Poeta cèco, nato a Slavĕtín (Louny) il 26 febbraio 1898, morto suicida a Praga il 12 novembre 1951.
Condividendo le aspirazioni dell'avanguardia che debuttò intorno al 1920, B. aderì in principio alla tendenza proletaria, e le sue prime raccolte, Cesta k lidem ("Il cammino verso gli uomini", 1923: scritta in collaborazione con lo zio Arnošt Raž), Věrný hlas ("La voce fedele, 1924"), Zlom ("Frattura", ...
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Pseudonimo del saggista e romanziere inglese Eric Arthur Blair, nato il 25 giugno 1903 a Motihari, Bengala (India britannica) morto il 21 gennaio 1950 a Londra. Studiò a Eton e nel 1922 si arruolò nella polizia imperiale e si recò in Birmania ove rimase per cinque anni. Tornato in Europa visse di espedienti a Parigi e in Inghilterra; su tali esperienze è basato il suo primo volume Down and out in Paris ...
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Scrittore, morto a Roma il 6 novembre 1962. Socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei nel 1953, nel 1957 gli venne conferito il premio Feltrinelli per la letteratura. Con gli anni B. ha approfondito il suo gusto per la divagazione in margine all'opera di alcuni scrittori prediletti, quasi sempre nell'ambito della letteratura italiana. All'Ariosto, pretesto letterario e umano particolarmente affine ...
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Scrittore brasiliano; durante la sua forzata permanenza in Europa e specialmente nei paesi dell'Est, dato l'esilio politico a cui l'aveva costretto il governo Dutra come parlamentare comunista (il partito fu sciolto nel 1946), A. ha concepito un vasto disegno romanzesco, influenzato dalle teorie del realismo socialista e, tecnicamente, dai romanzi di storia contemporanea di Ehrenburg: Os subterrâneos ...
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Giornalista e scrittore, nato a Orvieto il 7 febbraio 1874, morto a Milano il 6 settembre 1947. Fu il primo redattore viaggiante italiano e la sua fama varcò i confini del proprio paese. Troncò gli studî per divenire redattore del Fanfulla di Roma, ma presto passò al Corriere della sera, dove rimase per venticinque anni. La guerra anglo-boera lo pose in vista come inviato speciale. Non ci fu poi grande ...
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Poetessa austriaca, nata a Klagenfurt il 25 giugno 1926.
Dopo aver studiato filosofia a Vienna, dove si è addottorata con una tesi su Die kritische Aufnahme der Existentialphilosophie Martin Heideggers, ha ottenuto il primo riconoscimento ufficiale con il premio conferitole nel 1953 dal cenacolo letterario Gruppe 47 per una serie di poesie apparse in periodici diversi e poi riunite nel vol. Die gestundete ...
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Scrittrice inglese, nata a Sheffield il 5 giugno 1939. Ha studiato alla Mount School di York e al Newnham College di Cambridge (1957-60). Ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Rhys Memorial Prize (1966), il Black Memorial Prize (1968) e l'E. M. Forster Award (1973).
Tema cardine della sua opera narrativa è la condizione della donna, analizzata nell'ampia e variegata fenomenologia di lotte, ...
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Scrittore e pittore lettone, nato a Riga il 14 ottobre 1906; figlio del poeta Viktors, come suo padre fu diviso tra due passioni: pittura e letteratura. Si laureò all'Accademia di belle arti di Riga (1929-35) e partecipò a varie esposizioni in patria e all'estero. In esilio dal 1944, prima in Germania, poi negli S. U. A. (California).
Intorno al 1926 pubblicò le prime poesie, ancora legate agli schemi ...
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Scrittore statunitense, morto a Baltimora il 28 settembre 1970. Nel 1953 pubblica la seconda trilogia District of Columbia, che è meno organica della prima, USA (1930-1938) perché D.P. sembra accentuare ormai una fede democratica di spirito più sciovinistico.
È da questo punto di vista che egli conduce le sue polemiche contro i tre sistemi politici che più degli altri gli sembrano insidiare quella ...
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Sincope (dal gr. synkopḗ, lett. «atto del tagliuzzare») in ➔ fonetica storica è il fenomeno che consiste nella scomparsa di un suono o di una ➔ sillaba all’interno di una parola (per la caduta in posizione finale di parola si parla di apocope). Tale processo è un effetto di ➔ semplificazione che tende a una struttura sillabica elementare e semplice di tipo CV (consonante + vocale, come pa.ta.ta). Ciò ...
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eco-centrale
s. f. Centrale per la produzione di energia le cui emissioni risultano poco inquinanti per l’ambiente. ◆ Secondo gli 007 dell’ambiente, la eco-centrale creava «un alto tasso di inquinamento prodotto dall’emissione di ceneri, polveri...
megawatt
‹-vàt› s. m. [comp. di mega- e watt]. – Unità di misura della potenza, pari a 106 watt, usata soprattutto per misurare la potenza prodotta, su grande scala, utilizzando le diverse fonti di energia; simbolo: MW.