Scrittore, giornalista e critico italiano (Voghera, Pavia, 1930 - Milano 2020). Di formazione giuridica, negli anni Sessanta aderì alla neoavanguardia (Gruppo 63), dando inizio a una feconda carriera letteraria come romanziere, saggista e poeta e improntando tutte le sue opere di un profondo e costante impegno civile. Assiduo collaboratore di importanti quotidiani e periodici, è stato anche valente ...
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(App. III, I, p. 60)
Poeta spagnolo, morto a Madrid il 14 dicembre 1984. Nel 1977 gli è stato concesso il Premio Nobel per la Letteratura, che va ad aggiungersi al Premio Nacional de Literatura assegnatogli nel 1933. È stato membro di numerose accademie spagnole e dell'America Latina.
Dopo la prima esperienza di ''poesia pura'' di stampo surrealista (egli stesso riconobbe l'influsso nella sua opera ...
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Scrittore spagnolo nato il 17 ottobre 1920 a Valladolid, dove vive. Personalità schiva e appartata, ottimo giornalista del grande giornale liberale El Norte de Castilla (di cui fu anche direttore), membro della Real Academia de la lengua dal 1973. Esordisce nel 1948 col romanzo La sombra del ciprés es alargada (premio Nadal) e continua negli anni Cinquanta, ma soprattutto nel decennio trascorso, con ...
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Scrittore russo, nato nel villaggio di Bol′šoj Ugol, governatorato di Olonec, il 17 ottobre 1870, morto nel 1937: di origine contadina, fu uno dei primi scrittori proletari. Nonostante la sua adesione alla rivoluzione, il suo temperamento individualistico non gli permise di decantare le collettività e le opere della rivoluzione, sicché si trovò presto isolato e dimenticato. Autodidatta, iniziò l'attività ...
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Poeta americano, nato a Garretsville, Ohio, il 21 luglio 1899, morto nel golfo del Messico il 26 aprile 1932. Giovane precoce, sensitivo ed entusiasta, vagheggiò di "creare, nella tradizione di Whitman, il mito della grandezza dell'America". Sebbene appartenente a una famiglia ricca, trascurò di compiere studî regolari. Le sue letture - T. S. Eliot e E. Pound, W. Blake, A. Rimbaud e J. Laforgue, tra ...
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Pseudonimo di Rafael Múgica (altro pseudonimo: Juan de Leceta). Narratore, critico e poeta spagnolo, nato il 18 marzo 1911 a Hernani (Guipúzcoa). Ha studiato ingegneria; come poeta esordisce nel 1935, con Marea de silencio (Premio del centenario Bécquer). Tace per dieci anni. Nel 1946 riprende l'attività letteraria col racconto Tentativas. Solo nel 1960 ritorna al genere narrativo con Penultimas tentativas, ...
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Retore greco e maestro di retorica, vissuto circa tra il 104 e il 22 a. C. Non si sa quando abbia lasciato Pergamo per Roma; era già avanti negli anni e già famoso (tra i Romani l'oratore M. Calidio era stato alla sua scuola a Pergamo o in Roma stessa), quando fu scelto da Cesare come maestro di Ottaviano. Con Ottaviano fu ad Apollonia nel 44, poi, dopo la morte di Cesare, lo seguì in Roma dove rimase ...
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Scrittrice austriaca, nata a Vienna il 1° novembre 1921. Compiuti gli studî ginnasiali, ha seguìto alcuni corsi di medicina all'università e ha quindi svolto attività di lettrice presso la casa editrice Fischer a Vienna (1949-50) e a Francoforte sul Meno, collaborando poi per qualche tempo alla creazione della "Volkshochschule" di Ulma, diretta da Inge Scholl. Nel 1953 ha sposato il poeta Günter Eich, ...
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Scrittore, nato a Torino il 22 ottobre 1898, morto a Milano il 7 ottobre 1955. Diplomato in ragioneria e amministratore di società industriali, si era liberamente formato alla scuola di F. Neri e C. de Lollis, della cui rivista, La Cultura, fu attivo collaboratore e di cui costituì il centro dopo la morte del fondatore (1928). Amico di P. Gobetti, fece parte anche del gruppo di Rivoluzione liberale, ...
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Scrittore politico, nato ad Avellino il 30 maggio 1892, morto ivi il 5 gennaio 1947. Avvocato militante, cominciò a occuparsi di politica nel Corriere dell'Irpinia di Avellino con una serie di articoli (1923-25) contro la riforma scolastica di G. Gentile. P. Gobetti lo scoprì, lo indusse a scrivere La rivoluzione meridionale, Torino 1925; nuova ed. accresciuta, Roma 1945. Caduto il fascismo, il D. ...
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eco-centrale
s. f. Centrale per la produzione di energia le cui emissioni risultano poco inquinanti per l’ambiente. ◆ Secondo gli 007 dell’ambiente, la eco-centrale creava «un alto tasso di inquinamento prodotto dall’emissione di ceneri, polveri...
megawatt
‹-vàt› s. m. [comp. di mega- e watt]. – Unità di misura della potenza, pari a 106 watt, usata soprattutto per misurare la potenza prodotta, su grande scala, utilizzando le diverse fonti di energia; simbolo: MW.