Evoluzione, coevoluzione e biodiversità
Anselm Kratochwil
(Fachgebiet Ökologie, FB Biologie/Chemie Universität Osnabrück, Osnabrück, Germania)
Angelica Schwabe
(Institut für Botanik / Abt. Geobotanik [...] singole parti che la compongono (organi omomorfi), come, per esempio, i denti dei vertebrati.
Oltre che ai caratteri morfologici, il concetto di omologia può anche riferirsi ad aspetti biochimici (confronto di enzimi, ormoni, DNA, ecc.) ed etologici ...
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L'Eta dei Lumi: le scienze della vita. I modelli epistemologici della morfogenesi, dell'organizzazione e della finalita
Catherine Wilson
I modelli epistemologici della morfogenesi, dell'organizzazione [...] Ciò spiega sia la stabilità delle specie ‒ le quali, egli affermò, vennero a definirsi non in virtù della loro morfologia, bensì della loro capacità di interfecondazione ‒ sia la loro variazione locale. La Natura evita l'eccessiva mescolanza, poiché ...
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ARNAUDI, Carlo
Vittorio Treccani
Nato a Torino il 23 maggio 1899 da Carlo Angelo e Marianna Dalmazzone, giovanissimo partecipò come ufficiale degli alpini alla prima guerra mondiale conquistando due [...] a direttore dell'istituto di microbiologia agraria e tecnica sono molteplici e hanno riguardato soprattutto la morfologia e fisiologia microbica, la trasformazione microbica degli steroidi, la microbiologia lattiero-casearia e quella dei foraggi ...
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Palpebra
Gabriella Argentin
Red.
Il termine palpebra indica ciascuno dei due veli membranosi mobili che delimitano un'apertura trasversale, la rima palpebrale, e avvicinandosi fra loro coprono la parte [...] retratto o spinto in avanti e ciò determina uno spostamento passivo della palpebra.
Per quanto riguarda la morfologia palpebrale, nelle popolazioni umane si possono riscontrare numerosi fenomeni adattativi in relazione all'ambiente. Tra i mongoli ...
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Lo scheletro della testa nell’uomo e nei Vertebrati.
Anatomia
Anatomia comparata
Dal punto di vista anatomo-comparativo il c. si distingue in neurocranio, che racchiude e protegge l’encefalo e gli organi [...] sec. da P. Camper, il quale pensò di esprimere mediante un valore angolare (angolo facciale del Camper) le variazioni della morfologia facciale. J.F. Blumenbach iniziò in seguito il metodo della craniologia descrittiva. L’introduzione da parte di A.A ...
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Biologia
In batteriologia, speciale formazione che si costituisce, in condizioni ambientali sfavorevoli, all’interno del citoplasma di alcuni batteri aerobi e anaerobi.
Il processo di trasformazione in [...] la parte della botanica che studia le s. di Funghi e di altri vegetali, per lo più dal punto di vista morfologico; questo studio è spesso utile per la classificazione di specie, generi o famiglie.
Sporangi
Apparato nel quale si riproducono le spore ...
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La grande scienza. Cronologia scientifica: 1951-1960
1951-1960
1951
Sui gruppi di omotopia e di omologia. In una serie di articoli (Homologie singulière des espaces fibrés) Jean-Pierre Serre fornisce [...] Claude. Egli dimostra inoltre che i ribosomi sono particelle costituite da ribonucleoproteine. Per i loro fondamentali studi sulla morfologia e la fisiologia della cellula Palade e Claude riceveranno il Nobel 1974 per la medicina o la fisiologia ...
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Antropologia ed etnologia
Fred W. Voget
Introduzione
Il termine antropologia deriva dal greco ἄνθϱωποϚ, uomo, e da λόγοϚ, discorso. Il termine etnologia deriva da ἔθνοϚ, popolo o razza. Alla lettera, [...] valori basilari nel rituale e nei simboli. (v. Fortes e Evans-Pritchard, 1940).
Leo Frobenius diede l'avvio alla morfologia culturale tedesca con il suo concetto di 'paideuma', un'essenza organica di stampo mistico che struttura lo sviluppo culturale ...
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L'Ottocento: biologia. Neurofisiologia e neuroistologia
Guido Cimino
Neurofisiologia e neuroistologia
Gli studi sul sistema nervoso attuati nel corso dell'Ottocento conseguono grandi risultati, tanto [...] , la quale sarà appunto modellata sull'idea generale di rete.
Il metodo istologico della 'reazione nera' e la morfologia delle cellule nervose
Quando Camillo Golgi (1843-1926), alla fine degli anni Sessanta dell'Ottocento, inizia le sue ricerche ...
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Trasformazione delle cellule
Renato Dulbecco
di Renato Dulbecco
Trasformazione delle cellule
sommario: 1. Introduzione: a) trasformazione permanente e abortiva; b) il fenotipo delle cellule trasformate; [...] . La trasformazione è sempre pleiotropica. Tra le variazioni di osservazione più frequente si ricordano: quelle della morfologia delle cellule o delle colonie da queste formate; l'abbreviazione di alcune catene polisaccaridiche presenti sulla ...
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morfologia
morfologìa s. f. [comp. di morfo- e -logia; il termine è stato coniato per la prima volta da Goethe (ted. Morphologie) per indicare l’anatomia comparata]. – In genere, studio, descrizione delle forme. Con sign. particolari: 1. In...
morfologico
morfològico agg. [der. di morfologia] (pl. m. -ci). – Che concerne la morfologia (nei varî usi di questo termine), o, più genericam., che si riferisce alla struttura, alla forma: indagine m., in anatomia comparata; caratteri m....