Per quanto riguarda le operazioni finanziarie in senso stretto, concernenti cioè solo scambî di importi espressi in moneta dovuti in tempi diversi, nulla sarebbe da aggiungere alla precedente trattazione [...] una crescente tendenza a considerare la m. f. non più confinata nell'ambito ristretto delle operazioni in moneta e basata su presupposti formali, ma allargata ad abbracciare ogni confronto di convenienza economica dipendente da differimenti di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Debito pubblico e banca pubblica
Fausto Piola Caselli
Origine e legittimità del debito pubblico
Il primo debito pubblico, nella forma di prestito volontario o forzoso, è documentato a Genova e a Venezia [...] pp. 97-119.
A. Rosselli, Antonio Serra e la teoria dei cambi, in Alle origini del pensiero economico in Italia, 1° vol., Moneta e sviluppo negli economisti napoletani dei secoli XVII-XVIII, a cura di A. Roncaglia, Bologna 1995, pp. 37-58.
P. Vismara ...
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Monopolii
Jean-Marie Martin
Nel Regno normanno di Sicilia lo stato, per quanto conservasse il monopolio di alcune attività propriamente pubbliche (coniazione della moneta, amministrazione della giustizia), [...] concedendo diritti fiscali soltanto ai baroni e ai conti, non pretendeva monopolii di tipo economico. Esercitò un controllo diretto solo su due tipi di attività economiche: per ragioni igieniche controllava ...
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Matematico e astronomo (Modena 1633 - Padova 1687). Dapprima avvocato a Firenze, si dedicò poi a studî di fisica e matematica e collaborò a numerose ricerche astronomiche con C. Malvasia, nella specola [...] anatomia, praticando tra i primi la trasfusione del sangue negli animali, nonché di economia; acute e precorritrici delle teorie moderne le sue osservazioni in materia monetaria (Breve trattato del valore della moneta in tutti gli Stati, 1680; Della ...
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Economista inglese (Londra 1772 - Gatcomb Park, Gloucestershire, 1823) di famiglia ebrea, convertito al cristianesimo. Considerato uno dei massimi esponenti della scuola classica, i suoi studi sulla svalutazione [...] ha poi potuto infirmare l'intima logica e l'aderenza al nucleo essenziale dei fenomeni della teoria quantitativa della moneta, cui si ricollega il teorema delle ripartizioni e dei metalli preziosi, nonostante l'evoluzione della realtà economica abbia ...
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In economia, operazione con la quale, in un regime a cambi fissi, le autorità monetarie di un singolo paese, spesso di concerto con le autorità monetarie di altri paesi, fissano un nuovo tasso di cambio [...] tra la propria moneta e una moneta di riferimento (per es., il dollaro), a seguito della variazione del cambio tra una terza moneta e la stessa moneta di riferimento. ...
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Finanza dei derivati
Paolo Savona
di Paolo Savona
Finanza dei derivati
sommario: 1. Definizione, finalità e proprietà dei contratti derivati. 2. Caratteristiche strumentali e funzionali dei derivati. [...] proprio, e che chiamò "paradosso della liquidità": tutti si sentono liquidi perché con i contratti derivati hanno diritto ad avere moneta quando vogliono, ma il sistema nel suo complesso non lo è. Quando ciò avviene e la 'chiamata' per la soluzione ...
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Economista inglese (prima metà sec. 19º). Acuto indagatore del fenomeno monetario, fu il primo a desumere dai numeri indici dei prezzi le variazioni del valore della moneta e sostenne, insieme con D. Ricardo, [...] la teoria quantitativa e il currency principle. Opere principali: Remarks on currency and commerce (1803); An essay on the theory of money and principles of commerce (2 voll., 1807-22); A letter to lord ...
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Uomo politico ed economista giapponese (Kagoshima 1835 - Tokyo 1924). A partire dal 1881 fu più volte responsabile del dicastero delle Finanze: combatté l'inflazione stabilizzando la moneta, pose il sistema [...] di conversione su solide basi, concentrò l'emissione nella Banca del Giappone (1882) e introdusse il monometallismo aureo (1897). Primo ministro nel 1891 e nel 1896, dovette in entrambi i casi rinunciare ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Usura
Nicola Lorenzo Barile
La proibizione dell’usura fra scolastica medioevale e scienza economica
Ripercorrendo le origini del moderno sistema bancario, l’economista Giuseppe Garrani ricorda l’invito [...] p. 312). La scolastica medioevale e Keynes definiscono usura, ovvero come gli scolastici chiamano l’interesse, «il prezzo per l’uso della moneta» (Keynes, cit., p. 155; Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, 2° vol., Pars IIa IIae, B.M. De Rubeis, Ch.R ...
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moneta
monéta s. f. [lat. monēta, propr. attributo di Giunone, che secondo gli antichi (come der. di monere «avvertire») significherebbe «l’avvertitrice», per i buoni avvertimenti dati dalla dea ai Romani nei pericoli; l’estensione di sign....
monetabile
monetàbile agg. [der. di monetare], non com. – Detto di metallo, che può essere monetato, che è adatto a essere ridotto in moneta: l’adozione dei metalli preziosi ... come materia m. (Boccardo).