Critico letterario italiano (Parma 1939 - ivi 2020). Studioso delle teorie freudiane in rapporto all'arte e alla letteratura, ha adottato i metodi della critica psicanalitica nell'analisi dei testi letterari. [...] Proust, 1991); di più ampio respiro teorico sono il già citato Freud, la letteratura e altro, La cicatrice di Montaigne: sulla bugia in letteratura (1992) e La macchina dell'errore: storia di una lettura (1996), una riflessione sulla produttività ...
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Raimondo Sebunde (catalano Ramon Sibiuda, latinizz. Raimundus de Sibiunda)
Raimondo Sebunde
(catalano Ramón Sibiuda, latinizz. Raimundus de Sibiunda) Filosofo e medico catalano (Barcellona 1385 - Tolosa [...] . Alcune tesi di R. furono censurate dal Concilio di Trento e il prologo dell’opera fu soppresso nelle edizioni posteriori al concilio. L’opera di R. piacque a Montaigne (➔) che la tradusse e inserì poi negli Essais un’Apologie de Raymond Sebond. ...
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Letterato inglese, nato a Beresford nello Staffordshire il 28 aprile 1630, morto il 16 febbraio 1687. Durante il servizio militare visitò l'Irlanda, come racconta nel Voyage to Ireland in Burlesque (1670), [...] philosophy of the Stoics da Guillaume du Vair (1667), un brano dall'Horace di Corneille, e, soprattutto, gli Essais di Montaigne (1685 segg.); in questi riesce spesso assai bene a rendere nell'inglese del suo tempo lo spirito e la naturalezza dell ...
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Nacque il 16 gennaio 1730 a Brunswick e morì il 13 dicembre 1793 a Weimar. È più noto come traduttore che come musicista, quantunque suonasse varî strumenti ed abbia scritto anche alcune composizioni. [...] journey (1768), dal Goldsmith il The Vicar of Wakefield (1776), dal Fielding il Tom Jones (1786), e dal Montaigne. Si vedano anche i suoi Versuche in angenehmen und ernsthaften Gedichten (1756).
Bibl.: Böttiger, Bodes literarisches Leben, Berlino ...
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Costume
Alice Bellagamba
Costume significa in primo luogo comportamento abituale, consuetudine, e di qui passa a indicare sia l'insieme delle usanze di un popolo o di una collettività sia il modo di [...] consuetudine, 'regina' di tutte le cose, e sosteneva che nulla è per una popolazione più importante delle sue usanze. Montaigne considerava il viaggio tra i costumi, cioè l'esplorazione della loro diversità e relatività, come la strada da percorrere ...
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epoche
epochè
Traslitt. del gr. ἐποχή. Termine che indica la «sospensione del giudizio» mediante la quale ci si astiene dall’affermare o dal negare, evitando di assumere come date realtà la cui conoscenza [...] , i testi sestiani vengono tradotti e pubblicati, la nozione scettica di e., sconosciuta nel Medioevo, torna a circolare. Montaigne, fa incidere come motto, nella sua biblioteca, la formula ἐπέχω («sospendo») e Charron, suo discepolo, che dà impianto ...
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FABRI, Sisto
Pietro Messina
Nacque il 4 ag. 1540 a Villa Basilica, vicino Lucca; ma negli anni seguenti molto probabilmente la sua famiglia si trasferì a Napoli. In questa città infatti il F., il 20 [...] Ordinis praedicatorum pro Societate Ss. Rosarii, I, Lugduni 1890, pp. 165 ss.; II, ibid. 1891, pp. 1032, 1049, 1278; M. de Montaigne, Journal du voyage en Italie, a cura di A. D'Ancona, Città di Castello 1895, pp. 294 ss.; Monumenta Ordinis fratrum ...
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Clair, René
Edoardo Bruno
Nome d'arte di René-Lucien Chomette, regista cinematografico francese, di origini ebraiche, nato a Parigi l'11 novembre 1898 e morto ivi il 15 marzo 1981. L'inventività e il [...] anche l'impossibile. Nel 1962 venne nominato membro dell'Académie française.
Figlio di un commerciante, C. studiò al liceo Montaigne e quindi al Louis le Grand, dove strinse amicizia con alcuni giovani poeti. Attratto dalla letteratura (scrisse anche ...
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Hegel, Georg Wilhelm Friedrich
Claudio Cesa
Filosofo tedesco, nato a Stoccarda nel 1770 e morto a Berlino nel 1831. Il nome di M. compare raramente sotto la penna di H., e mai nelle opere da lui stesso [...] pare dimenticato. Il suo nome venne fatto, di passaggio, nelle lezioni berlinesi di storia della filosofia, insieme a quelli di Montaigne e di Pierre Charron; si dice, di essi, che erano «uomini notevoli», che a torto però sarebbero stati inseriti in ...
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BORRI (Borro, Borrius), Girolamo
Giorgio Stabile
Figlio di Mariano, nacque ad Arezzo nell'anno 1512.
Studiò con il teologo A. Bonucci, alunno del, Pomponazzi e generale dei serviti, e, nel 1535, ottenne [...] pp. 506-08, 513, 519-21; A. D'Ancona, L'Italia alla fine del secolo XVI. Giornale di viaggio di M. di Montaigne, Città di Castello 1895, pp. 486, 492; E. Gamurrini, Istoria genealogica delle famiglie nobili toscane, III, Firenze 1673, pp. 246-250; G ...
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saggio2
sàggio2 s. m. [lat. tardo exagium «peso, misura», der. di exigĕre nel senso di «pesare, esaminare»; il passaggio al sign. 4 è soprattutto dovuto alla partic. accezione acquistata da essai in Francia (spec. con gli Essais di Montaigne,...
scetticismo
s. m. [der. di scettico, sull’esempio del fr. scepticisme e ingl. scepticisme]. – 1. Corrente filosofica del pensiero antico sviluppatasi dal 4° sec. a. C. al 2° sec. d. C. (tradizionalmente suddivisa in tre fasi o scuole: il pirronismo,...