(o iustino) Moneta del valore di mezzo carlino fatta coniare da Ferdinando I d’Aragona nella zecca di Reggio di Calabria negli anni 1459-60 con la leggenda Iusticia et fortitudo mea. Anche la moneta d’argento [...] di Genova coniata nel 1666 per il commercio con il Levante con il tipo della Giustizia seduta e con leggenda in caratteri arabi ...
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Principale moneta scandinava nel Medioevo, iniziata a coniare nell’11° sec., a imitazione del penny o denaro inglese. In Svezia ebbe corso fino al 1548 e da allora al 1776 fu in uso solo come moneta di [...] conto; in Danimarca (15°-16° sec.) ebbe valore di 1/12 di skilling e l’ultima coniazione in rame si ebbe nel 1602 ...
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Antica moneta d’oro, di 8,6 g del valore di 20 dramme; coniato dapprima da Filippo II di Macedonia, fu poi moneta internazionale nel mondo ellenistico e romano.
Scudo d’argento del valore di 5 lire milanesi [...] fatto coniare nella zecca di Milano da Filippo II re di Spagna. Furono anche emesse le frazioni del mezzo f. ( filippino), del quarto e dell’ottavo e i multipli da due a tre ...
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tarì Moneta aurea di origine araba. Intorno al Mille i califfi fatimiti di Sicilia emisero una gran quantità di t., ognuno corrispondente a un quarto del dīnār d’oro arabo e perciò detto quartiglio. Furono [...] normanni di Amalfi e di Salerno. Con i re aragonesi apparve in Sicilia il t. d’argento del valore di 2 carlini; in seguito anche il doppio carlino del Regno di Napoli prese il nome di tarì.
Moneta divisionale dell’Ordine di Malta, divisa in 20 grani. ...
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Antica moneta tedesca analoga al grosso; i primi G. furono coniati a Praga (grossus pragensis, Pragergroschen) verso il 1300 per ordine di Venceslao II re di Boemia; furono poi emessi in Sassonia dai margravi [...] ) nel 1307 e quindi si diffusero nel Brandeburgo e negli Stati della Germania centrale e meridionale. Con il tempo subirono diminuzioni d’intrinseco e di valore. In Austria si chiamava G. la moneta divisionale del valore di 1/100 di scellino. ...
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PAPARINA
Giuseppe Castellani
. La moneta dei papi coniata nel patrimonio di S. Pietro venne designata con questo nome generico: pare che la moneta più grossa fosse detta paparone.
Bibl.: E. Martinori, [...] La moneta ecc., Roma 1915, s. v. e in Rivista italiana di numismatica, XXII, p. 379; G. A. Zanetti, Nuova raccolta, ecc., III, pp. 261, 486. ...
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Dal 1° gennaio 1999, è la moneta ufficiale degli Stati membri dell’Unione Europea (UE). Il suo simbolo è €. Il nome, deciso nel corso del Consiglio europeo di Madrid nel 1995, corrisponde alla radice del [...] , firmato a Maastricht il 7 febbraio 1992 ed entrato in vigore il 1° novembre 1993, prevedeva l’istituzione di una moneta unica per tutti i paesi aderenti. Esso ha stabilito inoltre i cosiddetti criteri di convergenza, cioè i parametri economici che ...
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sovrana Moneta d’oro inglese emessa (1489) da Enrico VII, del valore di 20 scellini. La coniazione fu continuata sotto i successori; la s. di Giacomo I e quella di Carlo I furono dette unite a significare [...] . Il nome di s. tornò (1816) a indicare l’unità monetaria del nuovo sistema a base aurea detta nell’uso comune lira sterlina.
Moneta d’oro del Brabante (17° sec.), coniata anche sotto il dominio austriaco, con il nome di s. di Fiandra o sovrano. Fu ...
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moneta
monéta s. f. [lat. monēta, propr. attributo di Giunone, che secondo gli antichi (come der. di monere «avvertire») significherebbe «l’avvertitrice», per i buoni avvertimenti dati dalla dea ai Romani nei pericoli; l’estensione di sign....
monetabile
monetàbile agg. [der. di monetare], non com. – Detto di metallo, che può essere monetato, che è adatto a essere ridotto in moneta: l’adozione dei metalli preziosi ... come materia m. (Boccardo).