Narratore, poeta e giornalista, nato a Parigi il 10 settembre 1887. Compì lunghi e numerosi viaggi e aderì fin dagli inizî alle tecniche futuristiche e a una sorta di trasposizione letteraria del cubismo. La sua attività è multiforme. Esordì coi versi accesi e coloriti di Pâques à New York, cui succedono Séquences (1912), Du Monde Entier (1919), La fin du Monde (1919) nei quali innesta i suoi esperimenti ...
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Scrittrice inglese, nata a Liverpool il 21 novembre 1934. Compiuti gli studi alla Merchant Taylors School di Londra (1949-60), prima di approdare al romanzo ha percorso una discreta carriera di attrice. Con la sola eccezione di Sweet William (1976), i suoi romanzi sono incentrati su un atto di violenza, spesso gratuita, o su una morte solo all'apparenza accidentale.
Il presente, la memoria, la vita ...
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Poeta inglese, nato a York il 2 febbraio 1907. Laureatosi ad Oxford, divenne insegnante. Nel 1939, poco prima dello scoppio della seconda Guerra mondiale, si trasferì negli Stati Uniti di cui ha preso la cittadinanza.
Tra i poeti inglesi della generazione affermatasi negli anni tra le due guerre, A. è una delle personalità maggiori quanto a risultati e più significative quanto a caratteri. Nel mondo ...
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Scrittrice e pensatrice francese, nata a Parigi il 3 febbraio 1909, morta a Ashford (Inghilterra) il 24 agosto 1943. Di alta statura morale, fu pensatrice profonda e intensa tanto da dar vita nella sua breve esistenza a un originale connubio di esperienze di riflessione filosofica e politica e di azione solidaristica tra le più interessanti del 20° secolo.
Di famiglia ebrea colta e raffinata, figlia ...
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Scrittore polacco di lingua yiddish (Leoncin, Varsavia, 1903 - Miami 1991), naturalizzato statunitense nel 1943. Cresciuto in una famiglia di rabbini ḥasidici, nel 1935, dopo la pubblicazione del primo romanzo (Der Sotn in Goray), emigrò negli USA, raggiungendo il fratello maggiore Israel Joshua (v. oltre). Collaboratore del quotidiano newyorchese Jewish Daily Forward, a lungo diretto da A. Cahan (1860-1951), ...
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(App. III, I, p. 247; IV, I, p. 304)
Scrittore tedesco, morto a Langenbroich/Eifel (Renania) il 16 luglio 1985.
In insoluta continuità con la precedente opera e azione ha sino alla fine animosamente denunciato la trivializzazione dell'evoluzione politica nel suo paese e il coinvolgimento in essa della Chiesa, da cui ostentatamente si è allontanato. Ma, anche perché segnato da eventi dolorosi, su tutti ...
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Scrittore, nato a Firenze il 14 luglio 1884. Dal 1910 al 1923 fu critico letterario della Tribuna (talvolta firmando con lo pseudonimo "Il tarlo"); nel 1919 partecipò con V. Cardarelli e con altri alla fondazione della Ronda. Ha viaggiato molto, per conto di giornali, specie in Inghilterra, in America e in Grecia. Ora è collaboratore del Corriere della sera e di altri giomali e riviste, italiani e ...
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(App. III, I, p. 291)
Scrittore, morto a Siena il 19 settembre 1985. Se La giornata di uno scrutatore (1963) presenta un personaggio non più allegorico, come ne I nostri antenati (rist. nel 1985), ma concreto, in cui si riflettono la condizione esistenziale di C., i suoi dubbi e le sue sfiducie sugli esiti della democrazia italiana dopo la lotta di liberazione, Marcovaldo ovvero le stagioni in città ...
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Scrittore, nato a Roma il 28 settembre 1899. Fu per alcuni anni redattore di varî giornali e periodici (L'Idea nazionale, Corriere italiano, La Tribuna, Il Travaso delle idee, ecc.); ora collabora specialmente alla Gazzetta del Popolo e dirige (1938), con C. Zavattini, il settimanale umoristico Il Settebello di Roma.
Il C. rivelò le sue doti di singolare umorista in divagazioni tra paradossali ed epigrammatiche, ...
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(App. III, II, p. 245)
Scrittore e critico, rettore dell'università d'Urbino ininterrottamente dal 1947 e senatore a vita (luglio 1984), dal 1981 anche presidente del premio ''La penna d'oro''; ha continuato ad alternare il proprio impegno di critico e studioso della letteratura italiana e straniera con l'opera, altrettanto feconda, di traduzione e cura di testi letterari (Maritain, Lorca, Ortega y ...
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eco-centrale
s. f. Centrale per la produzione di energia le cui emissioni risultano poco inquinanti per l’ambiente. ◆ Secondo gli 007 dell’ambiente, la eco-centrale creava «un alto tasso di inquinamento prodotto dall’emissione di ceneri, polveri...
megawatt
‹-vàt› s. m. [comp. di mega- e watt]. – Unità di misura della potenza, pari a 106 watt, usata soprattutto per misurare la potenza prodotta, su grande scala, utilizzando le diverse fonti di energia; simbolo: MW.