PRISCO, Michele
Giuseppe Antonio Camerino
Scrittore, nato a Torre Annunziata il 18 gennaio 1920. Esordisce con una raccolta di racconti (alcuni dei quali anticipati in riviste), La provincia addormentata [...] i racconti di Fuochi a mare (1957), i primi dei quali risalgono al 1944, che si soffermano soprattutto sulle conseguenze morali della guerra, P. - senza trascurare nel frattempo la sua attività di pubblicista e di organizzatore culturale (nel 1960 è ...
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SJOMAN, Vilgot
Stefano Boni
Sjöman, Vilgot (propr. David Harald Vilgot)
Regista cinematografico e sceneggiatore svedese, nato a Stoccolma il 2 dicembre 1924. Uno dei principali esponenti della nya vågen [...] Sessanta, ha realizzato più di venti lungometraggi. Il suo gusto per la provocazione, la sfida aperta contro il moralismo e il perbenismo borghese, la polemica politica e la sfiducia nei confronti degli organi dello Stato, matrice stilistica delle ...
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polveronismo
s. m. Tendenza ad alimentare, con abilità e in modo ingannevole, una confusione all’interno della quale diventa impossibile distinguere le responsabilità.
• [tit.] Rutelli scrive: «Io, [Angelo] [...] a chicchessia qualche gara d’appalto. Sono contro il polveronismo della stampa» [testo] [...] domina il polveronismo: un falso moralismo anti-casta che si guarda bene dal mettere le cose (e le caste) nel giusto ordine, e accomuna perversamente chi ...
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Scrittore spagnolo (Madrid 1830 - ivi 1901), figlio di Mariano José. Autore di commedie di costume quali Flor del valle, Los lazos de la familia, di libretti di zarzuele come Las campanas de Carrión, El [...] , di drammi storici come Lanuza, En palacio y en la calle. La sua vena comica nasconde a volte un fondo malinconico e sentimentale, e una certa tendenza al moralismo. Scrisse anche romanzi (La gota de tinta, 2 voll., 1858; La última sonrisa, 1891). ...
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Educatore e pedagogista svizzero (Zurigo 1746 - Brugg 1827), di famiglia oriunda italiana. L'idea centrale della sua didattica era un metodo «basantesi sulla vita integrale dei rapporti familiari: nell'istruzione [...] si strinse intorno a Bodmer, capo dei patrioti e democratici, ispirandosi alle idee di Rousseau e all'ideale d'un moralismo stoico e ribelle e d'un patriottismo democratico. Tuttavia, sciolto il gruppo, egli si dedicò all'agricoltura e, acquistato un ...
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Giornalista e scrittore italiano (Torino 1904 - Milano 1988). Collaborò a varî quotidiani e periodici, con funzioni anche di critico musicale e direttore (Oggi, 1956-62). Pubblicò volumi biografici, critici [...] , 1935; Ore piccole, 1936; Verdi vivo, 1951; La vita di Maria, 1954; Paura di che?, commento ai Promessi sposi, 1956; ecc.) e alcuni romanzi (Nati per vivere, 1938; Raffaella e Vittoria, 1941; ecc.), improntati a un moralismo arguto e bonario. ...
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Scrittore statunitense (n. Birmingham, Alabama, 1944). Dopo aver studiato alla Oxford University e alla Stanford University, ha cominciato a vivere tra New York e la California, insegnando scrittura creativa [...] centro delle sue storie la provincia americana con le sue esistenze a volte banali e prive di sogni, osservate senza moralismo attraverso uno stile asciutto e quasi desolato. Alla prima raccolta In the garden of North American martyrs: a collection ...
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Scrittore nigeriano (Minna 1921 - Enugu 2007). Autore di romanzi, racconti e storie per bambini, esordì nel 1947 con la novella When love whispers. Tra i temi ricorrenti della sua narrativa sono il conflitto [...] valori tradizionali africani; lo stile, giornalistico, si carica spesso di simboli e di ironia sferzante che sfocia in moralismo biblico. Si ricordano i romanzi People of the city (1954), Burning grass (1962), Beautiful feathers (1963), Iska (1966 ...
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Scrittore (Parigi 1862 - Agen 1941); interessato ai problemi di costume, dopo i primi romanzi (Le scorpion, 1887; Mademoiselle Jaufre, 1889), si dedicò soprattutto all'analisi, nella media e alta borghesia, [...] si ricordano: Lettres de femmes, 1892; Les demi-vierges, 1894; Les vierges fortes: Frédérique, 1900; Les anges gardiens, 1913; Les don Juanes, 1922. Nelle ultime opere si volse a un accentuato moralismo. Nel 1909 entrò all'Académie Française. ...
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SØNDERBY, Knud
Mario GABRIELI
Narratore e drammaturgo danese, nato a Esbjerg il 10 luglio 1909.
Esordì con un sobrio e oggettivo romanzo satirico sulla gioventù dorata moderna (Midt i en Jazztid "L'età [...] dell'umana comprensione e del vero amore è scandagliato con sin troppo scoperto moralismo, unicamente sollecito di rimuovere gli ostacoli sociali e morali che a quella comprensione si frappongono. E tale atteggiamento è discernibile anche nei ...
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moralismo
s. m. [der. di morale1]. – 1. Tendenza a dare prevalente o esclusiva importanza a considerazioni morali, spesso astratte e preconcette, nel giudizio su persone e fatti della vita, della storia, dell’arte; atteggiamento di rigida...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...