Giurista, nato a Parigi il 26 dicembre 1824 e morto ivi il 27 marzo 1911. Uomo di larghissima cultura ed ellenista valente, si dedicò molto allo studio del diritto greco: fu membro dell'Accademia delle [...] scienze morali, e dal 1887 consigliere di cassazione. I suoi scritti principali sono: De la propriété en Algérie, Parigi 1858; La justice administrative en France ou Traité du contentieux de l'administration, Parigi 1862 e 1898; Recueil des ...
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sorriso
Domenico Consoli
Ha una sola presenza, sottolineata dalla rima, in Pd XVIII 19 Vincendo me col lume d'un sorriso, / ella mi disse: " Volgiti e ascolta; / ché non pur ne' miei occhi è paradiso [...] ".
La nota preminente non tanto si lega a suggestioni allegorico-morali nel senso indicato dal Buti (Beatrice che, invece dî ridere, sorride " come fa lo savio che non apertamente ride; imperò che l'aperto ridere mostra dissoluzione ") quanto ai ...
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Patriota e scrittore (Saluzzo 1789 - Torino 1854). Ebbe grande successo con la tragedia Francesca da Rimini (1815); si schierò poi con i romantici, e collaborò al Conciliatore. Aggregato alla Carboneria, [...] il 10 apr. 1822. Ne uscì graziato alla fine d'agosto del 1830, ma assai mal ridotto dalle sofferenze fisiche e morali. Riprese tuttavia a Torino la sua attività letteraria; pubblicò quattro cantiche (novelle in versi sciolti di argomento medievale) e ...
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NIEBUHR, Barthold Georg
Arnaldo MOMIGLIANO
Storico, nato il 27 agosto 1776 a Copenaghen da famiglia di origine tedesca, morto a Bonn il 2 gennaio 1831. Suo padre era il viaggiatore Carsten N. (v.), [...] Olanda e a Riga nel 1807-8. La pratica quotidiana degli affari economici e politici affinava il realismo e la serietà morale dell'uomo, soddisfaceva al suo bisogno di agire e di contare nella vita, non attenuava affatto la sua ricchezza sentimentale ...
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Rand, Edward Kenneth
Dante Della Terza
Studioso nordamericano (1871-1945), allievo della Harvard University; più tardi (1898-1900) studia a Monaco, con L. Traube, cui deve una buona formazione di paleografo [...] e una proficua inquadratura concettuale che gli consentirà di saldare i suoi interessi morali e teologici con il fervido culto per il classicismo secolare degli scrittori e poeti latini a cui era stato indirizzato dai suoi maestri harvardiani. Fedele ...
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metaetica
metaètica s. f. – Nella filosofia contemporanea, un ambito della filosofia morale dedicato all’analisi logica, epistemologica e ontologica delle proposizioni etiche. La m. è sorta, nella sua [...] (v. ). In tale prospettiva la rifelssione m. è stata incentrata sul significato e sulla giustificazione dei termini e dei giudizi morali e delle forme di ragionamento valide per essi (R. Hare, Freedom and reason, 1963; trad. it. 1971; Sorting out ...
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Commediografo (Torino 1775 - ivi 1847). Dottore in diritto civile e canonico, sostituto procuratore imperiale per la Francia a Vercelli, poi precettore e bibliotecario di Carlo Alberto; per le sue idee [...] liberali fu allontanato dalla corte con varî incarichi. Le sue commedie (32, oltre a 5 inedite) travestono a fini morali, in toni romantici, temi cari a Goldoni e Molière (L'oppressore e l'oppresso, 1804; La lusinghiera, 1818; La vedova in solitudine ...
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Scrittore polacco (Varsavia 1913 - ivi 1944). Svolse intensa attività patriottica durante l'occupazione nazista e cadde durante l'insurrezione di Varsavia. Fu poeta (Prawo drapieżne "Diritto rapace", 1936), [...] narratore (Lot jaskółek "Il volo delle rondini", post., 1956) e saggista (Miscellanea krytyczne "Miscellanee critiche", post., 1957) particolarmente attento ai temi morali e filosofici suggeriti dalla realtà del suo tempo. ...
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UZ, Johann Peter
Giuseppe ZAMBONI
Poeta tedesco nato il 3 ottobre 1720 a Ansbach, ivi morto il 12 maggio 1796. Trascorse quasi tutta la vita come funzionario a Ansbach. Nella giovinezza si ispirò ai [...] modi anacreontici di J. W. Gleim; più tardi s'accostò nelle odi morali al Klopstock. Tradusse con J. N. Götz le odi di Anacreonte (1746), con Junkheim e Hirsch le opere d'Orazio (1773-75) e imitò il Riccio rapito del Pope nel poemetto Der Sieg des ...
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origine
Ricorre in quattro passi del Convivio, sempre per indicare il costituirsi iniziale di un fatto o di un fenomeno suscettibile di continuazione o di sviluppo nel tempo: IV V 6 Enea venne di Troia [...] in Italia, che fu origine de la cittade romana; I VIII 6 li morali ragionamenti sogliono dare desiderio di vedere l'origine loro; III VIII 16, XIV 14. ...
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...
morale2
morale2 (o murale) s. m. [etimo incerto]. – Nella costruzione navale, grossa trave o puntello di legno, robusto e di notevole lunghezza. Nelle costruzioni civili, travicello di legno di lunghezza per lo più inferiore a 4 m e di sezione...