Ogni parlante di una determinata lingua può essere considerato, a suo modo, un linguista dilettante: tutti, almeno una volta, ci siamo chiesti l’origine di un nome o il significato di un’espressione proverbiale. [...] radici con significati referenziali, si sono indebolite, hanno perso il loro legame con la realtà esterna e sono diventati morfemi esclusivamente grammaticali. Uno di questi è, per esempio, il suffisso -mi, utilizzato in greco e in sanscrito come per ...
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È diventata una realtà con la quale rapportarsi, anche su documenti ufficiali, quella consuetudine, consolidatasi in pochi anni, che prevede il ricorso a un nuovo segno grafico, lo schwa, finora quasi [...] dietro alla lotta per la regolamentazione e diffusione di questo gra-/fon-/morfema.In latino, si è già detto, gli aggettivi a due uscite semantica, ossia un ampliamento del valore del morfema grammaticale già esistente che lo schwa vuole andare ...
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[leggi la prima parte]
Le parole-bauli, nel modo in cui Carroll le utilizza e Deleuze le analizza, prendono forma attraverso espedienti morfologici (in questo caso dell’inglese) raramente giustificabili [...] compilato da Samuel Lee e Thomas Kendall nel 1820 – si possono notare lessemi come mutu, “fine”, che si può scomporre nei morfemi mu, “POST.ultimo”, e tu, “stare”. Altro esempio di questo tipo è pono, “verità”, che deriverebbe da po, “notte”, e noa ...
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È cosa nota anche a chi non conosce approfonditamente la linguistica che la lingua che parliamo va incontro a continui cambiamenti. Nascono nuove parole, altre vengono abbandonate, le lingue si evolvono [...] di parte del lessico (le parole) in grammatica (gli ausiliari; le preposizioni; le parti funzionali delle parole come i morfemi…). Farò subito qualche esempio. Prendiamo il caso dei futuri:
-In inglese I will play significa giocherò. La parola will ...
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«Un ladro mi ha rubato la scatoletta»: una frase normalissima, che contiene solo parole di uso comune, tanto che tutti siamo in grado di comprenderne perfettamente il significato; e non si vede perché [...] lingua, distingua almeno una parola da un’altra: per esempio, /p/ è un fonema in quanto distingue /’pane/ da /’kane/. Un morfema si definisce come la più piccola unità linguistica portatrice di significato: ad esempio la –a di ‘bella’, che veicola l ...
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morfema
morfèma s. m. [der. del gr. μορϕή «forma», sul modello di fonema] (pl. -i). – In linguistica, elemento formale che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la categoria grammaticale e la funzione sintattica....
morfemica
morfèmica s. f. [dall’ingl. morphemics, der. di morpheme «morfema»]. – Settore della linguistica strutturale che studia i morfemi sia in quanto elementi lessicali, unità minime significative (m. lessicale, corrispondente approssimativamente...
In linguistica, elemento formativo che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la categoria grammaticale e la funzione sintattica. I m. possono essere isolati, come le preposizioni e le congiunzioni, o uniti...
Linguistica
Morfema che viene anteposto alla radice o al tema, nominale o verbale, per la formazione di una nuova parola (per es., s-contento, in-trattabile, dis-armare): costituisce, con l’infisso e il suffisso, uno dei tre tipi di affisso....