678) cercò di dare alla tragedia l'intreccio e il ...
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Nome d'arte dell'attrice Anne-Françoise-Hippolyte Boutet (Parigi 1779 - ivi 1847); figlia d'arte, entrò alla Comédie (1795), rivelandosi, in sostituzione dell'attrice L.-F. Contat, nel ruolo di M.me d'Orbeuil [...] in Le secret du mariage di Creuzé de Lesser (1809). Raffinata interprete di Molière e Marivaux, dominò con la sua bellezza e il suo talento le scene del teatro francese per oltre trent'anni. ...
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(App. III, I, p. 99)
Drammaturgo francese morto a Losanna il 3 ottobre 1987. La sua opera è vastissima ed è stata sempre accolta con grande favore dalla critica che lo ha avvicinato, con ragione, ai grandi [...] del teatro antico e moderno (Molière, Giroudoux, Pirandello). Il comune denominatore rimane, nel tempo, un'aspra polemica nei confronti dei mali della società moderna: i ricchi godono i propri privilegi attirandosi l'invidia dei poveri (Les poissons ...
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Drammaturgo inglese (Trotton, Sussex, 1652 - Londra 1685). Dopo aver tentato la carriera dell'attore, ottenne il suo primo successo con Alcibiades (1675) cui fece seguire nel 1676 la tragedia Don Carlos [...] e adattamenti per le scene inglesi della Bérénice di Racine (Titus and Berenice) e delle Fourberies de Scapin di Molière (The cheats of Scapin). Il Caius Marius (1679) è un curioso rifacimento dello shakespeariano Romeo and Juliet. O. diede la piena ...
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Narratore e drammaturgo russo, morto nel 1940. La cultura sovietica ha cominciato a riscoprire l'opera di B., morto semidimenticato, all'inizio degli anni Sessanta, con la riesumazione dei suoi lavori [...] russo-sovietica"), Mosca-Leningrado 1966; V. Kaverin, Di Bulgakov e del suo molierismo, pref. a Vita del signor di Molière, Milano 1969; I. Ambrogio, Romanzo sul diavolo, in Ideologie e tecniche letterarie, Roma 1971; L. Lombardo Radice, Bulgakov, ne ...
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molare1
molare1 agg. e s. m. [dal lat. molaris, agg. der. di mola «macina»; come s. m. (sottint. dens) «dente molare»]. – 1. agg. Relativo alla mola, nel senso di «macina di mulino»; quasi esclusivam. nella locuz. pietra m., la pietra con...
molare2
molare2 agg. [der. di mola2]. – Nel linguaggio medico, relativo a mola: gravidanza m., gravidanza patologica in cui i villi coriali si rigonfiano e vengono gradualmente trasformati in una massa informe perché coinvolti da un processo...