Tipo di scrittura musicale che prevede l’insieme simultaneo di più voci (umane e/o strumentali) su diverse altezze sonore, che procedono in direzioni parallele o opposte per intonare inni, preghiere, canzoni, [...] quello di monodia.
Le origini della p. risalgono al 10° sec.: il più antico testo polifonico pervenuto è l’organum Rex coeli, Domine maris nel trattato Musica enchiriadis, attribuito a Ubaldo di Saint-Amand. Le prime forme di p. (organa) furono ...
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Arte che consiste nell’ideare e nel produrre successioni strutturate di suoni. In quanto attività sociale, la m. appartiene a tutte le epoche e a tutte le culture, mutando il proprio significato e la propria [...] La m. può così manifestarsi sia come una elaborazione polifonica (a più voci, secondo una logica imitativa tra le quella della sonata.
Storia della musica
Per la storia della musica ➔ mùsica, stòria della.
Musica popolare
Si indica con il termine ...
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Musicista (S. Maria a Monte 1520 circa - Firenze 1591), padre di Galileo. Fu abile virtuoso di liuto e di viola, buon compositore di musicapolifonica (madrigali) e pioniere dello stile monodico, sia con [...] saggi pratici (Canto di Ugolino, Lamentazioni di Geremia), oggi perduti, sia con i teorici (Dialogo della musica antica et della moderna, 1581), sia con la partecipazione alla Camerata fiorentina. ...
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Musicista (Eresing, Landsberg, 1788 - Monaco 1847). Studiò con J. Schlett e J. Grätz a Monaco, dove fu poi organista della chiesa di S. Michele. Autore di musica sacra, operò attivamente per diffondere [...] il culto dell'antica musicapolifonica. ...
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Compositore di musica, nato circa il 1584, presso Terracina, morto a Loreto il 2 ottobre 1629. Da ragazzo partecipò al coro della chiesa di S. Luigi dei Francegi iri Roma; studiò musica con Giovanni Bernardo [...] è uno dei rappresentanti della scuola romana postpalestriniana: egli usa del basso numerato per l'accompagnamento sull'organo della musicapolifonica vocale. In tale forma, il C. compose e pubblicò libri di Messe, Mottetti, Salmi, Litanie, fino a 12 ...
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Corrispondenza di misura fra due o più cose che siano fra loro in stretta relazione.
Arte
Mondo antico
Non è possibile cogliere una continuità storica nella trasformazione del concetto di p., intesa come [...] l’avvertenza, per la b), che nessuno dei quattro elementi a, b, c, d può essere nullo.
Musica
La teoria delle p. cominciò a formarsi nella musicapolifonica del 12° e 13° sec., quando si trovarono sovrapposti in una stessa battuta valori di durata ...
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Monaco (n. 830 circa - m. 930) nell'abbazia benedettina di Saint-Amand (diocesi di Tournai), ne diresse dall'872 la scuola; passò quindi a dirigere quella dell'abbazia di Saint-Bertin, presso Saint-Omer [...] d'Arezzo nell'uso delle prime lettere dell'alfabeto latino come mezzo per fissare gli intervalli della scala. Il suo merito principale è di aver dato una base teoretica all'organum o diaphonia, da cui doveva poi svilupparsi la musicapolifonica. ...
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Musicista (n. in Alto Adige 1533 circa - m. Stoccarda 1606). Studiò alla cappella aulica di Baviera, insegnando poi a Norimberga e fu maestro di cappella aulico a Hechingen e Stoccarda; compose musica [...] polifonica, sacra e profana. ...
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Musicista inglese attivo tra il 1597 e il 1617. Virtuoso di liuto e di viola, scrisse molta musicapolifonica, nella quale alcune "voci" sono destinate a tali strumenti. ...
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Musicista (Palestrina 1525 - Roma 1594). Massimo musicista italiano del Cinquecento ed esponente di punta della scuola polifonica romana rinascimentale, P. visse per tutta la vita a Roma, alla corte dei [...] di cardinali iniziò l'applicazione delle riforme tridentine alla musica praticata nelle cappelle romane. Si trattava specialmente della messa e del mottetto in polifonia, ove il testo sacro sembrava necessariamente confondersi nel complicato ...
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polifonia
polifonìa s. f. [dal gr. πολυϕωνία, der. di πολύ-ϕωνος, comp. di πολυ- «poli-» e ϕωνή «suono»]. – Propr., molteplicità (e simultaneità) di suoni. In musica, l’unione di più suoni o parti (almeno due) vocali o strumentali che si svolgono...