(App. IV, I, p.160)
Scrittore, morto a Torino il 10 dicembre 1987. L'innesto del fantasioso, dell'imprevedibile e del curioso nel conformistico vivere quotidiano induce A. ne Il primo quarto di luna (1976) a inventare un personaggio in parte picaresco e in parte emarginato, ridotto a "macchia sul muro" dall'ambiente esterno. Situazione ampiamente riconoscibile anche nell'angosciosa solitudine e nella ...
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(App. III, I, p. 132)
Scrittore francese, morto a Parigi il 12 gennaio 1986. Nel 1952 aveva ottenuto il Grand Prix dell'Académie Française e nel 1960 il Grand Prix National des Lettres. Nel 1968 era andato a occupare all'Académie Française il posto lasciato vuoto da Maurois.
Nell'ultima produzione letteraria, il senso profondo di una morale co niugabile con l'estetica viene filtrato attraverso le sue ...
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Poeta portoghese, nato a Mexilhoeira Grande (Portimão, Algarve) il 29 aprile 1949. È professore di letteratura portoghese presso l'Universidade Nova di Lisbona.
La ricerca di un proprio stile espressivo caratterizza la poesia di J. fin dal volume d'esordio, A noção do poema (1972). Sono seguiti As inumeráveis águas (1974) e O mecanismo romântico da fragmentação (1975, premio Pablo Neruda), e con il ...
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Scrittore, nato a Rodi Garganico (Foggia) il 23 gennaio 1926. Laureato in lettere a Firenze, collabora a quotidiani (Il Messaggero, La Stampa) e ai programmi culturali della RAI. I suoi primi romanzi, di carattere autobiografico (Aria cupa, 1952) o dal più complesso intreccio romanzesco (Dove abita il prossimo, 1954; I delfini sulle tombe, 1958), risentono di un gusto neorealista di stampo meridionale, ...
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(App. IV, I, p. 470)
Poeta, romanziere e drammaturgo belga. Negli anni Settanta la sua produzione letteraria rimane caratterizzata da una notevole virtuosità linguistica, di tematica e di tecnica eterogenee, particolarmente operante nelle liriche: accanto al dotto Heer Everzwijn(1970, "Signor Cinghiale"), la poesia retorica Van horen zeggen (1970, "Da sentir dire") e, accanto ai versi antireligiosi ...
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Critico, poeta e scrittore sovietico, nato a Pietroburgo il 19 marzo 1882, morto a Kuncevo il 28 ottobre 1969. C. crebbe a Odessa; autodidatta, studiò l'inglese e nel 1903-04 fu corrispondente da Londra, dove approfondì lo studio della letteratura inglese e americana: in particolare amò la poesia di W. Whitman, che per primo divulgò in Russia (la prima, parziale traduzione apparve nel 1907). Intenso ...
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Poeta, romanziere e saggista inglese, nato a Leamington (Warwickshire) l'11 marzo 1920. Ha studiato al Leamington College, al Downing College di Cambridge e all'università di Alessandria d'Egitto; ha insegnato in varie università inglesi (Birmingham, Leeds, Warwick), ma soprattutto all'estero, in Egitto, Giappone, Germania, Cina, Thailandia, India. Ha collaborato come giornalista a Scrutiny, Encounter, ...
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Studioso sovietico di teoria della letteratura (nato ad Orël il 17 novembre 1895, morto a Mosca il 7 marzo 1975). La notorietà di B. è affidata in massima parte ai suoi studi dostoevskiani (Problemy tvorčestva Dostoevskogo (1929, "Problemi dell'opera di Dostoevskij"), riapparso, ampliato e rifatto, come Problemy poetiki Dostoevskogo, 1963, trad. it. "Dostoevskij (poetica e stilistica)", Torino 1968, ...
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Pseudonimo dello scrittore russo M. A. Landau, nato nel 1886 e morto a Nizza il 28 febbraio 1957. Studiò chimica e legge. Quando nel 1919 abbandonò la Russia per Parigi, era scrittore ancora sconosciuto avendo pubblicato solo un volume critico su Tolstoj e Romain Rolland. A Parigi fu uno dei redattori della rivista Grjaduščaja Rossija ("Russia che avanza") e, dopo la sospensione di questa, attivo collaboratore ...
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Poeta, nato a Settimo Milanese il 20 agosto 1874. In tempi di futurismo, ha assunto, per una singolare affinità spirituale, la lingua e il tono stesso dei poeti del Quattro e Cinquecento, quali il Boiardo, l'Ariosto, il Berni e soprattutto il Pulci. Ed ha pagine ariose e saporite, specialmente nel Boccaccino (Bari 1920), poema in ottave, in cui canta la giovinezza spensierata e amorosa del Boccaccio ...
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eco-centrale
s. f. Centrale per la produzione di energia le cui emissioni risultano poco inquinanti per l’ambiente. ◆ Secondo gli 007 dell’ambiente, la eco-centrale creava «un alto tasso di inquinamento prodotto dall’emissione di ceneri, polveri...
megawatt
‹-vàt› s. m. [comp. di mega- e watt]. – Unità di misura della potenza, pari a 106 watt, usata soprattutto per misurare la potenza prodotta, su grande scala, utilizzando le diverse fonti di energia; simbolo: MW.