Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Una lettura originale del vitalismo bergsoniano, di Spinoza e Nietzsche, Gilles Deleuze [...] come data all’origine o prefigurata dal pensiero come un fine che raccoglie e unifica in una sintesi i differenti “molteplici” –: Deleuze costruisce ed elabora una teoria della molteplicità che non presuppone alcuna unità né totalità.
Ma come pensare ...
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transmediale
agg. Che supera i limiti intrinseci al mezzo di rappresentazione e di comunicazione utilizzato.
• Certo, le nuove tecnologie, la Rete, i nuovi linguaggi, le modalità di ricezione mai sperimentate [...] . Ma se poi non c’è qualcuno capace di compiere quell’antico miracolo che si chiama creatività, la voce del molteplice cui i nuovi media prestano la loro amplificazione rischia di restare afona, esile, insomma una sottovoce, un borborigmo, uno fra ...
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TABOUIS, Geneviève
Jean NEUVECELLE
Giornalista e scrittrice, nata a Parigi il 23 febbraio 1892. Esordì con lavori storici e archeologici: Toût Ank Amon, 1926; Nabuchodonosor, 1930; Salomon, 1935. Scrisse [...] par un des siens, 1937. Accanto a queste opere d'indole storica, la T. ha svolto una molteplice attività giornalistica e politica. Redattrice diplomatica, avanti la seconda Guerra mondiale, della radical-socialista Oeuvre, durante l'occupazione ...
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Purgatorio
Marcello Aurigemma
La struttura topografica, morale, narrativa del P. (termine che compare due volte nell'opera dantesca, in Pg VII 39 là dove purgatorio ha dritto inizio, e IX 49 Tu se' [...] , strettamente legata da D. a quella dell'Inferno, per effetto soprattutto della sua costante volontà di stringere il molteplice nell'unità (per essa, come per il problema critico, e per altre considerazioni generali sulla struttura totale del ...
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luce
Elemento simbolico fondamentale di differenti dottrine filosofiche e religiose. È soprattutto il neoplatonismo che ha assunto in sede filosofica la tematica della l. (già presente nella tradizione [...] come strumento idoneo a definire, sia pure nell’ambito dell’uso metafisico, il rapporto di derivazione dell’Uno dal molteplice, inteso appunto come «irraggiamento» (περίλαμψις), ritrovando nella l. il simbolo e il principio che costituisce e rende ...
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apprensione
Atto che implica la consapevolezza della presenza di un oggetto alla coscienza. Nella scolastica, percezione intellettiva di un oggetto, successiva a quella sensoriale: è l’atto con il quale [...] produrre una rappresentazione senza l’intervento di una sintesi a priori. Nella seconda ed. (1787) l’unificazione del molteplice già nella rappresentazione sensibile non avviene mediante la sintesi dell’a., bensì mediante le intuizioni pure (spazio e ...
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ZIMMERMANN, Robert von
Heinrich Levy
Filosofo, nato a Praga il 2 novembre 1824, morto a Vienna il 10 settembre 1898. Fu assistente alla specola astronomica di Vienna dal 1847 al 1849, insegnò poi filosofia [...]
Lo Z. che fu un seguace tra i più importanti del Herbart, svolse un'attività letteraria eccezionalmente ampia e molteplice, ma si segnalò soprattutto come estetico e specialmente come storico dell'estetica. Infatti il primo volume della sua Ästhetik ...
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utopia
Dal nome fittizio di un paese ideale, coniato da Tommaso Moro (➔) nel suo Libellus vere aureus nec minus salutaris quam festivus de optimo reipublicae Statu deque nova Insula Utopia (1516; trad. [...] di ideale politico o sociale corrispondente perfettamente a determinate idee, etiche o religiose. La funzione delle u. è molteplice: esse additano ideali etico-politici che non esigono realizzazione istituzionale, ma si pongono come fini all’azione ...
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Le ricerche per sapere quando fu sostituito il nome di filosofo e quindi filosofia al termine sofo (o sofista) e sofia, hanno un interesse puramente filologico, poiché quel che importa alla filosofia è [...] coscienza analizzata ci dà le categorie dell'essere, del conoscere, dell'amare, ci dà il tipo esemplare dell'unità del molteplice. Con questi elementi conosciamo il mondo esterno, lo misuriamo, lo giudichiamo. Ma non perciò l'io diventa la misura di ...
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ZENONE di Elea
Guido Calogero
Pensatore greco del sec. V a. C. Scolaro di Parmenide, fu uno dei principali rappresentanti della scuola eleatica. Secondo Apollodoro la sua acme cadrebbe tra il 464 e [...] Su quel che non è, come l'ente parmenideo venga annientato dagli stessi argomenti elaborati da Z. per dissolvere il molteplice. E quando più tardi i Megarici, eredi del verbo e del metodo zenoniano, muovono pericolosi argomenti contro le "idee" di ...
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molteplice
moltéplice (letter. moltìplice, ant. multìplice) agg. [dal lat. multĭplex -plĭcis, comp. di multus «molto» e tema di plicare «piegare»]. – Che si compone di più parti o elementi, non necessariamente uguali (contrapp. a semplice...
semplice1
sémplice1 (ant. sìmplice) agg. [lat. sĭmplex sĭmplĭcis, comp. della radice *sem- «uno, uno solo» (cfr. semel) e di una radice *plek- presente in plectĕre «allacciare», plicare «piegare» (cfr. duplice, triplice, ... molteplice)]....