Pseudonimo dello scrittore francese François-Marie-Alexandre Carcopino-Tusoli, nato il 3 luglio 1886 a Numea (Nuova Caledonia) dove il padre dirigeva un reclusorio. Certo anche alle impressioni infantili si deve se C., dopo un comune noviziato simbolistico, si dedicò con curiosa acutezza all'analisi di un mondo di criminali e di miserabili, di fronte ai quali, per virtù di comprensione e rappresentazione, ...
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BARTH, John Simmons (App. IV, i, p. 229)
Scrittore statunitense. A sette anni di distanza dalla trilogia di novelle Chimera (1972), B. ha pubblicato Letters (1979), summa conclusiva di tutta la prima parte della sua carriera; monumentale romanzo epistolare dalla lunga e travagliata gestazione e dall'ancor più intricata sovrapposizione di temi e personaggi, il testo delega infine al lettore il compito ...
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Pseudonimo della poetessa bulgara Elisaveta Ljubomirova Belčeva, nata a Sofia il 16 aprile 1893 e ivi morta il 23 marzo 1991. Iniziò a scrivere e a pubblicare giovanissima: nel 1915 apparvero con il suo vero nome sulla rivista Săvremenna misăl (Il pensiero contemporaneo) due poesie. Negli anni successivi abbandonò la letteratura per andare a insegnare in provincia. Sposata con I. Šapkarev (figlio dello ...
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Pseudonimo del narratore e moralista francese Jacques Boutelleau nato a Barbezieux (Charente) il 2 gennaio 1884. Alla letteratura o almeno alla pubblicazione, è arrivato piuttosto tardi. L'Epithalame (1921; trad. ital.: Canto nuziale, Roma 1945) mostra però d'acchito uno scrittore pervenuto a piena maturità mentale e al riconoscimento del proprio mondo poetico e della propria misura stilistica. Le ...
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Scrittore francese, morto il 2 aprile 1942.
Bibl.: C. Cé, Regards sur l'oeuvre d'E. E., Parigi 1935; M. H. Ilsey, E. Estauniè's message, in French Review, XVI (1942-43), pp. 461-71. ...
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Pseudonimo del giornalista e narratore cèco Eduard Schmidt, nato a Praga il 1° gennaio 1888, ivi morto nel 1946.
Compose per il cabaret "Il sette rosso" canzoni, sketchs, storielle poliziesche, couplets e parodie politiche. Sotto l'influsso degli arabeschi di Neruda, scrisse umoresche, brevi bozzetti di genere, arguti feuilletons su curiosità architettoniche e vecchie cose di Praga: Potulky pražského ...
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). - Poeta spagnolo, morto a Barcellona il 12 dicembre 1995; professore emerito dell'università di Barcellona. A coronamento di una vasta produzione, pubblicò El espejo y la hoguera (1988), Ocupación del fuego (1990), Antología poética (1994); postumo è il volume Iniciación a la sombra (1996), in cui compaiono le sue ultime venti liriche, destinate originariamente a costituire il nucleo iniziale di ...
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Pseudonimo e dal 1924 nome ufficiale di Shmuel Yosef Czaczkes, scrittore di famiglia ebrea, nato a Buczacz (Galizia) il 17 luglio 1888 e morto a Rehovot (Israele) il 17 febbraio 1970. Membro dell'Accademia della lingua ebraica dal 1954, fu insignito per due volte (1954 e 1958) del premio Israele e nel 1966 vinse, insieme alla poetessa N. Sachs, il premio Nobel per la letteratura, riconoscimenti che ...
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Dopo che lo scientismo positivista, nella seconda metà del 19° sec., aveva aspirato a fare della b. uno strumento ad alta precisione - caratterizzato dal vaglio scrupoloso dei documenti storici e delle testimonianze secondarie, dal reperimento di dettagli di ogni sorta e da una presentazione dei materiali il più possibile obiettiva e precisa -, all'inizio del Novecento il valore scientifico del procedimento ...
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Scrittore, nato a Signa il 16 agosto 1889. Industriale fino a 35 anni, viaggiò molto, specie in America e in Inghilterra; tornato in patria, attende ai proprî poderi. È collaboratore, fra l'altro, del Corriere della sera.
Un senso patriarcale della terra e della natura, un interesse vivo per le psicologie semplici, istintive, uniti a un gusto vivace e a volte sensuale per le avventure, per i contrasti ...
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eco-centrale
s. f. Centrale per la produzione di energia le cui emissioni risultano poco inquinanti per l’ambiente. ◆ Secondo gli 007 dell’ambiente, la eco-centrale creava «un alto tasso di inquinamento prodotto dall’emissione di ceneri, polveri...
megawatt
‹-vàt› s. m. [comp. di mega- e watt]. – Unità di misura della potenza, pari a 106 watt, usata soprattutto per misurare la potenza prodotta, su grande scala, utilizzando le diverse fonti di energia; simbolo: MW.