Nome di varie monete di Firenze con impresso il giglio, emblema della città. Nell’11° e 12° sec. i f. furono solo d’argento; nel 1253 fu coniata la moneta d’oro (massa di 3,54 g e bontà di 24 carati) con [...] successive emissioni (largo, leggero, stretto, di grosso o buon peso, di suggello). Larghissimi il credito e la diffusione della moneta fiorentina, imitata ovunque e talora contraffatta; vi furono così il f. di Lucca, di Milano, papale o di camera ...
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Nome dato a Venezia (18° sec.) a monete dell’Impero asburgico del valore di 15 carantani e a una moneta da 15 soldi emessa dalla Serenissima. ...
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In documenti del 12° e 13° sec., nome con cui è indicato il bisante d’oro; deriva forse dall’arabo maṣmūdī, moneta coniata in Spagna dagli Almohadi, originari della tribù dei Uaṣmūda. ...
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Nella Repubblica fiorentina, imposta straordinaria equivalente alla quinta parte della cifra annuale per cui ogni contribuente era gravato dalla decima.
Piccola moneta d’argento del Regno di Napoli del [...] valore di 12 piccoli o 2 grana, equivalente al quinto del carlino ...
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Antica unità di misura di capacità usata a Parma per il grano (2,94 l) e a Bologna per i liquidi (19,648 l).
Moneta d’oro genovese del principio del 13° sec., del valore e della massa del tarì d’oro, ragguagliata [...] a 1/4 del genovino d’oro o ducato; fu emessa anche la mezza q. (o ottavino), corrispondente al soldo della moneta genovese. ...
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(o iperpero) Nome usato dal 12° sec. per il bisante d’oro dell’Impero d’Oriente, poi esteso ad altre monete d’oro. Il p. divenne poi moneta di conto, diminuendo il valore man mano che peggioravano le [...] La Repubblica di Venezia la usò nei suoi possedimenti di Levante, a Cipro e a Candia, dove furono coniate durante la guerra contro i Turchi (1570-73) monete di necessità. Il p. fu poi moneta di conto della Repubblica di Ragusa (Dalmazia) e vi divenne ...
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Disco di metallo, con iscrizione e figura, coniato a ricordo di un fatto o di un personaggio (v. fig.). Si distingue dalla moneta per la mancanza di potere di scambio, per la possibilità di essere emessa [...] dell’Umanesimo italiano, derivata comunque dalle m. romane con ritratti imperiali.
Il carattere distintivo della m. rispetto alla moneta, quello di poter essere prodotta anche da privati, offre possibilità maggiori per la sua produzione: sono fuse in ...
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Antica unità di misura di massa (corrispondente a 1/60 o 1/50 di mina), usata da Babilonesi ed Ebrei.
Presso gli Ebrei, moneta d’argento, introdotta forse nel 2° sec. a.C. e corrispondente in massa al [...] tetradramma greco coniato nelle città fenicie.
Dal 1978, unità monetaria dello Stato d’Israele in sostituzione della lira. Nel 1985, dopo una riforma monetaria, è stato introdotto il nuovo shekel ...
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(o quartaruolo) Antica unità di misura di capacità per il vino usata a Roma, equivalente a 14,585 l; era la quarta parte del barile.
Piccola moneta di mistura veneziana, coniata a cominciare dal dogato [...] di Enrico Dandolo, del valore di 1/4 di denaro.
Moneta di Giovanna II d’Angiò-Durazzo regina di Napoli, coniata all’Aquila e chiamata q. aquilano, equivalente a 1/4 di carlino, detta anche cella. ...
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Denaro pavese nuovo o pavese corrente coniato nella zecca di Pavia nei primi decenni del 12° secolo.
E. (sp. enrique) fu detta anche la moneta d’oro coniata nel 15° sec. da Enrico IV re di Castiglia. ...
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moneta
monéta s. f. [lat. monēta, propr. attributo di Giunone, che secondo gli antichi (come der. di monere «avvertire») significherebbe «l’avvertitrice», per i buoni avvertimenti dati dalla dea ai Romani nei pericoli; l’estensione di sign....
monetabile
monetàbile agg. [der. di monetare], non com. – Detto di metallo, che può essere monetato, che è adatto a essere ridotto in moneta: l’adozione dei metalli preziosi ... come materia m. (Boccardo).