NAVARRO DELLA MIRAGLIA, Emanuele
Francesco Lucioli
(Emmanuele). – Nacque a Sambuca Zabut (od. Sambuca di Sicilia), nell’Agrigentino, il 9 marzo 1838, da Vincenzo e da Vincenza Amodei (uno stato di famiglia [...] «La Nana» di E. N.d.M., Sambuca 1973; N. Tedesco, Una premessa al realismo analitico. N. e la «morale» sessuale dei siciliani, in Id., La tela lacerata. Strutture conoscitive e invenzioni narrative (1880-1940). Con un’appendice extravagante, Palermo ...
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BERTOLA DE GIORGI, Aurelio
Emilio Bigi
Nacque a Rimini il 4 ag. 1753, da Antonio Bertolli (detto poi Bertola), di famiglia nobile. Compiuti i primi studi nel seminario di Todi, dove era vescovo il suo [...] gusto personale del B. si condensa nella sua forma più pura, più libera da addentellati con il raziorialismo e il moralismo illuministico, consente qui infatti al critico di trascorrere in mezzo agli artisti "morbidi e dilicati" da lui preferiti, con ...
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ZORZI, Guglielmo Franco
Roberto Cuppone
– Nacque a Bologna il 1° febbraio 1879, secondogenito (fra Luisa Vittoria, 1876, e Casimiro Francesco, 1880) di Albina Gavazzi e di Riccardo, discendente di nobile [...] -Melnati), Il documento (Fiume, teatro Verdi, 26 ottobre 1939, compagnia Memo Benassi; accolta tiepidamente, forse per un certo moralismo); Lancio mio marito (San Remo, Casinò, 8 dicembre 1939, Ferrati-Besozzi).
Per la seconda volta un tempo di ...
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NOVELLI, Augusto
Valeria Guarna
NOVELLI, Augusto (Antonio). – Nacque a Firenze il 16 gennaio 1866, primogenito di Lodovico, falegname, e di Elisa Casini.
Ebbe formazione da autodidatta, poiché le disagiate [...] e rinnovarne il repertorio. La produzione teatrale di Novelli fu improntata a un realismo bozzettistico e a un elementare moralismo, entrambi venati di verve comica. Scettico sulla possibilità di un teatro nazionale, fu strenuo assertore di un teatro ...
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MOSCA, Giovanni
Silvana Cirillo
– Nacque a Roma il 14 luglio 1908 da Benedetto, impiegato dello Stato, e da Emma Ugolini, che morì durante il parto.
Esordì come vignettista inconsapevole a 16 anni, [...] querelandolo, con conseguenti complicazioni giudiziarie per il giornale. Il 15 settembre 1950 Rizzoli, considerando pericoloso il moralismo poco diplomatico di Mosca e temendo l’inimicizia di Andreotti, scrisse a Guareschi chiedendo le dimissioni ...
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FAVA, Onorato
Franco D'Intino
Nacque a Collobiano, in provincia di Vercelli, il 7 luglio 1859 da Eusebio e da Gioacchina Fighetti.
Il padre, maestro elementare e autore di alcuni scritti di argomento [...] discendenza: cfr. la lettera al F. cit. da Giglio, p. 23), intrecci amorosi tenui e delicati intrisi di un forte moralismo didascalico, che ben si esprime nella misura breve della novella, non a caso il genere più frequentato: Storielle di Francine ...
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ARAOLLA, Girolamo
Claudio Mutini
Nacque a Sassari nel primo ventennio del sec. XVI, da famiglia nobile, che nel 1531 possedeva ancora un castello a Porto Torres. A Sassari l'A. intraprese gli studi [...] ma si tratta per le immagini più felici di motivi troppo frammentari che l'A. si affretta a concludere riparando in un moralismo scontroso e ferrigno. Il Discurso de sa miseria humana e De la Incarnatione de su Segnore nostro Jesu Christu sono delle ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Alessandra Acconci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Frutto dell’enciclopedismo, l’attrazione per le culture esotiche si sviluppa nell’Ottocento [...] più sordidi della contemporaneità e di riscattarli dal ghetto della pornografia, in cui vuole confinarli l’ipocrita moralismo dell’etica ottocentesca che sublima le pulsioni trasgressive trasfigurandole in una chiave esotica, fantastica o fiabesca. ...
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INGHILTERRA (ingl. e ted. England; fr. Angleterre; sp. Inglaterra; denominazioni che si equivalgono per il significato, che è "terra degli Angli"; in lat. Anglia; A. T., 47-48)
Roberto ALMAGIA
Pietro [...] le famiglie operaie vivevano ammassate a decine di persone in una sola stanza senz'aria e senza luce, in condizioni igieniche e morali indegne di esseri umani. Le malattie e l'alcoolismo facevano strage in quelle torme di diseredati d'ogni gioia e d ...
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Nato nel villaggio di Rammenau (Lusazia sup.) il 19 maggio 1752, primo di otto figli, da Cristiano, tessitore di nastri, fu tolto a nove anni all'affettuosa amicizia paterna e all'altera severità materna [...] (Berlino 1806), opera nella quale la religione non è più soltanto un credere che si soddisfa e si compie nell'atto morale, ma è anche un intuire una vita eterna di beatitudine. Ma il punto di mira predominante nettamente tutta l'attività letteraria ...
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moralismo
s. m. [der. di morale1]. – 1. Tendenza a dare prevalente o esclusiva importanza a considerazioni morali, spesso astratte e preconcette, nel giudizio su persone e fatti della vita, della storia, dell’arte; atteggiamento di rigida...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...