Umanista (Firenze 1445 - Roma 1503), notaio, segretario della repubblica fiorentina; morì durante una ambasceria presso Alessandro VI. Scrisse poesie italiane, specie sonetti "alla burchia", e latine. [...] Tradusse in volgare la Historia de duobus amantibus di E. S. Piccolomini e la storia di Appiano dalla versione latina di P. C. Decembrio ...
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FORMÌGGINI, Angelo Fortunato (App. I, p. 612)
Editore e scrittore, morì suicida a Modena, il 29 novembre 1938, precipitandosi dalla torre della Ghirlandina: atto non di disperazione ma, come mostrano [...] i suoi ultimi nobili scritti Parole in libertà (pubblicati da F. Franchini, Roma 1945), da lui predisposto quale dolente messaggio agli Italiani e solenne consapevole ribellione alle leggi razziali.
Bibl.: ...
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CASTALDO, Antonino
Salvatore Nigro
Nacque e visse a Napoli, dove morì intorno al 1590. Rinomato notaio, fu segretario dell'Accademia dei Sereni e cancelliere della città proprio durante i tumulti del [...] 1547 contro il tentativo spagnolo di introdurre nel Regno di Napoli il tribunale dell'Inquisizione. In mancanza di documenti e testimonianze più dirette, si può in qualche modo ricostruire il suo "ritratto" ...
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Inventore e scrittore italiano (Venezia 1899 - Torino 1932). Appassionato di aeronautica, morì nell'esperimentare un congegno da lui inventato. Nei suoi racconti (I ciechi e le stelle, 1931) e nelle sue [...] poesie (Canti per i nostri giorni, 1931), il fervore scientifico a tratti si amplia in visioni cosmiche ...
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ARSILLI, Francesco
José Ruysschaert
Nacque intorno al 1470 a Senigallia, dove morì poco dopo il 1540. Addottoratosi in medicina a Padova nel 1499, si trasferì quasi subito a Roma, dimorandovi sino al [...] famoso Sacco del 1527, allorché fece ritorno nella città natale. Scarse notizie abbiamo su quest'ultimo periodo della sua vita: gli elementi certi si riducono in sostanza a due date, il 1531, quando figura ...
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Poeta ungherese (Gyón 1884 - Krasnojarsk 1917). Combatté volontario al fronte russo e morì prigioniero in Siberia. Seguace di E. Ady (Versek "Poesie", 1904; An élet szeretője "L'amante della vita", 1917) [...] agli inizî, se ne staccò poi come poeta-soldato nelle liriche Lengyel mezőkön, tábortűz mellet ("Sui campi polacchi, accanto al fuoco di bivacco", 1914); Levelek a Kálváriáról ("Lettere del Calvario", ...
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VERGILIO, Polidoro
Enrico Carrara
Letterato, nato intorno al 1470 in Urbino, dove morì nel 1555. Studiò a Padova e a Bologna.
A Guidobaldo della Rovere, suo signore, dedicò il Liber Proverbiorum (Venezia [...] 1498) che precede di due anni gli Adagia d'Erasmo, da cui si dolse di non essere stato ricordato: ma ciò non turbò fra loro una lunga amicizia. Immensa diffusione e varie traduzioni ebbe il De rerum inventoribus ...
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ZALDUMBIDE, Julio
Raoul Margottini
Poeta equatoriano, nato nel 1833 a Quito, dove morì nel 1887. Si rivelò con un Canto a la música e chiuse la sua attività con due belle traduzioni: una del Lara di [...] Byron e l'altra dei Sepolcri del Foscolo. Fu anche deputato, senatore e ministro della Pubblica Istruzione.
Possedeva la lingua spagnola come pochi, e la sobrietà del suo stile e la perfetta fattura dei ...
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VERINO, Ugolino
Enrico Carrara
Nacque nel gennaio del 1438 a Firenze, dove morì il 10 maggio 1516.
Discepolo del Landino, ne imitò l'esempio della Xandra intitolando Flametta (1463) una raccolta di [...] 82 elegie su un episodio d'amore; e anche apprese da lui a consertare il classico con il cristiano nella visione intitolata Paradisus: ma ben presto si sottrasse a tali tendenze conciliative per farsi ...
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dulce et decorum est pro patria mori
(lat. «è dolce e bello morire per la patria»). – Noto verso delle Odi di Orazio (III, 2, 13), spesso citato per risvegliare l’amor di patria o per esaltare il sacrificio di chi per la patria ha dato la...