Regione del Sahara algerino; è una porzione di ḥammāda (600-700 m di altitudine), solcata dall’uadi M., incavata da alcune depressioni e cosparsa di oasi. La popolazione è di religione musulmana-ibadita e si rifugiò in quest’area, costruendovi città dalla peculiare architettura (fra cui si segnalano Beni Isguen e Berriane).
I Mozabiti sono dediti all’agricoltura e all’artigianato (tappeti). Capoluogo ...
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(arabo Wargla) Grande oasi del Sahara algerino, situata tra il Mzab e il Grande Erg Orientale. I pozzi artesiani alimentano un grande palmeto e numerose colture.
Nel cuore dell’oasi è la città omonima, [...] antico grande centro carovaniero, nota anche come luogo di rifugio di musulmani ibaditi, in seguito espulsi. È importante centro amministrativo e commerciale, capoluogo del dipartimento omonimo (552.539 ...
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GHARDAÏA (A. T., 112)
Attilio Mori
Città e oasi dei Territorî del Sud algerino, posta a 32° 30′ lat. N. e a 3° 40′ long. E., a 580 m. s. m. La città è il capoluogo della tribù dei Beni Mzab: una caratteristica [...] .000 abitanti di cui un migliaio di Ebrei e poche decine di Europei, divisa in tre quartieri distinti, occupati rispettivamente dai Mzabiti, dagli Ebrei e dalla piccola tribù dei Medabia, che proviene dallo Ksar di Lehmaia. La città dà il nome a uno ...
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MASQUERAY, Émile
Francesco Beguinot
Berberista francese, nato il 21 marzo 1843 a Rouen, morto il 19 agosto 1894 a Saint-Étienne-de-Rouvray (Senna Inferiore). Diresse l'École supérieure des lettres di [...] : Comparaison d'un vocabulaire du dialecte Zenaga avec les vocabul. correspond. des dialectes des Chawia et des Beni Mzab, in Archives des Missions scientifiques, 1879, pp. 473-533; Chronique d'Abou Zakaria, Parigi 1879; Dict. français-touareg ...
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(ar. Ibāḍiyya) Setta musulmana, unico ramo sopravvissuto dei kharigiti (➔); fondata da ‛Abd Allāh ibn Ibāḍ al-Murrī, fiorì in Mesopotamia nell’8° secolo. In quello stesso secolo gli i. conquistarono l’Oman [...] Stati. Oggi gli i. costituiscono la componente maggioritaria dell’islamismo in Oman. Altri nuclei importanti si trovano nella valle del Mzab in Algeria, sull’isola di Gerba in Tunisia e a Gebel Nafūsa in Libia. Rifiutano ogni forma di fanatismo e ...
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OASI (gr. ὄασις, che si riporta a una voce egizia uah, in significato di stazione)
Roberto ALMAGIA
Giovanni NEGRI
È il nome dato alle aree, di solito assai ristrette e disseminate in mezzo ai deserti, [...] ; da essi l'acqua è poi sollevata e distribuita con varî mezzi (la maggior parte delle oasi del Sahara italiano; oasi dello Mzāb, ecc.). Più raro è il caso di oasi create col trasporto d'acqua da lontano, mediante acquedotti, come nell'antica Palmira ...
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L'Africa islamica: Algeria
Federico Cresti
Francesca Romana Stasolla
Alessandra Bagnera
Gabriel Camps
Maria Giovanna Stasolla
Maria Antonietta Marino
Elisabeth Fentress
di Federico Cresti
Inquadramento [...] nel 1074 (o 1077) dagli emiri della Qala dei Banu Hammad e la sua popolazione si spostò a ovest, nella valle dello Mzab; la distruzione non fu tuttavia totale, se si da credito a un manoscritto arabo, oggi perduto, secondo il quale l'abbandono ...
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QĀNŪN (al plur. qawānīn; nelle trascrizioni francesi qanoun, kanoun, canoun)
Francesco Beguinot
Parola usata, fra l'altro, come nome berbero e arabo di raccolte di diritto consuetudinario, esistenti [...] e A. Letourneux, La Kabylie et les coutumes kabiles, Parigi 1893, II, p. 138; III, pp. 327-443; M. Morand, Les Kanouns du Mzab, in Études de droit musulman algérien, Algeri 1910, pp. 419-453; Nehlil, L'azref des tribus et qsour berbères du Haut-Guir ...
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SADRĀTAH (nella pronuncia araba dialettale Sedrāta; in berbero Isedrāten)
Francesco Beguinot
Tribù berbera del ramo etnico dei Lawātah della quale si trovano nuclei e tracce toponomastiche in varie zone [...] artistico, come è apparso dallo studio delle sue rovine. Fu distrutta nella seconda metà del sec. XI dagli Hammāditi.
Bibl.: G. Marçais, Manuel d'art musulman, Parigi 1926-27, I; M. Mercier, La civilisation urbaine au Mzab, Algeri 1932, pp. 22-29. ...
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