La figura etimologica è una figura retorica grammaticale e insieme semantica che consiste nell’accostamento di due parole aventi la stessa radice (da cui il lat. figūra etymologĭca per indicare una medesima [...] “Talor mentre cammino
solo al sole”, in Pianissimo, vv. 13-14)
catena, immoto andare, oh troppo noto
delirio, Arsenio, d’immobilità
(Eugenio Montale, “Arsenio”,
in Ossi di seppia, vv. 21-22)
nelle sere tempestose:
è una tempesta anche la tua dolcezza ...
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La sinestesia (dal gr. sýn «con, assieme» e aisthánomai «percepisco, comprendo»; quindi «percepisco assieme») è un procedimento retorico (➔ retorica), per lo più con effetto metaforico (➔ metafora), che [...] , Bice (199710), Manuale di retorica, Milano, Bompiani (1a ed. 1988).
Rosiello, Luigi (1963), Le sinestesie nell’opera di Montale, «Rendiconti» 7, pp. 1-19.
Tempesti, Anna Maria (1991), Sinestesia: storia del termine e della figura retorica, «Studi ...
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Filologo e critico letterario italiano (Lizzano in Belvedere 1924 - Bologna 2014). Indagatore inquieto e acuto dell'opera letteraria (Petrarca, Alfieri, Machiavelli, Tasso, ecc.) nelle sue radici culturali, [...] ; Romanticismo italiano e romanticismo europeo, 1997; Il Novecento e dopo, 2003; Le metamorfosi della parola. Da Dante a Montale, 2004; Prime lezioni. Scipio Slataper, Giovanni Boine, 2004). Ha dedicato a Dante alcuni cospicui saggi, comparsi tra il ...
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Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. [...] ’l-dì», ancora in Guido Gozzano leggiamo: «Quant’anni avrete poi? Quanti n’avranno / quei due palmizi» e in Eugenio Montale: «Godi se il vento ch’entra nel pomario», mentre nella poesia di Giorgio Orelli le anguille «s’agitano».
Oggi l’apostrofo ...
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ITALIA (XIX, p. 693; App. I, p. 742; App. II, 11, p. 72)
Mario Cataudella
Giuseppe de Meo
Giovanni Spadolini
Ignazio Baldelli
Alessandra Briganti
Fortunato Bellonzi
Carlo Melograni
Confini. - Con [...] questo senso lo sforzo di ricerca di nuove direzioni antiliriche, evidente per es. nelle più recenti poesie di E. Montale attraverso il ricorso a moduli satirico-epigrammatici, appare sostanzialmente fallito.
Così, all'ermetismo più o meno lineare di ...
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Considerata la ‘regina’ delle figure retoriche, la metafora (dal gr. metaphorá «trasferimento», in lat. translatio) è un tropo, cioè un sovvertimento di significato, rispetto al significato proprio, di [...] ), Des figures du discours autres que les tropes, Paris, Maire-Nyon (rist. Les figures du discours, Paris, Flammarion, 1971).
Montale, Eugenio (1980), L’opera in versi, ed. critica a cura di R. Bettarini & G. Contini, Torino, Einaudi.
Quintiliano ...
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I pronomi sono un insieme di forme o classi di parole (➔ parti del discorso) accomunate sul piano funzionale dal fatto che, pur avendo valore referenziale, sono prive di capacità di referenza (➔ definizione [...] retorico detto prolessi:
(5) codesto solo oggi possiamo dirvi: ciò che non siamo, ciò che non vogliamo (Eugenio Montale, “Non chiederci la parola”, in Ossi di seppia)
I pronomi interrogativi e indefiniti possono anche rimandare a un qualsiasi ...
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Onomatopea
Domenico Russo
Parole come suoni
Il termine onomatopea, dal greco onomatopoiìa («fare, costruire una parola»), si applica a quell’insieme di espressioni linguistiche che imitano quasi alla [...] si spezzi e tutto avvampi), D’Annunzio, Pascoli (il tuono rimbombò di schianto: / rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo), Montale, Ungaretti. Maestri dell’onomatopea poetica sono in particolare i francesi Apollinaire, Mallarmé, Valéry tra i tanti. Ma non ...
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L’ossimoro (dal gr. oksýmōron, comp. di oksýs «acuto» e mōrós «stolto, folle») è un procedimento retorico (➔ retorica) che consiste nell’unire due parole o espressioni che sono inconciliabili nel significato [...] v. 2 e II, v. 5). In altri casi è figura adatta a un’ideale immagine di sospensione spazio-temporale, come in ➔ Eugenio Montale («anello d’una / catena, immoto andare» e «degli tzigani è il rombo silenzioso»: “Arsenio”, in Ossi di seppia, vv. 21-22 e ...
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L’a capo (o accapo, nome maschile invariabile) si ha quando in un testo scritto la frase è seguita da uno spazio bianco fino alla fine della riga. Spesso, ma non necessariamente, la riga di testo successiva [...] tonale ecc.» (Menichetti 1993: 454). È quanto accade, ad es., in «che funghisce su sé [...] – / Il vento del giorno» (Eugenio Montale, “Voce giunta con le folaghe”, in La Bufera). L’a capo è sfruttato come risorsa stilistica anche da alcuni prosatori ...
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montaleva
montalèva s. f. [comp. dei temi di montare e levare], invar. – Tonnara il cui edificio di reti può essere sollevato anche parecchie volte al giorno in modo da catturare i tonni, a mano a mano che penetrano nella camera della morte,...
escapista agg. e s. m. e f. 1. Che, chi fugge dalla realtà (percepita come noiosa o problematica), cercando sollievo nell’immaginazione, nel divertimento, nello svago. 2. Chi riesce a liberarsi da una situazione di prigionia o costrizione, con...