MORALISMO
Guido Calogero
. Termine filosofico, designante in generale dottrine e atteggiamenti di pensiero particolarmente contraddistinti dalla considerazione della norma morale come sovrastante a [...] , che tenendo fede all'orientamento etico della dottrina kantiana designò la propria filosofia come "moralismo puro". Più in generale, col nome di "moralismo" si può contraddistinguere ogni concezione filosofica che comunque ammetta la validità d'una ...
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neo-bacchettonismo
(neo bacchettonismo), s. m. (scherz. iron.) Nuova forma di moralismo conformista.
• Cosa sta succedendo nella città di Casanova, Tiepolo, Tiziano, ha perso quel talento per la libertà [...] e la trasgressione artistica che ha sempre coltivato senza cadute di stile, trovando una sua misura anche nella provocazione? Insomma Venezia sta perdendo la sua anima raffinata e carnascialesca per pendolare ...
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(norv. Vildanden) Dramma (1884) del drammaturgo norvegese H. Ibsen (1828-1906). È la tragedia del moralismo astratto, che, anziché rigenerare, distrugge l'uomo.
Trama: lo pseudoidealista Gregorio Werle [...] crede di aiutare l'amico Hjalmar Ekdal, sposato a Gina e padre della piccola Edvige, aprendogli gli occhi sulla realtà della sua unione: Gina ha avuto un amante e costui è il vero padre di Edvige. Invasato ...
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Il complesso delle dottrine e il movimento ereticale che fanno capo al monaco Pelagio (ca. 354 - ca. 427). La dottrina di Pelagio è improntata a un moralismo ascetico-stoico: l'uomo può con le sue forze [...] osservare i comandamenti di Dio e salvarsi; la grazia gli è data solo per facilitare l'azione. Ne consegue la negazione del peccato originale e della necessità del battesimo e della penitenza. Dopo la ...
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Filosofo (Napoli 1887 - Firenze 1952), fratello di Vincenzo; professore e vicedirettore della Scuola normale superiore di Pisa, e (dal 1940) prof. di storia della filosofia all'univ. di Firenze. Assertore [...] di G. Gentile, ma anche da particolari temi del pensiero di C. Michelstaedter. Scritti principali: Conoscenza e moralità (1922); Arte e filosofia (1935); Dialettica delle distinzioni e dialettica delle opposizioni (1941); Umanità dell'arte (1951 ...
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Pratica naturalistica (sviluppatasi dopo il 1930, soprattutto in Germania e Gran Bretagna) i cui seguaci, sia per reazione a quelle che ritengono ipocrisie e convenzioni ereditate dal passato o imposte [...] una vita libera all’aria aperta e desiderio di un più diretto contatto con la natura, sia come regola di salute fisica e morale, adottano l’abolizione di ogni tipo di vestiario sulle spiagge o in zone appositamente loro destinate (campi per nudisti). ...
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Giovenale, Decimo Giunio
Maria Grazia Palutan
Poeta satirico latino, nato ad Aquino nel 55 d.C. circa e morto a Roma dopo il 127. Amato nel Medioevo cristiano per il suo ruvido moralismo, G., autore [...] di sedici satire sarcastiche e aggressive, conosce un nuovo interesse in età umanistica: all’editio princeps di Ulrich Han (Roma, poco prima del 1470) seguono diverse edizioni, alcune commentate (per es., ...
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Scrittore portoghese (n. Lisbona 1515 - m. 1585 circa); compose tre commedie, Eufrósina (1555), realistica e popolaresca, ricca di massime morali, modellata sulla Celestina, Ulíssipo, commedia urbana nella [...] quale l'autore indaga nell'ipocrisia e nel moralismo convenzionale di una famiglia borghese. Completò la trilogia Aulegrafia (post., 1619), nella quale, con tecnica più accorta, V. narra la storia di amori cortigiani. Compose inoltre un romanzo ...
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Scrittore cinese (Rugao 1611-Hangzhou 1680), conosciuto anche come Li Liweng. Non ebbe successo nella carriera burocratica e si dedicò al teatro e alla letteratura con libertà di accenti e gusto di rivalsa [...] nei confronti del moralismo confuciano. Scrisse dieci commedie, una serie di saggi raccolti sotto il titolo Xianqing ouqi ("Noterelle sui piaceri dell'ozio") e numerose raccolte di novelle. Gli è anche attribuito il famoso romanzo erotico Rou putuan ...
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Scrittore (Danzica 1768 - Weimar 1826). Filantropo, educatore, autore di liriche e di una traduzione dell'Amphitruo plautino, redattore di riviste letterarie fra cui il Taschenbuch für Freunde des Scherzes [...] und der Satire (1797-1803), ispirato a un generico moralismo, visse a Weimar entrando in rapporti con Goethe, cui sono dedicati i ricordi postumi (Goethe aus näherem persönlichen Umgange dargestellt, 1832). ...
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moralismo
s. m. [der. di morale1]. – 1. Tendenza a dare prevalente o esclusiva importanza a considerazioni morali, spesso astratte e preconcette, nel giudizio su persone e fatti della vita, della storia, dell’arte; atteggiamento di rigida...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...