Francesco CrifòIl nostro latino quotidianoFranco Cesati, Firenze, 2024 Sull’«Europeo» del 14 ottobre 1962 uscì un articolo, a firma di Achille Campanile, dal titolo Apertis verbis, ore rotundo, urbi et [...] sensibile alla misurazione dell’impatto determinato dalla lingua latina di tradizione colta sul vocabolario, sulla fonetica, sulla morfologia e sulla sintassi dell’italiano così da descrivere diverse forme di presenza del latino nella lingua di ogni ...
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«Puniamo una bambina, trasalendo di raccapriccio, se dice parolacce, se le dice un maschio ci viene da ridere», scriveva Elena Gianini Belotti negli anni Settanta del Novecento. Tra le tante e variopinte [...] campane hanno visto il fonema che li ha perseguitate per una vita diventare esempio virtuoso dell’italiano. La morfologia del dialetto campano è costituita dalla quasi totale assenza delle vocali finali, di solito sostituite da un suono indistinto ...
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Proseguiamo il viaggio tra i suffissi dei cognomi italiani con alcune curiosità su terminazioni particolari. Perché numerosi cognomi tipicamente lombardi terminano in -aghi?-ago è il suffisso prediale [...] rappresentano una testimonianza molto significativa della lingua italiana in tutta la sua storia e dal punto di vista della morfologia non fa eccezione. Tra i suffissi non più produttivi e quasi estinti dalla lingua, ma conservatisi fra i cognomi ...
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Locus desperatus (Einaudi, 2024) è una faccenda di conti in sospeso, come alcune che riguardano certi fantasmi. E Mari è sempre stato fantasma. In Fantasmagonia, ci aveva insegnato molte cose e ci aveva [...] (e se ne compiace e lo dice, e lo modula secondo le sue esigenze: «quanto a me, sulla via di casa, mi abbandonai alla morfologia e alle sue pregnanze», p. 11).La voce che abita Mari, che lo popola come un fantasma in un vecchio castello, è circondata ...
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Abbiamo discusso in alcune rubriche precedenti della frequente derivazione di nomi e cognomi da toponimi ed etnici. Ci sono a questo punto due domande che legittimamente ci si può porre. La prima: perché [...] ebraico i derivati da mestieri: Bolaffi ‘farmacista’, Cohen ‘sacerdote‘ e, tradotti o adattati nella fonetica e nella morfologia, Astrologo, Orefice e appunto Sacerdote.Infine, ecco il percorso tortuoso del nome Barabba, anche cognome: per via del ...
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Fabio Rossi insegna Laboratorio di scrittura, facente parte del corso integrato in Linguistica italiana, comunicazione e giornalismo, al corso di laurea triennale in Scienze dell’Informazione: Tecniche [...] non è internamente contraddittoria, 3) è continua e progressiva; e 4) è messa in scena dalla lingua, attraverso il lessico, la morfologia, la sintassi, l’interpunzione. Ora, se è così, è chiaro che non si sa scrivere se non si conoscono i principi di ...
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Deonomastica “machiavellica”: sul deonimico Macchiavelli in prospettiva internazionale, con particolare riferimento all’area linguistica polaccaEsempi di onomastica e di deonomastica d’origine italiana [...] la loro costituzione è l’aspetto formale ricevuto come derivazione dall’onimo originale o adattato (e non tradotto) alla morfologia della lingua ospite. Anche se potrebbe sembrare paradossale, infatti, non è il criterio semantico a fare la differenza ...
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Maurizio Trifone«Lo latino è perpetuo». Parole attuali di una lingua anticaRoma, Carocci, 2024 Ordinario di Linguistica italiana e di Sociolinguistica dell’italiano contemporaneo, Teoria e Tecnica del [...] parlato, e quelle dotte (o latinismi o cultismi), recuperate dai testi latini e minimamente adattate alla fonologia e alla morfologia dell’italiano. Di particolare interesse l’esempio del nome maschile albero, dal nome femminile latino arbŏre(m), e l ...
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Luigi Matt«Una soluzione irresistibile» per Gadda: la «lingua italiana arcaica» del Primo libro delle Favole«Studi di grammatica italiana», XLII, 2023, pp. 203-67 Uno degli ingredienti del gran calderone [...] …);‒ apocopi vocaliche e sillabiche fortemente marcate (boccon da scilla, alcun di loro, settimo imperator sacro, me’, piè/pie’…)la morfologia e la morfosintassi:‒ a gallo per ‘a galla’;‒ plurali in -a (anella, castella, dimonia, istipendia…) e in -e ...
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Per quanto non sia semplice stabilire con certezza la produttività di un elemento derivazionale, non c’è dubbio che la suffissazione con -eggiare (‘fare come, essere come, imitare qualcosa o qualcuno’), [...] alcuni strafalcioni scolastici: «Troppo bello, per non essere inventato, l’aneddoto del candidato che, ossessionato dalla morfologia, alla domanda: “Mi dica l’Infinito di Leopardi” rispose “Leopardare”». Replicato negli anni successivi in barzellette ...
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morfologia
morfologìa s. f. [comp. di morfo- e -logia; il termine è stato coniato per la prima volta da Goethe (ted. Morphologie) per indicare l’anatomia comparata]. – In genere, studio, descrizione delle forme. Con sign. particolari: 1. In...
morfologico
morfològico agg. [der. di morfologia] (pl. m. -ci). – Che concerne la morfologia (nei varî usi di questo termine), o, più genericam., che si riferisce alla struttura, alla forma: indagine m., in anatomia comparata; caratteri m....
Termine coniato da J.W. Goethe (ted. Morphologie) nel 1785 per indicare l’anatomia comparata; significa, in generale, studio, descrizione delle forme.
Biologia
Studio della forma e della struttura degli esseri viventi.
La m. esterna descrive...
MORFOLOGIA
Giacomo Devoto
Lo svolgimento della nozione di morfologia risente in questi ultimi anni del contraccolpo delle ricerche fonologiche e di quelle di grammatica generale (v. fonetica; linguistica, in questa App.). Le une e le altre...