Con francesismi si intendono i prestiti dal francese (i francesismi veri e propri, per la fase più antica della lingua detti anche, raramente, oitanismi dall’uso di designare il francese antico come lingua d’oïl), oltre che i prestiti dal provenzale (specificamente detti provenzalismi o occitanismi, da lingua d’oc), che in italiano sono però limitati ai primi secoli. Termine alternativo, includente ...
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Per lingua delle cancellerie o cancelleresca può intendersi, in senso stretto, quella della corrispondenza ufficiale delle cancellerie tardomedioevali e rinascimentali e, in senso lato, quella di statuti, decreti, bandi, grida, corrispondenze epistolari, relazioni di ambascerie, verbali, prodotti nel medesimo torno di tempo da uffici centrali o periferici della giustizia e più in generale della vita ...
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Si può definire gesto qualsiasi movimento fatto con le mani, le braccia o le spalle. Ma esistono gesti pratici (quelli che si fanno per afferrare o per costruire un oggetto, aprire una porta, appoggiarsi a un tavolo) e gesti comunicativi.
Un gesto è comunicativo quando la forma che assumono le mani e il loro movimento sono prodotti per comunicare. Un gesto comunicativo dunque (d’ora in poi semplicemente ...
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Crittografia
Giancarlo Bongiovanni
La crittografia è la disciplina che studia le tecniche per trasformare un messaggio, detto testo in chiaro, in un altro messaggio, detto testo cifrato, che risulta incomprensibile a chiunque non conosca tutti i dettagli della tecnica usata per la trasformazione. Solo il legittimo destinatario del messaggio è in grado di effettuare l’operazione inversa e di ottenere ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce utilizzare il termine di ➔ sandhi esterno, che fa riferimento ai fenomeni, descritti con tale nome nella grammatica sanscrita, riguardanti la forma fonologica che uno o più fonemi possono assumere ...
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Le completive sono frasi subordinate che svolgono la funzione di ➔ soggetto, oggetto diretto (➔ oggetto) o complemento indiretto del verbo della frase reggente, come negli esempi seguenti:
(1) che sono stanchi [soggetto] è evidente
(2) mi sembra strano che si siano comportati così [soggetto]
(3) voglio che mi dica la verità [oggetto diretto]
(4) ho dimenticato di farlo [oggetto diretto]
(5) mi pento ...
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Per il parlante comune la comunicazione orale consiste di suoni che possono essere trascritti ortograficamente o foneticamente. Così, una parola come casa può essere resa in forma scritta come una sequenza di quattro caratteri alfabetici distinti e disposti secondo un ordine. I suoni così rappresentati sono considerati segmenti, cioè porzioni di una parola. La loro trascrizione è perciò detta segmentale. ...
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I verbi sintagmatici sono verbi polirematici (cioè composti da più elementi; ➔ polirematiche, parole) come andare giù, tirare su, venire fuori, mettere sotto, ecc., che hanno la struttura verbo + particella. Il verbo è di solito un verbo di movimento (➔ movimento, verbi di), la particella un avverbio locativo (➔ avverbi).
In generale, la particella locativa indica la direzione del movimento codificato ...
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La coincidenza fra la decisa affermazione dei volgari italiani e l’espansione delle attività mercantili nel corso del Duecento non è casuale: numerose sono infatti le testimonianze letterarie di una precoce necessità professionale dell’uso della scrittura nell’ambiente dei mercanti, dai versi dell’Anonimo genovese (XIII sec.), che raccomanda al mercante di mettere sempre il nero sul bianco:
ma senpre ...
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L’uso letterario del dialetto va considerato in rapporto alla scrittura nella lingua letteraria comune, così come la stessa nozione di dialetto è complementare a quella di lingua. Nella storia linguistica italiana, che si muove tra unità e molteplicità, la tendenza a una lingua come bene comune e la vitalità di variegate tradizioni locali (per i rinvii bibliografici relativi alle diverse aree, vedi ...
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eco-centrale
s. f. Centrale per la produzione di energia le cui emissioni risultano poco inquinanti per l’ambiente. ◆ Secondo gli 007 dell’ambiente, la eco-centrale creava «un alto tasso di inquinamento prodotto dall’emissione di ceneri, polveri...
megawatt
‹-vàt› s. m. [comp. di mega- e watt]. – Unità di misura della potenza, pari a 106 watt, usata soprattutto per misurare la potenza prodotta, su grande scala, utilizzando le diverse fonti di energia; simbolo: MW.