Termine coniato da J.W. Goethe (ted. Morphologie) nel 1785 per indicare l’anatomia comparata; significa, in generale, studio, descrizione delle forme.
Biologia
Studio della forma e della struttura degli [...] può considerarsi come una sezione nel tempo della organizzazione biologica; e la fisiologia come l’integrale dei vari assetti morfologici del vivente nel tempo.
La m. esterna si sviluppò lentamente dal Rinascimento fino al 19° sec., in confronto, per ...
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Nella morfologia vegetale, asse dei muschi, cilindrico, semplice o ramificato, il quale porta appendici verdi, che servono all’assimilazione. Pur avendone l’aspetto, non è omologo al caule o fusto delle [...] Cormofite, perché fa parte della generazione aploide e non ha né l’origine né la struttura del caule ...
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Deviazione della morfologia esterna o della struttura anatomica di un organo vegetale, determinata da stimoli chimici (concentrazione di composti o di elementi chimici vari). Ne sono esempi le forme nane [...] di piante cresciute in terreni con pochi sali nutritivi; il ritardato accrescimento del fusto e della radice di piantine germinate dovuto a piccole concentrazioni di etilene ...
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VERNAZIONE
Fabrizio CORTESI
Termine della morfologia vegetale con il quale s'indica il modo di presentarsi delle singole foglie entro le gemme. Esaminando infatti sezioni trasversali di gemme, si vede [...] che le singole foglioline si dispongono in vario modo per adattarsi allo spazio disponibile assai angusto: possono essere piane e distese o piegate in senso della lunghezza, o arricciate, o accartocciate, ...
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vallecola Piccola valle, vallicella. anatomia V. ciliari Nella morfologia oculare, gli spazi esistenti tra un processo ciliare e l’altro. botanica I solchi longitudinali che percorrono il frutto delle [...] Apiacee; in fondo alle v. si trovano spesso le vitte ...
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L'Ottocento: biologia. Le origini della morfologia in Germania
Ilse Jahn
Le origini della morfologia in Germania
In Germania il concetto di 'morfologia' ebbe origine dagli studi di storia naturale [...] Meckel. Egli criticò il metodo descrittivo nell'anatomia umana e si adoperò affinché esso fosse integrato con nuovi metodi morfologici per comprendere le leggi che regolano la formazione degli animali.
Contro le tesi di Oken, Meckel e Tiedemann sulle ...
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Botanico (Vire, Normandia, 1775 - Parigi 1840). Si occupò di morfologia e di fisiologia vegetale e fu membro dell'Accademia delle scienze; fu valente disegnatore e illustrò molte delle opere botaniche [...] pubblicate nella prima metà del sec. 19º ...
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Botanico (Londra 1854 - Oakley, Londra, 1934); compì importanti ricerche di morfologia, specialmente di piante fossili. Opere principali: Studies in fossil plants (3a ed., 1912) e An introduction to structural [...] botany (11a ed., 1927) ...
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Botanico tedesco (Brema 1843 - Charlottenburg, Berlino, 1916); scrisse testi di morfologia e di fisiologia; compilò un manuale di botanica farmaceutica e un trattato di botanica generale. Nel 1886 iniziò [...] la pubblicazione della Bibliotheca botanica, raccolta di monografie di autori diversi, riferentisi a tutti i campi della botanica ...
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Botanico (Breslavia 1841 - Berlino 1916). Si occupò di fisiologia e di morfologia delle piante inferiori e dell'anatomia del legno. Curò una ben nota collezione di tavole murali per l'insegnamento dell'anatomia [...] e della botanica generale, per la quale eseguì personalmente molti disegni ...
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morfologia
morfologìa s. f. [comp. di morfo- e -logia; il termine è stato coniato per la prima volta da Goethe (ted. Morphologie) per indicare l’anatomia comparata]. – In genere, studio, descrizione delle forme. Con sign. particolari: 1. In...
morfologico
morfològico agg. [der. di morfologia] (pl. m. -ci). – Che concerne la morfologia (nei varî usi di questo termine), o, più genericam., che si riferisce alla struttura, alla forma: indagine m., in anatomia comparata; caratteri m....