Tra tutti i tipi di comunicazione audiovisiva e trasmessa (➔ lingua e media), il più rappresentativo è quello televisivo, per la numerosità degli utenti, gli investimenti che comporta e la ricaduta sulla [...] lettore della notizia), la comunicazione televisiva recente mostra due caratteristiche innovative: la progressiva perdita del parlato monologico a favore di quello conversazionale e la tendenza all’autoreferenzialità.
È evidente come la gran parte ...
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L’espressione lingua parlata identifica un insieme di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano primariamente, ma non in modo esclusivo, quando si usa la lingua attraverso il canale fonico-uditivo [...] e la ricezione di porzioni di testo adeguate al carico di memoria possibile nella condizione data. Al contrario il monologo, se si escludono i parlanti professionisti allenati, rende più difficile un buon equilibrio tra progettazione e produzione. Ne ...
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Il Novecento è il secolo dell’immagine e del suono, e la radio ne è una delle espressioni più caratterizzanti. La voce esce per la prima volta dal privato, dallo spazio comunque limitato nel quale da sempre [...] la fa e chi l’ascolta.
Ma alla radio, soprattutto alla RAI, c’è, da una parte, ancora molto parlato monologico, letto o recitato: basti pensare all’informazione, alle letture integrali di opere letterarie, alla soap opera, alla pubblicità (nel corpus ...
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monologare
v. intr. [der. di monologo] (io monòlogo, tu monòloghi, ecc.; aus. avere), non com. – Recitare un monologo; più raram., parlare da solo, parlare fra sé e sé, dialogare con sé stesso.