BORGHI, Carlo
Claudia Micocci
Nato a Milano il 12 sett. 1851. Dopo gli studi al liceo Parini si laureò in legge a Pavia nell'anno 1871. Già dal dicembre 1867 faceva parte del gruppo di giovani che, [...] di non lasciar coinvolgere nella polemica antiborghese l'ossequio verso gli alti ideali e verso i parametri di una sicura morale.
Sulla Vita nuova ilB. pubblicò gran parte delle sue poesie e s'impegnò in una analisi delle nuove correnti letterarie ...
Leggi Tutto
CASOTTI, Mario
Franco Cambi
Nato a Roma il 10 giugno 1896 da Enrico e da.Virginia Sciello, dal 1913 studiò filosofia a Pisa, dove seguì le lezioni di Giovanni Amendola prima, di Giovanni Gentile poi. [...] respingeva il naturalismo (Scuola attiva, Brescia 1936) - e formulò una reinterpretazione di Rousseau, visto come un "moralista" che compie un'autocritica dell'illuminismo e imposta in forma nuova il problema pedagogico, collegandolo alla politica e ...
Leggi Tutto
Ossessione
Giorgio Gosetti
(Italia 1942, 1943, bianco e nero, 135m); regia: Luchino Visconti; produzione: Libero Solaroli per ICI; soggetto: ispirato al romanzo The Postman Always Rings Twice di James [...] anche nel letto della moglie. In breve i due amanti avvertono però il peso di un tradimento che rompe l'equilibrio morale di entrambi: lei sognerebbe un altro futuro, un figlio, un vero amore; lui, forse, un'esistenza diversa da quella senza tetto ...
Leggi Tutto
BONAIUTO, Bernardo
Luciano Marziano
Nacque a Trapani il 24 sett. 1714 da Nicolò. Compiuti gli studi si trasferì, insieme con il padre, a Palermo dove fu segretario di alcuni nobili, fra i quali Antonio [...] sarcasmo e di allineamento a forme di poesia superficialmente burlesca non disgiunta da preoccupazioni moralistiche. Tale moralismo vuole essere sottolineato nella sacra rappresentazione La conversazione di S. Margherita di Cortona (Palermo 1755 ...
Leggi Tutto
Ouedraogo, Idrissa
Giuseppe Gariazzo
Regista cinematografico burkinabé, nato a Banfora il 21 gennaio 1954. Cineasta tra i più apprezzati dell'Africa sub-sahariana, e il più conosciuto a livello internazionale, [...] donna che lavora in miniera per mantenere i figli, e Afrique, mon Afrique (1994), lavoro sull'AIDS lontano da ogni moralismo; i cortometraggi Gorki (1993), viaggio di un giovane dalla campagna al Festival di Ouagadougou, e Les parias du cinéma (1997 ...
Leggi Tutto
Vittoria, regina di Gran Bretagna e Irlanda
Massimo L. Salvadori
Un’imperatrice potente e rispettabile
Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda dal 1837, e imperatrice delle Indie dal 1876 [...] severità – con l’evidente intenzione di trasmettere al paese un messaggio e un invito a conformarsi a principi di stretta moralità. A lui si deve anche il suggerimento di tenere nei confronti del governo, del parlamento e in generale della politica ...
Leggi Tutto
Poeta, nato verso il 1345 a Vertus (Marne). Il nome gli venne da una casetta di campagna, Les champs, ch'egli possedeva alle porte della sua città natale. Ebbe anche il soprannome di Morel, o Maure, per [...] sicuramente, ché la sua mentalità era troppo ristretta perché egli potesse darle altro sfondo all'infuori del suo prosaico e malevolo moralismo di servitore non soddisfatto. I temi su cui non si stanca di ritornare sono la sua salute compromessa e i ...
Leggi Tutto
GIOVANNETTI, Eugenio
Giuseppe Izzi
Nacque ad Ancona il 25 febbr. 1883 da Paolo e da Amalia Giacopelli. Si laureò in lettere e in legge a Bologna, avendo come compagni di corso G. Bellonci e R. Serra. [...] " [1921] in Id., Giorno per giorno dal 1912 al 1922, Milano 1966, pp. 200-202, 365-368; P. Pancrazi, E. G. moralista di nessuna morale [1921], in Id., Scrittori d'oggi, s. 1, Bari 1946, pp. 89-94; E. Cecchi, Eccentrici: G. e Bontempelli [1922], in ...
Leggi Tutto
GIOVANNA d'Austria, granduchessa di Toscana
Stefano Tabacchi
Nacque a Praga il 24 genn. 1547, ultima dei quattordici figli di Ferdinando d'Asburgo, re dei Romani e futuro imperatore, e della regina [...] sempre molto poco; non è quindi noto cosa pensasse della sua situazione. Si può però supporre che, educata al rigido moralismo della corte asburgica e ben conscia del suo rango, dovesse essere quanto meno sconcertata dei tradimenti del marito e del ...
Leggi Tutto
GIGLI, Girolamo
Lucinda Spera
Nacque a Siena il 14 ott. 1660 da Giuseppe Nenci e Pietra Fazoni. Nel 1674, alla morte del padre, fu adottato dal prozio materno, privo di eredi, che gli impose il proprio [...] pedissequamente. Egli infatti trasferì le vicende dall'ambiente metropolitano parigino a quello provinciale toscano, piegando il fine moralismo dei modelli verso il grottesco, allo scopo di rafforzare il legame teatro-realtà; accentuò inoltre le ...
Leggi Tutto
moralismo
s. m. [der. di morale1]. – 1. Tendenza a dare prevalente o esclusiva importanza a considerazioni morali, spesso astratte e preconcette, nel giudizio su persone e fatti della vita, della storia, dell’arte; atteggiamento di rigida...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...