LESSI, Giovanni
Fabrizio Vannini
Nacque a Firenze il 4 ag. 1743, primo dei tre figli di Agostino di Giovanni, computista, e Teresa Guelfi. Un fratello, Bernardo, fu auditore di Consulta e avvocato regio; [...] , letto l'8 luglio 1795, edito postumo nel 1817 con l'Elogio del dr. G. L. di Fontani. Dalla teoria di Montesquieu della necessità del basso costo del denaro egli derivava la necessità di una struttura finanziaria a sostegno delle manifatture e del ...
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Governo esercitato da una sola persona o da un ristretto gruppo di persone in modo assolutistico e arbitrario.
Il concetto di d., illustrato già da Aristotele nella Politica (il despota deve seminare discordia [...] di Roma antica, tra libertà repubblicana e dispotismo imperiale. A questo motivo diede vigore in difesa dell’aristocrazia Montesquieu nell’Esprit des lois: nella monarchia fra popolo e sovrano vi è un «corpo intermediario» (l’aristocrazia) che ...
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RICHER, François
Edoardo Volterra
Giurista francese, nato nel 1718 ad Avranches, morto nel 1790 a Parigi. Avvocato presso il parlamento di Parigi, ottenne buona riputazione con le sue opere e con le [...] 1751; gli Arrêts notables di Augeard, voll. 2, Parigi 1756; le Lois ecclésiastiques di Héricourt, 1756, le Opere di Montesquieu, voll. 3, Amsterdam 1758, il Dictionnaire de mythologie di Claustre, voll. 2, 1765; gli Arrêts del primo presidente di ...
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PIAMONTINI, Giovanni Battista
Dimitrios Zikos
– Nacque il 2 settembre 1695 alle ore 17 nella parrocchia di S. Felice in Piazza a Firenze da Giuseppe e da Lucia Vangelisti (Roani Villani, 1997).
Nella [...] ); K. Lankheit, Florentinische Barockplastik. Die Kunst am Hofe der letzten Medici, 1670-1743, München 1962, ad ind.; J. Ehrard, Montesquieu critique d’art, Paris 1965, pp. 46-49, 53 s.; J. Fleming - H. Honour, Francis Harwood. An english sculptor ...
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Filosofo francese (Birmandreis, Algeria, 1918 - La Verrière, Yvelines, 1990). Dal 1948 "agrégé-répétiteur" nella École normale supérieure. Membro del partito comunista dalla Liberazione, A. è stato uno [...] sia a Feuerbach che da Hegel. Fra dialettica hegeliana e dialettica marxiana A. vede un contrasto profondo e una eterogeneità radicale. Altre opere: Montesquieu, la politique et l'histoire (1959), Lénine et la philosophie (1969), Positions (1976). ...
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Filosofo e storico scozzese, nato a Logierait (Perthshire) il 20 giugno 1723, morto a St. Andrews il 22 febbraio 1816.
Dal 1759 al 1785 insegnò all'università di Edimburgo. Si occupò soprattutto del problema [...] quanto individuo sia in quanto membro di una società. Nelle concezioni politiche il F. si attenne al costituzionalismo del Montesquieu. Suoi scritti teorici principali, gli Institutes of moral Philosophy (Edimburgo 1769) e i Principles of moral and ...
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BUONDELMONTI, Giuseppe Maria
Furio Diaz
Nacque a Firenze il 13 sett. 1713 da Francesco Giovacchino e da Maria Teresa Rinuccini, figlia del marchese Folco.
Il padre era cavaliere dell'Ordine di S. Stefano [...] in E. De Tipaldo, Biografia degli Italiani illustri, V, Venezia 1837, pp. 486-91; P. Berselli Ambri, L'opera di Montesquieu nel Settecento italiano, Firenze 1960, pp. 5, 94 s., 103; E. W. Cochrane, Tradition and Enlightenment in the Tuscan Academies ...
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barbàrie Condizione di popolo barbaro, stadio di civiltà primitiva. Fin dall'epoca greca, ma anche presso civiltà extraeuropee, il termine b. ha indicato la condizione (più arretrata o selvaggia) delle [...] di un maggiore grado di civiltà. Nello schema evolutivo dell'umanità formulato nel Settecento dai filosofi francesi C.-L. Montesquieu e Voltaire, e ripreso in antropologia da L.H. Morgan, rappresenta lo stadio che segue lo stato selvaggio e ...
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Lusso
Massimo Donà
Il termine lusso deriva dal latino luxus, che indica sovrabbondanza, eccesso. Parlare di l. significa dunque riferirsi a qualcosa di non necessario, che va al di là di ciò che è sufficiente [...] tale vizio cominciò a trovare ancora una volta diritto di cittadinanza, e non venne più proibito. Lo riconobbero da un lato Montesquieu, secondo cui nelle grandi monarchie moderne il l. produce effetti positivi (De l'esprit des lois, 1748, viii, 1-4 ...
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Nacque nel 1693 (d'origine circassa o greca), morì a Parigi nel 1733. La comprò al mercato degli schiavi a Costantinopoli il conte Charles de Ferriol, ambasciatore di Luigi XIV, e le fece dare a Parigi [...] in Francia in Haïdée) ebbe gusto per le lettere e ottenne le lodi del Voltaire, del Fontenelle, del St.-Aulaire, del Montesquieu. Molte tresche galanti respinse e, dicesi, pur col reggente; non rifiutò invece l'amore più nobile del d'Aydie, che ...
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