Nacque ad Arpino il 13 gennaio del 106 a. C. da una famiglia di possidenti. A Roma, dove il padre volle fosse educato, gli furono maestri di oratoria M. Antonio e L. Crasso, di diritto i due Scevola, l'augure [...] 'arte arcaica (Brui., 70-1). Naturalmente la maggior parte degli oratori, per mancanza di documenti, sfilano nel Brutus in una monotona enumerazione. Il tono del libro si alza, quando C. s'incontra con le figure più note e più vive: Catone, Scipione ...
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PARINI, Giuseppe
Giulio Natali
Nacque a Bosisio, villaggio della Brianza, tra i colli che cingono il "vago Èupili", o lago di Pusiano, il 23 maggio 1729, "di casa popolare". Suo padre, Francesco Maria [...] Italia" lo chiamò il Leopardi. Del suo endecasillabo sciolto, mirabilmente vario (in opposizione alla scuola rumorosa vuota e monotona dei "tre eccellenti autori"), dice il Carducci che egli "seppe fargli prendere tutte quasi le pose dell'esametro ...
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PINDARO (Πίνδαρος, Pindărus)
Augusto ROSTAGNI
Ferdinando NERI
Fu dagli antichi comunemente giudicato come il maggiore dei lirici greci; il primo nel canone dei "nove lirici" composto dai grammatici [...] e ideale.
E poiché l'esposizione dei fatti, considerati in serie regolare e continua, sarebbe di per sé cosa pesante, monotona, antilirica, perciò P. procede in maniera estremamente saltuaria, per via di sintesi, cogliendo solo qua e là quei punti ...
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Storia
GGiovanni Pugliese Carratelli
Giuseppe Galasso
di Giovanni Pugliese Carratelli, Giuseppe Galasso
STORIA
Storia di Giovanni Pugliese Carratelli
sommario: 1. Res gestae e historia rerum gestarum. [...] Il superamento dell'iniziale esperienza di erudizione storica; il rifiuto della visione positivistica della storia, ridotta a monotona ripetizione di schemi politici, sociali, economici entro una meccanica struttura di ‛leggi'; il riconoscimento del ...
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Giandomenico Romagnosi, Carlo Cattaneo, Giuseppe Ferrari: Opere
Ernesto Sestan
Che cosa significhi Gian Domenico Romagnosi nella storia della cultura italiana è rimasto alquanto nel vago, anche dopo [...] e novità relative, annegati poi troppo spesso nella lenta palude delle analisi e delle deduzioni romagnosiane: una pacatezza monotona, senza uno scatto di nervosità, è forse la caratteristica saliente delle scritture sue, quando si dispiegano nella ...
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Sonno
GGiuseppe Moruzzi
di Giuseppe Moruzzi
Sonno
sommario: 1. Introduzione storica. 2. Fenomenologia del sonno: a) il ciclo sonno-veglia; b) sonno sincronizzato e sonno desincronizzato. 3. Effetti [...] alla sonnolenza e al sonno sia meccanismi innati sia meccanismi condizionati. Tutti i tipi di stimolazione sensitiva e sensoriale monotona appartengono agli stimoli innati. Essi sono stati riprodotti da O. Pompeiano e J. E. Swett (v. i contributi del ...
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LEGATURA
J. Vezin
O. Mazal
P. Canart
M. Bernardini
Procedimento che conclude la lavorazione del libro, costituito da un assemblaggio di quaternioni cuciti e protetti da una copertura flessibile o [...] distinti punzoni.Alcune l. del sec. 13° continuarono la tradizione romanica, ma la loro decorazione si impoverì e divenne monotona, nonostante la comparsa di nuovi punzoni, particolarmente quelli con l'albero di Iesse, la Vergine con il Bambino e ...
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Penombre femminili
Federica Ambrosini
Destini di donna
«Maritar o monacar». Con qualche altra alternativa
«Alle tre mie pute che sono in casa», disponeva per testamento, nell’agosto 1647, il patrizio [...] . Oltre che una necessità economica, il lavoro rappresentava per le ricoverate un mezzo per riempire un’esistenza grigia e monotona, per salvarsi da quell’«humor malinconico» al quale non poche finivano tuttavia per soccombere; e l’istituto stesso ...
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La città dei «piaseri»
Feliciano Benvenuti
L’Europa e Venezia
Concorrono molte ragioni per fare della Venezia del Settecento uno dei punti focali dell’attenzione europea, molte ragioni che subito appaiono, [...] e nei bàccari come nelle piccole corti davanti alle loro case.
La Repubblica consentiva queste eccezioni ad una vita indubbiamente monotona fatta di lavoro e di necessità familiari.
Ma vi erano anche degli spazi aperti dove dare sfogo a questa ...
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DELLA ROBBIA, Andrea
Giancarlo Gentilini
Nacque a Firenze il 20 ott. 1435, quartogenito di Marco di Simone lanaiolo, e di una monna Antonia (1413-14 maggio 1444).
Da tempo i Della Robbia avevano rag [...] calco" si giustappongono a parti modellate da autori di livello diverso, e una produzione talvolta piuttosto monotona. Sembra però che l'iterazione di tipologie tradizionali e codificate, cui si apporteranno solo marginali aggiornamenti iconografici ...
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monotonia
monotonìa s. f. [dal gr. μονοτονία; v. monotono]. – Carattere di ciò che è monotono, di ciò che ha tono o cadenza uniforme: la m. di una cantilena, di una canzone; la pioggia cade con m.; le operazioni si ripetevano tutte uguali,...
piatto1
piatto1 agg. [lat. *plattus, dal gr. πλατύς «largo»; nel sign. 5, è tratto da appiattare, che a sua volta è un der. dell’agg. piatto]. – 1. a. Di un tratto di terra, o d’altra superficie, o di un corpo, di un oggetto, che si estendono...