Logico e psicologo (Aberdeen 1818 - ivi 1903). Fu dal 1841 professore nelle univ. di Aberdeen, di Glasgow e di Londra. I suoi contributi scientifici vanno dalla psicologia associazionista alla fisiologia [...] , 1842), sulla relazione fra attività spontanee e stimoli esterni (The senses and the intellect, 1855; The emotions and the will, 1859) e sul conformismo sociale e le abitudini morali (Mental and moral science, 1868). Lasciò una Autobiography (1904). ...
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Mistica spagnola (Agreda 1602 - ivi 1665). Entrata giovanissima tra le clarisse del convento dell'Immacolata Concezione di Agreda, ne fu ben presto nominata badessa. È nota soprattutto per la sua opera [...] un decreto della S. Congregazione dell'Indice (1681), poi ritirato. Notevole, anche da un punto di vista letterario, la sua corrispondenza con Filippo V su argomenti ascetici, morali e politici. Nel 1747 fu introdotto il processo di beatificazione. ...
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Critico e moralista (n. Mercatale di Vernio 1579 - m. 1642), noto come Udeno Nisiely (nome formato di una parola greca, una latina e una ebraica, "di nessuno fuorché di Dio"), autore dei Proginnasmi poetici [...] di note critiche su autori di tutti i tempi (dai greci agli scrittori italiani del Cinquecento) da cui emergono la straordinaria versatilità e la ricchezza di interessi del Fioretti. Come moralista, scrisse le Osservazioni di creanze e gli Esercizi ...
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Storico e uomo politico, nato a Reggio dell'Emilia il 19 settembre 1816, morto a Torino il 6 febbraio 1886. Fece gli studî di medicina nell'università di Parma: laureatosi il 24 luglio 1844, chiese ed [...] medicina, e vi rimase fino a tutto il 1847, attendendo a scrivere un'opera intitolata: Delle malattie fisico-morali, ossia della pazzia, ubbriachezza, sonnambulismo, magnetismo animale, ecc., cominciata a stampare a Reggio nei primi mesi dell'anno ...
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Compositore, organista, teorico. Nato a Mühlhausen, nella Turingia, il 24 dicembre 1626, ivi morto il 9 luglio 1673. Prima in patria, poi a Gottinga e a Erfurt fece studî letterarî e di teologia insieme [...] in Mühlhausen. Ma non minore della stima che egli godé come musicista, dovette essere la considerazione per le sue qualità morali e politiche, se nel 1673 fu eletto borgomastro della sua città. Un completo elenco delle numerosissime composizioni di J ...
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GENGENBACH, Pamphilus
Giuseppe Zamboni
Stampatore e drammaturgo di Basilea, nato verso il 1480, morto nel 1525. Al Fastnachtspiel (v.) spregiudicato di H. Folz conferì carattere educativo, moraleggiante.
La [...] delle varie età dell'uomo - dal bambino al vecchio centenario - che caratterizzano sé stesse e da lui ricevono insegnamenti morali appropriati alle diverse età. Nel corso dei secoli XVI e XVII rimase uno dei libri prediletti delle classi popolari ...
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Nato a Venezia nel 1487, di umile famiglia, fu discepolo del Musuro, insegnò greco a Venezia e nel 1521 a Firenze, protetto dal card. Giulio de' Medici. Nel 1524 passò a Roma, con molte speranze. Insegnante [...] 1526; all'arrivo dei lanzichenecchi, riparò a Castel S. Angelo, ma fu ferito; morì nel 1527, più per i disagi morali che per la ferita. Maledico, superbo, litigioso, ebbe amici e detrattori; apprezzato grecista e insegnante, tradusse in latino, con ...
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Medico e scrittore. Compose il Régime du corps o Régime de santé alla corte di Provenza, e ne fece omaggio alla contessa Beatrice di Savoia, sposa di Raimondo Berengario IV e madre di quattro regine. Morì [...] in quattro sezioni: igiene generale, cura degli organi in particolare, dietetica, e phisanomie, che insegna a riconoscere le attitudini morali degl'individui dai loro caratteri fisici.
Bibl.: Le Régime du corps de maître Aldebrandin de Sienne, ed. L ...
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valutazione
In economia, funzione preliminare allo scambio dei beni e dei servizi, che può essere fatta in termini di prezzo, di costo e nominali. In generale, giudizio sul valore di un oggetto: beni [...] eccetera. Il valore attribuito all’oggetto della v. può corrispondere a diversi criteri, tra cui quelli economici, sociali, morali e culturali.
La valutazione delle performance aziendali
In tale ambito, a partire dalla fine degli anni 1970, le ...
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homo oeconomicus
Individuo astratto, definito per la prima volta da J.S. Mill (➔), del cui agire nella complessa realtà sociale si colgono solo le motivazioni economiche, legate alla massimizzazione [...] , ma solo le ragioni economiche del suo agire, sgombrando il campo da tutte le irrazionalità, le convenzioni, i costumi morali e le altre regole di condotta che pure incidono nelle sue decisioni. In questo senso, questa figura teorica si pone ...
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...
morale2
morale2 (o murale) s. m. [etimo incerto]. – Nella costruzione navale, grossa trave o puntello di legno, robusto e di notevole lunghezza. Nelle costruzioni civili, travicello di legno di lunghezza per lo più inferiore a 4 m e di sezione...