murīd Nel linguaggio dei mistici musulmani, il discepolo o novizio, il quale intraprende la via mistica al seguito di qualche maestro anziano. ...
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'Ali, fratelli
‛Ali, fratelli
Leader musulmani indiani. Mohamed (n. Moradabad, od. Uttar Pradesh, 1878-m. 1931) e Shaukat (n. Moradabad 1873-m. 1938). Nati in una famiglia di orientamento liberale, [...] negli anni 1919-24 condussero il movimento Khilafat in congiunzione con il movimento di gandhiano. In seguito si dedicarono alla promozione degli interessi dei musulmani come comunità separata. ...
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ISLAMISMO.
Carlo Alfonso NALLINO
Bruno DUCATI
Ernst KUHNEL
Sommario. - 1. Generalità (p. 603); 2. Distribuzione geografica e statistica dei musulmani (p. 604). - Sistema religioso: 3. Considerazioni [...] divieti di cibi, che Dio aveva imposti agli ebrei quale punizione di loro colpe e che poi limitò di molto per i musulmani. Ad ogni modo la Legge islamica è venuta ad abrogare tutte le precedenti.
Gl'insegnamenti del Corano e quelli che Maometto aveva ...
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Nome che gli Abissini davano ai musulmani del Nord e del centro dell’Etiopia. Nei paesi arabi dell'Africa del Nord, designava i musulmani provenienti dalla costa eritrea e somala. ...
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Nome di varî principi e sultani musulmani: di essi, più noti sono un figlio di Tamerlano (prima metà sec. 15º), che fu sultano dell'Azerbaigian e dell'Iraq, e due sultani d'India, delle dinastie di Gujarat [...] e di Khandesh (sec. 16º) ...
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Nome ("il Baghdadita") di varî personaggi musulmani, fra i quali sono da ricordare ‛Abd al-Qāhir al-B., teologo (sec. 11º), autore di un noto trattato eresiologico, e ‛Abd al-Qādir al-B., filologo (sec. [...] 17º), la cui opera principale è la Khizānat al-adab ("Tesoro letterario"), fonte storica letteraria tarda ma importante per i materiali anteriori in essa conservati ...
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Moschea e scuola superiore di studi musulmani del Cairo. Fondata come luogo di culto nel 970 dal generale fatimida Giawhar, cominciò presto a servire da luogo d’istruzione per le discipline religiose e [...] giuridiche, comprese le scienze sussidiarie (grammatica, retorica, aritmetica ecc.), ed è tuttora il maggior centro di studi teologici e giuridici del mondo islamico. Dopo essere stata a lungo esente da ...
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MĀLIKITI
Carlo Alfonso Nallino
. Nome dei musulmani seguaci del sistema o rito o scuola (madhhab, v.) di Mālik ibn Anas (v.), nelle pratiche del culto e nel diritto. Il sistema mālikita ebbe subito [...] Prefazione alla trad. italiana di Khalīl ibn Isḥāq, I, pp. v-x e xv-xix; M. Morand, Introduction à l'étude du droit musulman algérien, Algeri 1921, pagine 66-68, 72-93; J. López Órtiz, La recepción de la escuela malequí en España, Madrid 1931 (estr ...
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(arabo ‛Arab) In senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia, comunemente tutti gli individui di lingua araba, cioè gli abitanti dell’Arabia, della Siria, del Libano, della Giordania e dell’Iraq. [...] pensiero appare oggi l’interesse per le teorie politiche di Platone, e lo sforzo di inserirle nel corpo della società musulmana: come Platone per la polis greca, egli cercò per la polis islamica il miglior reggitore, individuato nel Califfo-filosofo ...
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Libro sacro dell’islam, costituito dall’insieme delle rivelazioni ricevute da Maometto, in lingua araba, per bandire la sua nuova religione e dare assetto alla società dei fedeli. Inizialmente affidate [...] della prima sūra, detta al-fātiha («l’Aprente»), di soli 7 versetti, inno di lode a Dio, l’orazione più usata dai musulmani. Un’altra suddivisione è quella in sūra meccane e sūra medinesi, con riferimento alle due città sante, Mecca e Medina, dove si ...
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infedele
infedéle agg. e s. m. e f. [dal lat. infidelis, comp. di in-2 e fidelis «fedele»]. – 1. agg. Di persona che, per debolezza, per volubilità o per più consapevoli motivi, non osserva la fede dovuta, che abusa della fiducia da altri...
imam
imàm s. m. [dall’arabo imām, propr. «colui che sta davanti agli altri»]. – Nel mondo islamico: 1. Il sovrano della monarchia universale musulmana, ossia il califfo dei musulmani ortodossi o sunniti. Presso i musulmani sciiti, il titolo...