Pezzo di metallo a forma di moneta, usato dapprima per eseguire conti, poi come contrassegno da scambiarsi in denaro o derrate, come strenna o per commemorare avvenimenti. Furono coniati in rame, in argento, [...] più raramente in oro e in piombo, con tipi e leggende svariatissimi; i g. italiani sono più propriamente detti tessere ...
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Le iconografie monetali
Filippo Carlà
I romani coniarono moneta fin dal III secolo a.C. e fin da subito mostrarono, rispetto ad esempio ai greci, di prediligere produzioni monetali le cui iconografie [...] (1997), pp. 41-59, in partic. 45-46. Non è accettabile l’ipotesi di H.G. Thümmel, Die Wende, cit., p. 152, che la moneta faccia riferimento all’uccisione di Crispo e Fausta.
119 RIC, p. 461, n. 443.
120 G. Bruck, Die Verwendung, cit., p. 27; questa ...
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Nome con cui fu chiamata in Italia la moneta d’oro spagnola coniata nel 1864, detta isabelino dal tipo del dritto, il busto della sovrana Isabella II di Borbone. ...
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Unità ponderale corrispondente alla quarta parte del marco e moneta di conto dello stesso valore. Il nome appare sui quarti di grosso di Amedeo VI, conte di Savoia. ...
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moneta
monéta s. f. [lat. monēta, propr. attributo di Giunone, che secondo gli antichi (come der. di monere «avvertire») significherebbe «l’avvertitrice», per i buoni avvertimenti dati dalla dea ai Romani nei pericoli; l’estensione di sign....
monetabile
monetàbile agg. [der. di monetare], non com. – Detto di metallo, che può essere monetato, che è adatto a essere ridotto in moneta: l’adozione dei metalli preziosi ... come materia m. (Boccardo).