Paruta, Paolo
Scrittore e politico (Venezia 1540-ivi 1598). Di famiglia lucchese, nel 1561 aprì a Venezia un’accademia privata di scienze politiche e morali. Dopo aver ricoperto vari incarichi pubblici [...] ed essere entrato nel Senato veneziano, nel 1579 fu nominato storiografo ufficiale della Repubblica, con il compito di proseguire le Rerum venetarum historiae di Pietro Bembo; compose i dodici volumi della ...
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Nella mitologia greco-romana, trasformazione in astri, per lo più dopo morti, di animali, uomini, oppure di una parte del corpo ritenuta sede di qualità morali (cuore, occhio ecc.). L’attribuzione di un [...] nome d’animale o di personaggio mitico a un gruppo stellare può inserirsi in un mito di metamorfosi o riguardare personaggi già spettanti al mondo del mito. Vi trova espressione anche la divinizzazione ...
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Moralista e scrittore francese (Aix-en-Provence 1715 - Parigi 1747). Si formò sullo studio dei classici, soprattutto Seneca e Plutarco, e proseguì le sue meditazioni morali mentre s'era avviato alla carriera [...] militare; compì varie campagne in Italia (1735-36) e in Boemia (1741); poi combatté a Dettingen (1743). Ritornato agli studî, pubblicò anonima l'Introduction à la connaissance de l'esprit humain, suivie ...
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Scrittore francese (Guebwiller 1877 - Parigi 1968); fu tra i fondatori della Nouvelle revue française. Dopo alcuni romanzi incentrati su una sottile analisi dei turbamenti psicologici e morali legati alla [...] vita familiare (L'inquiète paternité, 1912; Un homme heureux, 1920; Saint-Saturnin, 1931) si volse a problematiche sociali con Histoire de quatre potiers (1935). Autore teatrale (La mort de Sparte, 1921), ...
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Poeta e cronista spagnolo (Barbastro 1562 - Saragozza 1631), fratello di Lupercio, che accompagnò in Italia al seguito del viceré di Napoli, conte di Lemos. Scrisse epistole morali per cui ebbe a modello [...] Giovenale, e inoltre canzoni, sonetti, epigrammi, pubblicati dal nipote Gabriel in Rimas con le poesie del fratello (1634). Seguace, ma non pedissequo imitatore, dei classici, attento alla forma e alla ...
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Uomo politico e letterato (n. 1439 o 1440 o 1446 - m. 1502). Segretario della Signoria veneziana nei tre ultimi decennî del Quattrocento, autore di dieci forti Satire morali, e di una Cronaca di Veglia. [...] Fu ambasciatore veneto presso il duca di Lorena nel 1483 ...
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Poeta francese (Parigi 1764 - ivi 1812). Compose tragedie (La mort d'Abel, 1792; Épicharis et Néron, 1793; Quintus Fabius, 1795; Étéocle et Polynice, 1799, ecc.) e poesie morali e politiche (Le mérite [...] des femmes, 1800) sugli anni del Terrore ...
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Ritratto che un pittore o uno scultore fa di sé stesso. Per estensione, descrizione in prosa o in versi del proprio aspetto fisico o anche delle proprie qualità morali. ...
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Scrittore politico (n. Faenza 1568 - m. 1630), detto il Picentino perché vissuto per nove anni nelle Marche (Picenum), alla corte di Urbino. Dalle sue opere (Considerazioni politiche e morali sopra cento [...] oracoli d'illustri personaggi antichi, 1621; Della ragion di stato, 1621; Dialoghi, 1625, ecc.) emergono spunti notevoli di pensiero politico, che vanno dalla critica dell'Utopia di T. Moro a nuove teorie ...
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Scrittore (Milano 1811 - ivi 1848); collaboratore del Politecnico e della Rivista europea, insegnante a Como e a Milano, è noto soprattutto per Un curato di campagna (dal sottotitolo "schizzi morali"), [...] 1841, che presenta la figura di un frate lombardo impegnato ad attuare una serie di riforme pedagogiche e pratiche a favore dei contadini del suo territorio ...
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...
morale2
morale2 (o murale) s. m. [etimo incerto]. – Nella costruzione navale, grossa trave o puntello di legno, robusto e di notevole lunghezza. Nelle costruzioni civili, travicello di legno di lunghezza per lo più inferiore a 4 m e di sezione...