CONTIN, Tommaso Antonio
Paolo Preto
Nato a Venezia il 4 giugno 1723 da Tomaso e Regina Morandi, entrò giovanissimo nella Congregazione dei chierici regolari teatini dove completò i suoi studi letterari [...] nota il Venturi, "un elemento d'avventura, d'ardimento e di indubbia intelligenza in mezzo all'erudizione e al sorridente moralismo della tradizione" (p. 122).
Nel 1765 non esitava ad attaccare lo stesso pontefice che nella bolla Apostolicum pascendi ...
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BATTISTA (Battisti, Batista, Batisti, Batisto), Giuseppe
Enzo Noè Girardi
Nato a Grottaglie (Taranto) l'11 febbr. 1610 da Cesare e Macedonia Fasano, perse ben presto i genitori, ereditandone molti debiti [...] Qui il B. esprime, in forme non sempre artificiose, il suo amore dei libri e della solitudine operosa secondo un severo moralismo che lo avvicina, in qualche punto, al Parini; mentre dai casi avversi della vita ("giuro che non segnai / io con candida ...
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ASTEMIO (Abstemius, Abstemio), Lorenzo
Claudio Mutini
Nacque a Macerata Feltria tra il 1435 e il 1440, come si deduce da un luogo dell'inedita opera storico-geografica ove, parlando dell'assedio di [...] un genere letterario tradizionale a una materia che si presenta tanto più eterogenea rispetto ai temi che occorsero al moralismo dei favolista greco. Allegorie classiche ed exempla cristiani, pretese descrittive e il gusto per certi ritratti salaci ...
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PANZACCHI, Enrico
Alessandro Merci
– Nacque a Ozzano dell’Emilia (Bologna) il 16 dicembre 1840, secondogenito di Patrizio, fattore e amministratore delle vaste tenute di casa Malvezzi de’ Medici, e [...] per più aspetti la poesia dannunziana o addirittura quella gozzaniana, dalle quali tuttavia lo separano il costante moralismo e la diffidenza verso ogni poetica parnassiana o simbolista. A caratterizzare le sue liriche, che non dispiacquero ...
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BRIANI, Girolamo
Gaspare De Caro
Scarse notizie biografiche si hanno intorno a questo mediocre storico e scrittore politico del sec. XVII, la cui fortuna, abbastanza vasta, fu dovuta essenzialmente [...] i motivi della polemica boccaliniana; ogni spunto, ogni inizio di invenzione è soffocato da una goffa erudizione, da un moralismo d'accatto. Tutti i luoghi comuni del conformismo barocco sembrano darsi convegno in questo Parnaso di seconda mano, in ...
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PEZZI, Giulia Giuseppina
Maria Teresa Mori
PEZZI, Giulia Giuseppina (Giulietta). – Nacque a Milano il 10 febbraio 1810 da Francesco e Giuseppa Quon.
Il padre Francesco (1783-1831), di origine veneziana, [...] , pubblicato il 30 novembre 1871, Pezzi delineò il suo pensiero sulla condizione femminile: una critica serrata al moralismo cattolico e un richiamo all’importanza dell’istruzione, nell’ottica complessiva del riscatto nazionale a opera del popolo ...
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GIARACÀ, Emanuele
Francesca Maria Lo Faro
Nacque a Siracusa il 22 ag. 1825 da Angelo e da Nunzia Chindemi. Il padre, capitano di marina, morì prematuramente lasciando la famiglia in condizioni finanziarie [...] il convincimento che una partecipazione consapevole alla vita pubblica fosse possibile soltanto col rafforzamento della famiglia.
Il moralismo piccolo borghese del G. si esprime anche nella Carmelina, un racconto di seduzioni e sventure appesantito ...
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CATELANI, Anacleto
Claudio Mutini
Nacque da famiglia patrizia a Livorno intorno al 1652. Apprese nella città natale i primi rudimenti della grammatica e della retorica. Nel 1671 decise di abbracciare [...] R. di Cosimo III Gran Duca di Toscana" (Lucca 1706).
Nel 1707 vedeva la luce un discorso politico atteggiato al consueto moralismo dei predicatori: L'impiego della nobiltà (Lucca 1707), cui seguì l'opuscolo Il dolore plausibile nella maestà della sua ...
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BENTINI, Genuzio
Francesco M. Biscione
Nacque a Forlì il 27 giugno 1874 da Bernardo, repubblicano di ideali e canapino di mestiere, e Geltrude Gamberini. Fin da giovanissimo, conosciuto come "il Romagnolo" [...] talora a sfondo sociale e populistico incline a suscitare nei giurati e nel pubblico una partecipazione emotiva non priva di moralismo.
"Esprimere con parole di brace, com'egli sa - scriveva A. De Marsico - le urgenze e le deficatezze profonde dei ...
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BENINTENDI, Piero
Armando Petrucci
Nacque a Tobbiana, presso Prato, fra il 1342 e il 1343, da un Giusto di Busto, agricoltore nullatenente. Fra i sei e i sette anni, certo al seguito di qualche mercante [...] ceto mercantile italiano del sec. XIV; e di tale ceto egli sposava anche la mentalità, gli orientamenti politici e quelli morali. Guelfo, e amante di un governo di tipo popolare capace di mantenere l'ordine e di garantire la tranquilla esplicazione ...
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moralismo
s. m. [der. di morale1]. – 1. Tendenza a dare prevalente o esclusiva importanza a considerazioni morali, spesso astratte e preconcette, nel giudizio su persone e fatti della vita, della storia, dell’arte; atteggiamento di rigida...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...