BARUFFALDI, Girolamo
Raffaele Amaturo
Nacque a Ferrara il 17 luglio 1675 da Niccolò e da Caterina dei Campi. Compiuti i primi studi di grammatica e di retorica presso i gesuiti nel seminario vescovile [...] in prosa in dialetto ferrarese La lum dal maneg (1719), in cui il B. rivela doti di garbata ironia e di fine moralismo. Prima, del 1723 fu composta la prima, delle sue tragedie, l'Ezzelino, che svolge una tradizione diversa da quella accolta nella ...
Leggi Tutto
MANGANELLA, Renato Eduardo (Lucio D'Ambra)
Massimiliano Manganelli
Nacque a Roma il 1 sett. 1880 da Domenico, direttore generale del ministero dei Lavori pubblici, e da Luigia Villa; la famiglia, benestante, [...] fatto di vendite e per cui progettò sette trilogie romanzesche, di cui ben cinque condotte a termine.
Venata di moralismo e di romanticismo, la sua narrativa, che non appare all'altezza dello stile cinematografico, oscilla tra frivolezza mondana ed ...
Leggi Tutto
BERTOLA DE GIORGI, Aurelio
Emilio Bigi
Nacque a Rimini il 4 ag. 1753, da Antonio Bertolli (detto poi Bertola), di famiglia nobile. Compiuti i primi studi nel seminario di Todi, dove era vescovo il suo [...] gusto personale del B. si condensa nella sua forma più pura, più libera da addentellati con il raziorialismo e il moralismo illuministico, consente qui infatti al critico di trascorrere in mezzo agli artisti "morbidi e dilicati" da lui preferiti, con ...
Leggi Tutto
FAVA, Onorato
Franco D'Intino
Nacque a Collobiano, in provincia di Vercelli, il 7 luglio 1859 da Eusebio e da Gioacchina Fighetti.
Il padre, maestro elementare e autore di alcuni scritti di argomento [...] discendenza: cfr. la lettera al F. cit. da Giglio, p. 23), intrecci amorosi tenui e delicati intrisi di un forte moralismo didascalico, che ben si esprime nella misura breve della novella, non a caso il genere più frequentato: Storielle di Francine ...
Leggi Tutto
ARAOLLA, Girolamo
Claudio Mutini
Nacque a Sassari nel primo ventennio del sec. XVI, da famiglia nobile, che nel 1531 possedeva ancora un castello a Porto Torres. A Sassari l'A. intraprese gli studi [...] ma si tratta per le immagini più felici di motivi troppo frammentari che l'A. si affretta a concludere riparando in un moralismo scontroso e ferrigno. Il Discurso de sa miseria humana e De la Incarnatione de su Segnore nostro Jesu Christu sono delle ...
Leggi Tutto
BETTINELLI, Saverio
Carlo Muscetta
Nacque a Mantova il 18 luglio 1718, da Paola Frugoni e da Girolamo. là probabile che le condizioni di famiglia non fossero troppo umili, se fu ammesso a frequentare [...] tra le ultime prose con le quali il "vecchio Nestore dei letterati italiani" volle recare il suo contributo di moralista alla produzione mondana e galante "color di rosa". Il B., rivolgendosi alle donne, mirava a una più facile popolarità ...
Leggi Tutto
Nacque a Giugliano in Campania nel 1566, come risulta dal Libro I dei battezzati della parrocchia di S. Nicola in cui è riportata la data del 15 febbraio di quell'anno, sebbene Benedetto Croce ne collochi [...] ai rimpianti per la buona musica napoletana del tempo andato. Accanto all'osservazione realistica si colloca una vena di moralismo bonario e indulgente: non così esclusiva e costante, come volle il Croce che per primo la individuò criticamente, bensì ...
Leggi Tutto
CICOGNANI, Bruno
Paolo Petroni
Di famiglia, romagnola, originaria di Modigliana per parte di padre, nacque a Firenze il 10 settembre del 1879 da Dante, magistrato, e da Giulia Nencioni.
Il nonno Filippo, [...] in Uomini visti, II, Milano 1955, pp. 9296; G. De Robertis, Scrittori del Novecento, Firenze 1950, pp. 213-220; F. Carlesi, Icastica e moralità ne "La Velia" di B. C., in Nuova Antologia, luglio 1959, pp. 393-398; G. Di Pino, Il teatro di B. C., ibid ...
Leggi Tutto
CAMERINI, Mario
Alessandra Cimmino
Nacque a Roma il 6 febbr. 1895 da Camillo, noto socialista, avvocato, originario dell'Aquila, e da Laura Genina, di famiglia altoborghese, imparentata con P. S. Mancini.
Il [...] e figurine nella contrapposizione dei due ambienti frequentati dal giornalaio Gianni, alias il signor Max, presentata senza alcun moralismo, per il puro gusto di raccontare divertendosi.
Il signor Max (premiato l'anno stesso a Venezia), segna un ...
Leggi Tutto
ELSHEIMER (Ehltzeimer), Adam
Enrico Parlato
Figlio primogenito del sarto Anton e di Martha Reussen figlia di un bottaio, fu battezzato a Francoforte sul Meno il 18 marzo 1578 e chiamato Adam in onore [...] origini nordiche, ma di un rapporto basato piuttosto sulla convinta adesione a un umanesimo dal forte rigore etico e morale. Nel Contento (1607 c.) il complesso tema iconografico desunto da Mateo Alemán (1599) è incentrato sull'impossibilità di ...
Leggi Tutto
moralismo
s. m. [der. di morale1]. – 1. Tendenza a dare prevalente o esclusiva importanza a considerazioni morali, spesso astratte e preconcette, nel giudizio su persone e fatti della vita, della storia, dell’arte; atteggiamento di rigida...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...