CAPECELATRO, Enrichetta
Stefano Giornetti
Nacque a Torino il 12 sett. 1863 da una illustre famiglia napoletana. Il padre Antonio, ispettore generale delle Poste a Torino, uomo piuttosto autoritario [...] (Napoli 1918), un libro interessante per toni di saggezza, semplicità e umanità, dove "non è ombra di rettorica o di moralismo, ma freschezza, giovinezza e piana bontà" (Manacorda); un ampio romanzo, Rovine di stelle (Napoli 1928), di cui pure s ...
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Benedek, Laslo (propr. László)
Anton Giulio Mancino
Regista cinematografico e televisivo ungherese, naturalizzato statunitense, nato a Budapest il 5 marzo 1907 e morto a New York l'11 marzo 1992. Cineasta [...] dello spirito di ribellione necessari a collocarlo fuori dagli standard hollywoodiani. Infatti nel film prevale un moralismo borghese che impedisce di approfondire la psicologia dei trasgressivi Black Rebels, capeggiati dall'introverso Johnny (Marlon ...
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storiografia Scienza e pratica dello scrivere opere relative a eventi storici del passato, in quanto si possano riconoscere in essa un’indagine critica e dei principi metodologici.
Il complesso delle opere [...] non disponevano del prestigio necessario per interpretare e guidare i processi sociali. Una via d’uscita veniva cercata nella economia morale di E.P. Thompson, o nella microstoria di E. Grendi e G. Levi: entrambe prodotto di una crisi della storia ...
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Poeta inglese (Londra 1552 circa - ivi 1599). Studiò a Cambridge, dove si legò d'amicizia con G. Harvey, dedicandosi poi agli studî classici (soprattutto Platone, nell'originale e attraverso i neoplatonici [...] : ogni cavaliere (12 in tutto) personifica una virtù. La figura di S., poeta colto, arcaicizzante e alessandrino, è complicata dal suo moralismo; nella sua mente si agita tra il Bello e il Bene un dissidio che egli cerca di comporre alla scuola del ...
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Scrittore didattico e umanista inglese, nacque a Kirby Wiske nell'Yorkshire nel 1515. Studiò dapprima sotto la guida di sir Humphrey Wingfield, e quindi nel 1530 si recò a Cambridge nel St. John College, [...] aspetti più singolari della letteratura elisabettiana.
Gl'ideali educativi dell'Ascham già adombrano, nel loro severo moralismo e platonico ellenismo, gli ulteriori sviluppi della pedagogia inglese. Formazione del carattere, disciplina e controllo ...
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Nacque il 1° marzo 1701 a Zurigo, dove morì il 13 dicembre 1776. Studiò col Bodmer al Carolinum, e vi insegnò a cominciare dal 1731 ebraico, dal 1745 greco. S'occupò da giovane (1723) di Persio; pubblicò [...] non seppe però scorgere bene la portata delle sue teorie; e non solo rimase fisso al concetto del fine didattico e morale dell'arte, ma, proseguendo imperterrito per questa via, giunse a dire la favola il sommo della poesia, giudizio tipicamente ...
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MURATORI, Ludovico Antonio
Girolamo Imbruglia
– Nacque a Vignola (Modena) il 21 ottobre 1672, da Francesco Antonio e da Giovanna Altimanni.
Il padre, artigiano di qualche benessere, lo mandò a Modena [...] e di non aderire toto corde al razionalismo. Alla morte dell’amico (1700), si procurò l’edizione delle Rime varie sacre, morali, eroiche e la Vita di Carlo Maria Maggi.
Dopo aver trovato a Milano condizioni di lavoro ideali e il prestigio dello ...
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BRIGNOLE, Giacomo Maria
Maristella Ciappina
Nacque a Genova il 10 dic. 1724 da Francesco Maria e da Lavinia Spinola. Della sua educazione e degli studi nulla è noto; giovanissimo. si diede al commercio, [...] , finanziariamente ricca, del secondo Settecento genovese, in più colorato da un certo moralismo bigotto che, facendogli addirittura ritenere, "riflettendo da filosofo morale" (7 genn. 1764), che la Repubblica avesse perduto la "protezione del cielo ...
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CAGNA, Achille Giovanni
Alessandra Briganti
Nacque a Vercelli l'8 sett. 1847 da Francesco, di modeste condizioni, eda Giuseppina Musissano. Cominciò a frequentare la scuola tecnica, ma, espulso come [...] ) e la più tarda Valsesia (Vercelli 1907), ispirate ad un facile sentimentalismo che risolve le proprie componenti fondamentali, moralismo e sentenziosità, in una struttura di tipo esclusivamente discorsivo, che di lirico conserva solo il rispetto di ...
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Villani, Matteo
Giovanni Aquilecchia
Fratello minore di Giovanni, a distanza di anni dopo la morte ne continuò l'opera riprendendo la stesura della Cronica dal punto in cui era rimasta interrotta e [...] non troppo edificanti risultano dunque le notizie biografiche. Ciò che non autorizza tuttavia a dubitare della genuinità del suo moralismo sfiduciato, quale ci risulta dalla Cronica. Più ancora interessa il senso in lui vivo del distacco dal passato ...
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moralismo
s. m. [der. di morale1]. – 1. Tendenza a dare prevalente o esclusiva importanza a considerazioni morali, spesso astratte e preconcette, nel giudizio su persone e fatti della vita, della storia, dell’arte; atteggiamento di rigida...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...