ADORNO, Domenico
Giuseppe Oreste
Nato intorno al 1440 da Gregorio di Battista e da una Giustiniani, appartenente alla discendenza di Giacomo, ricoprì in Genova numerose cariche politiche pubbliche: [...] governatore della Maona di Scio (1499 e 1500) clavigero del S. Catino (1501), padre del Comune (1502), dell'Officio di Moneta (1504).
Eletto papa Giulio II, fu nella solenne ambasceria nominata il 20 nov. 1503, che col cancelliere B. Senarega doveva ...
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Economia
Nel linguaggio tecnico economico, risparmio disponibile per prestiti a breve scadenza (si parla infatti di mercato del d. o mercato monetario, contrapposto a mercato finanziario o dei capitali) [...] del valore del metallo andò diminuendo, ridotta dopo 3 secoli ad appena 1/3; il traffico crescente richiese l’adozione di una moneta più pesante, il d. grosso, con il quale si rese effettivo il soldo equivalente a 12 d. detti da allora piccoli, che ...
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TERZO MONDO
Giampaolo Calchi Novati
(App. IV, III, p. 631)
Nonostante l'approvazione da parte dell'ONU, nel 1974, dei principi che in teoria avrebbero dovuto istituire un "nuovo ordine economico internazionale", [...] restarono largamente insoddisfatte. La trattativa, che doveva riguardare un ''pacchetto'' di misure relative al commercio, alla moneta, alle materie prime, all'energia e all'aiuto, che per questa sua impostazione complessiva fu denominata ''negoziato ...
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GIUSTINIANI (Giustiniani Longo, Giustiniani De Longis), Bartolomeo
Maristella Cavanna Ciappina
Nacque nel 1435, probabilmente a Genova, da Giovanni di Daniele e da Pomellina De Fornari di Raffaele; [...] il 1456 e il 1461 Battista fu presidente della Podestaria di Genova, anziano del Comune, membro degli Uffici di guerra e di moneta; nel 1470 console a Caffa, dove diede "chiari esempi di integrità" (Della Cella, c. 463), e nel 1476 governatore della ...
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DE FORNARI, Gabriele
Giovanni Nuti
Nacque da Nicolò a Genova nella seconda metà del secolo XV.
Nicolò fu una delle personalità più autorevoli nella Genova mercantile quattrocentesca: tra le tante cariche [...] particolare rilievo ebbero quelle di ufficiale dei Banchi (1443), di S. Giorgio (1453, 1456, 1472), di Balia (1458), di Moneta (1461); nel 1464 fu inviato come ambasciatore a Francesco Sforza, duca di Milano; nel 1466 venne proposto a podestà di Chio ...
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Bar Kocheba, Simon
Capo della rivolta ebraica contro i romani iniziata nel 131 d.C. (m. 135 d.C.). Importante fu la vittoria ottenuta da B.K. già all’inizio del conflitto contro l’esercito di Adriano, [...] il quale avrebbe voluto far erigere un tempio pagano a Gerusalemme. In occasione di tale successo fu anche coniata una moneta raffigurante B.K., del quale sono state di recente rinvenute alcune lettere dalle quali si evince il ruolo di capo politico ...
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Famiglia veneziana, ricordata anche, nei documenti più antichi, con il cognome Mastropiero, venuta da Antino o forse dalla Boemia. Suoi membri si distinsero nella vita pubblica veneziana: fra essi i dogi [...] de malefitiis in materia penale emanata nel 1181 (gli è anche attribuita, sembra senza fondamento, l'emissione di una moneta d'argento da due soldi detta aureola), e Pasquale (1457-62); Stefano, provveditore contro i Turchi alla Boiana (1474 ...
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Principale unità ponderale e monetaria degli antichi Greci. Di solito in argento, circolante già agli inizi del 7° sec. a.C., ebbe varia massa secondo le località e i tempi: più note furono la d. attica [...] d. eginetica (6,22 g). Come unità ponderale ha, nel sistema attico, il valore medesimo di 4,366 g; come moneta e come peso ha vari multipli: didramma, tetradramma ecc.; 100 d. costituiscono una mina. Sottomultiplo della d. è l’obolo, equivalente ...
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(o picciolo o pizolo) Il denaro ridotto di peso e di valore (denarius parvus) quando furono coniati i primi grossi. Al nome generico si aggiunse quello del paese o quello dei principi che lo fecero battere, [...] o designazioni varie derivate dalla lega o da altre circostanze dell’emissione. Scomparso dalla circolazione il denaro, rimase il nome di p. alle frazioni minori della moneta corrente. ...
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Comunita franco-africana
Comunità franco-africana
Comunità ideata da De Gaulle per conservare un legame istituzionale fra la Francia e i suoi possedimenti in via di decolonizzazione. Nacque nell’agosto [...] tra indipendenza immediata (scelta dalla sola Guinea) e autonomia all’interno della C.f.-a., opzione scelta da tutti gli altri Stati. Parigi controllava moneta, sicurezza e affari esteri. Di fatto si dissolse con l’indipendenza dei membri (1960). ...
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moneta
monéta s. f. [lat. monēta, propr. attributo di Giunone, che secondo gli antichi (come der. di monere «avvertire») significherebbe «l’avvertitrice», per i buoni avvertimenti dati dalla dea ai Romani nei pericoli; l’estensione di sign....
monetabile
monetàbile agg. [der. di monetare], non com. – Detto di metallo, che può essere monetato, che è adatto a essere ridotto in moneta: l’adozione dei metalli preziosi ... come materia m. (Boccardo).