Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato corretto in un dato momento storico (cfr. Serianni 2008: 5). In grammatica, l’ortografia è l’impiego corretto dei segni grafematici (lettere e combinazioni di lettere) e paragrafematici (interpunzione ...
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Comunicazione
Raffaele Simone e Lucio D'Amelia
Derivato dal latino communis, "comune a molti o a tutti", il termine comunicazione indica in generale l'attività del comunicare: esso si applica a ogni processo consistente nello scambio di messaggi o di informazioni, attraverso un canale e secondo un codice, tra un sistema (animale, uomo, macchina) e un altro della stessa natura o di natura diversa. ...
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L’esigenza di ordinare in base a precisi parametri il panorama delle parlate dialettali d’Italia è stata avvertita fin dagli albori della dialettologia scientifica, anche se i tentativi compiuti in tal senso hanno risposto solo in parte a due cruciali difficoltà: da un lato l’irriducibile arbitrarietà nella scelta dei tratti caratterizzanti i vari gruppi, dall’altro il ricorso a criteri diversi e spesso ...
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I testi espositivi sono un tipo di testo (➔ testo, tipi di) la cui funzione principale consiste nel trasmettere un sapere. Per questa funzione, essi vengono anche chiamati testi informativi (Combettes & Tomassone 1988). La funzione espositiva dei testi in esame è spesso associata a una funzione più specifica, quella esplicativa, che consiste nello spiegare il sapere trasmesso, rispondendo a una ...
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di Bruno Moretti
Il termine mistilinguismo è usato correntemente come sinonimo di plurilinguismo sia per i casi in cui in una comunità sono presenti due o più lingue, sia per i discorsi prodotti da un parlante, in una stessa situazione, in cui compaia più di una lingua. Negli studi letterari il termine è impiegato per designare un testo caratterizzato dalla commistione di lingue o, anche, di stili ...
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Con speciale riferimento all’Europa medievale romanza, si indica con il nome di scripta il sistema, diverso da una zona all’altra, con cui si rende nella scrittura la lingua: tali forme di realizzazione grafica sono composite (Remacle 1948: 150) sia a causa dell’intrinseca eterogeneità dei sistemi linguistici che riflettono, sia perché in esse si intersecano correnti linguistiche diverse, che producono ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il gerundio italiano deriva dal gerundio latino, rispetto al quale presenta, tuttavia, importanti differenze d’uso. In particolare, il gerundio latino supplisce ai casi obliqui dell’infinito, e nella ...
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In generale una struttura perifrastica è un’espressione composta da più costituenti, che nel loro insieme convogliano un significato unitario. In italiano esistono differenti tipi di perifrasi (➔ locuzioni), ma il termine è riservato in particolare a combinazioni di ➔ verbi.
La nozione di struttura perifrastica nel senso di perifrasi verbale, pur non avendo una definizione univoca, può essere delimitata ...
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Le frasi oggettive (dette anche semplicemente oggettive) sono frasi subordinate di tipo argomentale (➔ sintassi, ➔ subordinate, frasi) corrispondenti al complemento oggetto (1) del verbo della frase reggente (detta anche frase matrice). Possono presentarsi sia in forma esplicita, cioè con verbo di modo finito (2) sia in forma implicita, col verbo all’infinito, con o senza un complementatore (3):
(1) ...
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I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). Essi formano una categoria grammaticalmente eterogenea (che in alcune lingue, come l’ungherese e il russo, ammette anche forme maschili e femminili, singolari e plurali; Corbett 20062: 730), che in ...
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eco-centrale
s. f. Centrale per la produzione di energia le cui emissioni risultano poco inquinanti per l’ambiente. ◆ Secondo gli 007 dell’ambiente, la eco-centrale creava «un alto tasso di inquinamento prodotto dall’emissione di ceneri, polveri...
megawatt
‹-vàt› s. m. [comp. di mega- e watt]. – Unità di misura della potenza, pari a 106 watt, usata soprattutto per misurare la potenza prodotta, su grande scala, utilizzando le diverse fonti di energia; simbolo: MW.