. Nome con cui si indica in Italia quel tipo di narrativa che nei paesi anglosassoni, dove è più largamente diffusa, si chiama science-fiction, e che consiste nello sviluppare un intreccio logico ed essenzialmente tradizionale, con personaggi in senso lato attendibili, partendo da un dato, un'ipotesi o un'intuizione di carattere più o meno plausibilmente scientifico. Sebbene non manchino, nella storia ...
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. Stile o maniera artificiale, dotta, raffinata, simile a quella considerata caratteristica della letteratura, specialmente della poesia, greca, che fiorì ad Alessandria sotto i Tolomei.
La poesia classica era stata poesia occasionale; Teocrito, Callimaco, invece, scrivono idillî, inni, prescindendo da effettive circostanze religiose o politiche o civili della vita reale, creano atmosfere e quadretti ...
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La cultura degli anni Settanta del 20° sec. ha prestato una particolare attenzione alle teorie del c. e del riso, facendo circolare in modo nuovo alcuni 'classici' del Novecento, rimasti relativamente in ombra nei decenni precedenti: da Le rire (1899) di H. Bergson a Der Witz und seine Beziehung zum Umbewussten (1905) di S. Freud, a L'umorismo (1908) di L. Pirandello. A questi saggi è stato attribuito ...
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Niccolò Machiavelli nacque a Firenze il 3 maggio 1469. Sulla sua formazione dà notizie il Libro dei Ricordi del padre Bernardo, dottore in legge. Il 19 giugno 1498 divenne segretario della seconda cancelleria di Firenze; con la nomina di Pier Soderini a gonfaloniere a vita (1502) acquistò maggior peso, ma con la caduta di questo (31 agosto 1512) e il ritorno dei Medici a Firenze fu rimosso dall’incarico ...
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Nato a Brivio (Como) il 5 dic. 1810 da Celso e da Rachele Gallavresi, vi rimase fino a undici anni presso il nonno, mentre la famiglia si era trasferita a Milano. Morto il nonno, egli venne mandato a Sondrio, nel collegio dove insegnava il fratello Cesare, maggiore di lui di sei anni e divenuto capo della numerosa famiglia dopo la morte del padre. Il C. seguì poi Cesare a Como dove continuò gli studi. ...
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Nacque a Giussano (Milano) il 15 maggio 1878 da Decio e Margherita Sartirana. Durante il curriculum degli studi secondari e universitari si diede una solida formazione sul versante della filologia romanza, si appropriò di un metodo rigoroso di ricerca di fondamento storicistico, studiò le lingue moderne (inglese, francese, tedesco e spagnolo).
Esordi con note asciutte, perentorie, eleganti, che riguardavano ...
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Nacque a Milano il 31 luglio 1851 da Giovanni e Caterina Perego. A soli nove anni gli morì il padre, lasciando una famiglia numerosa di cui si assunse il carico la madre, donna energica e coraggiosa con un passato di combattente durante le Cinque giornate quarantottesche. Il D. frequentò dal 1863 al '71 la scuola e il liceo "Beccaria", poi l'accademia scientifico-letteraria dove si laureò in lettere ...
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Matteo Maria Boiardo (Scandiano 1441-1494), di famiglia feudataria degli Estensi, visse tra Scandiano, Ferrara, Modena (di cui fu governatore tra il 1480 e il 1482) e Reggio (di cui fu capitano nel 1487). Dotato di una seria educazione umanistica, le sue prime opere sono latine: i Pastoralia e gli Epigrammata. Per assecondare gli interessi del duca Ercole volgarizzò la Ciropedia di Senofonte e le Storie ...
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Nell'ambito degli studi umanistici la c. è fra i campi che hanno subito negli ultimi decenni le trasformazioni più radicali. Questo è avvenuto soprattutto grazie a un allargamento dei suoi confini, che rischia talvolta di produrre una perdita di specificità, o un appiattimento su altri settori paralleli come l'antropologia o la storia culturale (i Cultural Studies). D'altronde già nel 1958 R. Wellek ...
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Ugo Foscolo nacque a Zante nel 1778, da madre greca e padre veneziano. Si trasferì nel 1793 a Venezia. Dal 1797 al 1815 fu ufficiale del contingente italiano dell’esercito napoleonico e si dedicò prevalentemente all’attività letteraria, anche ricoprendo per pochi mesi la cattedra di Eloquenza all’Università di Pavia. Alla caduta di Napoleone lasciò per sempre l’Italia, stabilendosi dapprima in Svizzera ...
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eco-centrale
s. f. Centrale per la produzione di energia le cui emissioni risultano poco inquinanti per l’ambiente. ◆ Secondo gli 007 dell’ambiente, la eco-centrale creava «un alto tasso di inquinamento prodotto dall’emissione di ceneri, polveri...
megawatt
‹-vàt› s. m. [comp. di mega- e watt]. – Unità di misura della potenza, pari a 106 watt, usata soprattutto per misurare la potenza prodotta, su grande scala, utilizzando le diverse fonti di energia; simbolo: MW.